Olimpia post Virtus | Il dubbio Pangos e le risposte di Bortolani

La prima analisi della stagione, dopo la sconfitta nella semifinale di Supercoppa contro la Virtus

La prima ufficiale della stagione dell’Olimpia Milano è amara e con la squadra di Messina che perde il primo scontro diretto dell’anno contro la Virtus, al termine di una partita con errori e giocate di talento che porta ad una prima rapida analisi. Sempre tenendo conto che siamo a settembre e la vera stagione inizierà la prossima settimana. Però qualcosa si può sicuramente dire.

Il dato più significativo della serata è stato messo in risalto anche dal coach in sala stampa: 10 assist e 19 palle perse. Numeri che fanno notare come ci sia stato un problema in regia. Kevin Pangos è il giocatore su cui ci sono più dubbi nelle analisi di precampionato e questa partita non ha aiutato a cancellarli. Il canadese, dopo un’incoraggiante crescita durante le amichevoli, è apparso impacciato e poco sicuro. Due punti, 2 palle perse e un solo assist: cifre che non possono permettere all’EA7 di giocare una gara di alto livello.

Soprattutto con Flaccadori infortunato e con Lo lasciato in tribuna, perché non al top dopo la gioia mondiale. Le prove d’appello non mancheranno, siamo pur sempre al 24 settembre, ma all’Olimpia serve una sua svolta molto rapida. E quelle parole di Messina su Lo in sala stampa ci paiono abbastanza significative sul tema.

Detto della superlativa prova di Shields e di un Mirotic subito incisivo, seppur con qualche errore nel finale, è stato evidente come l’inserimento dei reduci del Mondiale sia stato complicato, anche per via di una condizione deficitaria di molti di essi, e ci sia stato troppo poco tempo per lavorare. Chi, invece, sta sfruttando il tempo a disposizione è Giordano Bortolani. È lui la vera nota positiva per Messina di questa preparazione. La faccia tosta gli è sempre stata riconosciuta, la capacità di prendersi responsabilità nei momenti caldi delle partite è un plus importante, così come la ‘voglia’ in difesa. Che può convincere il coach a dargli sempre più spazio.

6 thoughts on “Olimpia post Virtus | Il dubbio Pangos e le risposte di Bortolani

  1. Com’era che “Hall può tranquillamente fare il play maker”?
    Suona tanto come: “è stato evidente come l’inserimento dei reduci del mondiale sia stato complicato” – quando nessuno del quintetto iniziale era reduce, Pangos, Hall, Shields, Mirotic Poythress, due dei quali veri fenomeni.
    Non lo era il primo cambio, Bortolani, né una panchina lunga con anche qualche lungo.
    Eh.

    Siamo appena all’inizio, vero. Più degli alibi che non servono, secondo me servono soprattutto le osservazioni, severe se necessario.

    1. hall può fare il playmaker era dettato dalla tua frase smetterei di commentare e la speranza c’era…….o l’allenatore si adegua ai giocatori che ha oppure avere poythress centro e’ come avere hines centro, contro i lunghi delle altre squadre soffri.

  2. Partita che non contava nulla.. .però era contro Bologna e io con quelli non vorrei perdere nemmeno a pari o dispari.
    Aspettiamo le partite che contano,presto partirà l’eurolega con un calendario difficilissimo all’inizio.
    Sarei stato più tranquillo se ieri avessimo perso con prestazione orribile dei nostri primi attori.E invece no,Shields gioca una partita sontuosa e Mirotic la macchia solo un po’ nel finale quando rimasto solo è costretto a forzare.
    Però al netto di un arbitraggio che ha regalato 11 liberi a Floppinelli,cadendo stoltamente nelle sue sceneggiate e quindi concedendo una libertà di spazio che porterà Ricci a non marcarlo anche nel tiro da tre che chiuderà la partita nel finale,dicevo al netto di questo il resto racconta di un Pangos da aspettare (ma è due anni che lo si aspetta su un campo,e il Canada per esempio non ha avuto nessun dubbio a tagliarlo,come il nostro coach solo pochi mesi fa,a vantaggio di un play appena decente come Napier),di un Poythress che sembrava il Thomas di un anno fa,di un Hall che imperterrito continua a spadellare in attacco (anche ieri zero punti e tanta confusione) perché in difesa si fa valere,di un Tonut che se non è terminale principale non riesce ad incidere,ma qui non siamo a Venezia.
    E speriamo sempre in quelli che mancano come se Lo e Flaccadori fossero Micic e Larkin,oppure Hines fosse la risoluzione al gioco in post offensivo.
    Aspettiamo dunque,ben sapendo che i problemi che si sono presentati ieri,sono gli stessi di quando siamo rimasti senza il Chacho e a cui sembra non si voglia dare l’importanza che hanno,ovvero di necessità numero uno da risolvere.

