La Visione del Guazz – Supercoppa Mikado

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E’ il 23 settembre e non ho letteralmente voglia di bestemmiare già dopo 40′ di gioco. Il Virtussino di fianco a me qua a Brescia mi suggerisce che potrei aver accettato con maggiore serenità la sconfitta contro la Virtus a causa dell’indigestione di Mikado che sto facendo in tribuna stampa, roba che domani finisco al pronto soccorso con il diabete. Per altro, mi si ricorda pure che le ragazze del marketing/comunicazione della Mikado sono due belle figliole – conosciute di sfuggita alla festa Lba da Armani – e l’umore migliora pazzamente. Manca solo un VodkaRedBull ma ci porrò presto rimedio.

Milano è di base questa. Migliorerà – anche considerevolmente, esponenzialmente – ma resta questa. Due attaccanti straordinari – Shields e Mirotic, ça va sans dire – che devono necessariamente tirare tutto quello che hanno i mano. E gli altri che sono un contorno offensivo, che deve costruire per le due punte, raccogliere le briciole e farsi trovare pronto quando hanno spazio. Lo è stato Bortolani: lo conosciamo, grande realizzatore, ha un sacco da imparare in difesa ma mi è piaciuto anche come handler primario nel quintetto ‘Andrè the Giant’ con Shields da due e la front line Mirotic-Voigtmann-Melli.

Andare giganti è intrigante, soprattutto difensivamente: intasare l’area nelle partite che contano davvero – quando la pressione è alta, leggasi gara7 – e sfidare gli avversari da fuori può essere una arma tattica. Proprio la difesa in Supercoppa è stata tra le note più negative: scadente soprattutto la protezione del ferro. L’altro disastro è la gestione: 19 palle perse – di cui 4 consecutive tutte uguali (e tutte di Melli, apparso ‘leggermente’ senza gambe) sul +7, finendo -2 all’intervallo – è da scellerati, anche perché Milano non è certo una squadra che spinge e forza la transizione. Rodaggio fisiologico ma da migliorare in fretta.

E qua si torna al discorso dei playmaker: di Pangos che non accende e illumina, in attesa di Lo che vediamo cosa sarà ad un livello di basket di club che non ha mai sperimentato nella sua intera esistenza. Mi appare palese che dal rendimento di Pangos dipenderà quello del campione del mondo – che mi ha fatto un’ottima impressione nella conferenza, non un giocatore con risposte standard – perché un conto avere la possibilità di entrare quando le cose funzionano, un conto è farlo quando devi sistemare tu quello che non va. Se il play non va nel comandare la nave, Mirotic e Shields si salvano comunque con la scialuppa del talento ma gli altri rischiano di annegare.

Pangos è evidentemente sfiduciato in se stesso e con una fiducia a tempo da parte del mio Pastore: tra un mese, presumo, verrà tirata una bella somma e si valuterà se andare secchi sul mercato free agent Nba oppure nada. Spoiler per i tordi: non è come un anno fa, non si aspetterà Natale per prendere contromisure perché questa stagione non può scivolare via nella mediocrità in nessun momento.

Ah, comunque con quelli là si è perso per gli undici (11!!!) liberi concessi a Belinelli. Roba da “prime” Jordan.

18 thoughts on “La Visione del Guazz – Supercoppa Mikado

  1. aspettare un mese per tirare una riga (poi sarà uno e mezzo), cercare un play e inserirlo vuol dire giocare senza play titolare fino almeno fino a dicembre, quindi un paio di mesi di EL, per me troppo, però vedremo

  2. Cercarlo selezionarlo accordarsi inserirlo .. altro che un mese, senza contare potenziali altri team che potrebbero cercare analoghi giocatori .. l’errore è stato quello di non essere riusciti a prendere un giocatore che garantisse ciò che necessitiamo. Speriamo .. certo che un obbiettivo è già svanito

  3. Floppinelli già in grande spolvero nel suo incedere di inganni antisportivi .. arbitri fessi che non riescono a comprendere come l’umore da costantemente in giro .. veramente un giocatore irritante anche per i suoi avversari ai quali manca continuamente di rispetto ..

    1. Scusate l’errore .. non riescono a comprendere come li prenda costantemente in giro

  4. A mio parere la situazione di Pangos e quella di Tonut sono equivalenti: i due NON sono quelli che vediamo all’Olimpia.
    Sono e potrebbero essere molto di più.

    Pangos ha una storia personale che permette di affermarlo, e Tonut fino a ieri in nazionale ha dimostrato che se oltre a farlo stare in campo viene inserito in un sistema che gli permette di giocare, rende.

    Del resto di fenomeni in squadra ne abbiamo già due, Shields e Mirotic, capaci di essere efficaci in qualsiasi situazione: l’essenza del gioco del basket è di essere in grado di fare giocare anche gli altri. Gli altri sono quello che sono, spesso tanta roba, ma degli altri da noi non ce n’è uno che rende quanto potrebbe: allora l’allenatore deve farsi delle domande e trovare soluzioni, visto che il presidente delle operazioni non sembra volergli criticare nulla.

    Non è possibile che in mano a Messina Pangos non funziona, e Tonut non è adatto, e Davies non va, e Thomas è inconsistente, e Hall, Hall?, e Mack era sbagliato, e Naz non era adatto, eccetera eccetera,
    Non è possibile.
    E se la squadra gioca male come gioca male, non bastano neanche i 41 punti dei due fenomeni.
    Come possiamo allora aiutare il nostro povero allenatore, che di fenomeni ne ha solo due, e gli altri tutti non sono adatti?
    Fare una colletta e prendergli Curry? Ma basterebbe? O rimane scoperto dai fenomeni anche il ruolo di guardia, e allora prendiamogli anche Bogdanovic!

    Nella prima partita seria, contro una squadra seria ma inferiore, che però voleva vincere ed era allenata bene, Poythress che in preseason maramaldeggiava e sembrava la soluzione ai nostri problemi, di fronte a una vera difesa non s’è più visto.
    E non era la difesa di Madrid, Barcellona, Obradovic e altre candidate serie alle F4.
    Del resto come avrebbe potuto rendere, mostrarsi, se perfino Mirotic lì davanti l’ha risolta solo grande all’immenso talento personale, “with a little help from his friends”?

    Non è adatto neanche l’ex Maccabi?
    Che sfiga, il meglio allenatore, il campione delle tre stelle che purtroppo non trova giocatori adatti.
    Perché scegliere lui ha saputo scegliere: che ne dici di Shields, Mirotic, Rodriguez, Hines? Dev’essere stato difficile sceglierli, ci voleva visione. Eh già.

    Così ora siamo appesi alla buona novella, un giovane del 2000 la cui irruenza ha pagato, ma la cui stessa irruenza potrebbe tradirlo, portarlo ad essere quantomeno altalenante.
    Hai visto, no, quel mezzo contropiede noi in vantaggio, con Shields e Mirotic piegati sulle ginocchia le mani tese in avanti a bocca di lupo per ricevere, tutti soli, e lui che invece va a concludere con un presuntuoso sottomano di sinistro nell’area affollata, sbagliando ovviamente l’appoggio?

    È solo l’inizio stagione, c’è tempo per migliorare. Vero. Ma ce n’è lo spazio? Il concetto? L’uso dei giocatori?
    Perché di tempo ce n’è anche per Bologna.
    Mentre Madrid, Barcellona, Atene e il Pireo, Obradovic e Maccabi invece aspettano?

    1. Eh già, Pangos e Tonut non sono questi, sono anche peggio.
      Uno si è costruito l’hype con una buona stagione allo Zenith, ha toppato completamente al Barcellona, è andato in Nba e non gli hanno fatto nemmeno sventolare gli asciugamani, ha perso la nazionale e da un anno e mezzo non ha più gambe. Non a caso in estate uno come Davies ha subito trovato lavoro, per KP non c’era esattamente la fila.
      Tonut è un senza ruolo che non è mai stato cercato da nessuna squadra forte a parte Milano che lo ha strapagato per avere uno dei pochi italiani con il fisico da EL e il potenziale per essere dominante in LBA. Peccato che ad oggi li sia stato solo in una formazione come Venezia, e non si capisca se sia una guardia senza tiro da 3 o un’ala che ha paura di andare al ferro. A me sembra un ottimo difensore che ogni tanto riesce a usare il proprio vantaggio fisico in attacco e fare partite in doppia cifra per più tornare accessorio, il più classico dei potrei ma non voglio.
      Ah si in effetti ha dominato in nazionale contro l’Angola e la Polinesia, incredibile che Messina non riesca a sfruttarlo a modo.

      1. Chi ha scelto Pangos e Tonut? Il Presidente Operativo o il Coach?

  5. pensare che poythress potesse essere un lungo dominante e’ risibile, c’e’ kamagate basta farlo giocare come lui sa e non come vuole messina, tonut in nazionale giocava da guardia con fontecchio 3 polo 4 e melli cinque.

    1. Kamagate ha mostrato una mollezza in tutte le partite che ha giocato dalla fine dello scorso campionato a oggi che manco un Cantarello d’annata. Ma come lo seguite il basket ? Ha fatto una Summer League imbarazzante per mollezza e nelle amichevoli gli saltavano in testa anche gli aggregati. Ok essere ossessionati da Messina però un po’ di fantasia raga dai.

  6. A parte lo sgradito (a me) commento sessista, concordo con il Guazz: Milano è questa. Palla a Shields, ora anche a Mirotic, e via.
    Siamo agli inizi ma spero che quest’ anno si potrà anche vedere un po’ di gioco, non solo i tre tenori (mettiamoci Baron), magari con un po’ di p&r. Chissà se lo staff sarà in grado di proporre qualcosa di nuovo?
    Dobbiamo sperare in Flaccadori.

    1. Non sono tecnico, ma vista l’esperienza dell’anno passato, o prendiamo un play di qualità che faccia girare la squadra, oppue vedremo i playoff di EL su Dazn

    2. Concordo pienamente, è davvero insopportabile che nel 2023 un giornalista ritenga fondamentale aprire un articolo fornendo dettagli totalmente irrilevanti e dal sapore sessista sull’aspetto fisico di due lavoratrici informandoci di averle già ‘conosciute di sfuggita’. Essere incel è una bella sventura ma ostentarlo in questo modo mi sembra eccessivo.

      1. Vuoi vedere che il Guazz aderisce in toto all’attuale edizione, o meglio riedizione, della destra italiana di governo, una destra sessista, misogena, ghezzizzatrice dei diritti civili LGBTQPlus, insomma una destra che ha fatto delle tesi di Vannacci un manifesto dei propri intenti ed intendimenti?

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