  3. Se non si guardasse la data, parrebbero articoli e commenti della scorsa stagione: mancanza di gioco, Pangos non convince, ci si prova con le individualità, Hall non é un regista quindi come mai fa sempre il play e via cantando.
    Io avevo visto la partita contro Sassari: tutto molto rilassato, evidente superioritá tecnica dei singoli rispetto agli avversari assai marcata, sistema poco sviluppato, ma giocatori fluidi, leggeri. Ieri il contrario: l’avversario difende, milano va in crisi, i giocatori pare che allenamento dopo allenamento abbiano perso la leggerezza. Forse il sistema Messina non aiuta a giocare sereni?
    Chi spera che con Maodo Lo la regia migliori, é molto ottimista, credo troppo: io abitando a Berlino ho visto giocare Maodo Lo spesso e di certo non é un regista, un costruttore di gioco. è piuttosto un giocatore istintivo che funzionava decentemente bene in un Alba dove tutti erano chiamati a prendersi responsabilitá e tiri, un sistema libero e fluido, dove non accettare un tiro aperto era colpa assai piú grave che sbagliare una conclusione facile. Insomma un sistema completamente opposto a quello cervellotico, difensivo e punitivo per chi sbaglia di Messina. Maodo Lo ha giocato ottime partite contro Milano, ma a me non é mai sembrato il giocatore di cui abbiamo bisogno. Spero assai di sbagliare.
    Altrettanto iperottimista é chi spera in Flaccadori: giocatore onesto, che peró ha raggiunto il proprio limite. Non é giocatore da Eurolega, lo ha dimostrato a Monaco di Baviera dove nonostante Trinchieri non é riuscito a fare il salto di qualitá. E se non ci é riuscito con il Trinca, che dispensa fiducia e ha portato dozzine di giocatori a livelli per loro inesplorati, dubito ci riesca con chi, come Messina, pretende giocatori fatti e finiti che sbaglino poco o nulla di quanto chiede loro.

    Inizio di stagione pessimo, in quanto gli errori e i problemi sono gli stessi dello scorso anno. sembra uno di quegli incubi ricorrenti da cui non si vede l’ora di svegliarsi.

    1. Siamo già allincubo, no, per ora è un riposo poco sereno,disturbato da un risveglio tormentato, in attesa, che il dottor Messina trovi la pastiglietta giusta(come l’anno scorso)………..AIUTO!!

  4. Concordo sia presto per giudizi, diciamo che si può’ azzardare qualche commento all’iniziale rodaggio. Rimango ahimè’ fossilizzato sul problema PG e leadership in regia. Mi sarei aspettato anche nelle difficolta’ (e con tutte le scusanti della preparazione corta e degli assenti) che Pangos riuscisse almeno a tenere il campo e offrire ordine. In realtà’ palle perse e ricorsi all’iniziativa individuale Shields e Miro denotano scarsa fiducia e controllo in cabina di regia, problemi atavici da anni direi, dal tempo Rodriguez. Se ne e’ già’ straparlato tutta l’estate e tutto l’anno scorso: questa squadra gira se la regia prende in mano la situazione e crea. Quello era il problema #1 di Messina da affrontare in estate e su quello a mio avviso vanno (andavano) fatte le scelte. Vedremo se coach e le tre guardie che abbiamo riusciranno a trovare gli ingranaggi, pena dover ricorrere al mercato di mezza stagione (sempre se possibile in slavataggio estremo).

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