Riparte l’EuroLeague. Ed è la meno attesa dell’ultimo decennio, almeno per il mondo social biancorosso, fagocitata da una rivalità nazionale con un fresco epilogo negativo. Nell’infinita Odissea dell’insoddisfazione meneghina, quel che era stato snobbato si fa desiderio, e il paradiso cestistico si fa salotto aristocratico lontano da bisogni più terreni.
Scherzi a parte, una tastiera va contestualizzata, nei numeri e nei concetti. Una Supercoppa non è una macchia, né un peccato, soprattutto se un percorso resta sulla via maestra anche sotto l’acquazzone. A partire dal grande Cska, seppur ribaltato negli ultimi due precedenti.
Insomma, citando liberamente Sergio Scariolo, diamo una giusta dimensione alle cose. Sino a che non comprenderemo come le stagioni di Olimpia Milano siano due, contemporanee, e non una da cui trarre conclusioni altrettanto univoche, non daremo giustizia a chi gioca 30 gare di stagione regolare da una parte, e 34 dall’altra. Con due roster differenti, e con calendari sfalsati nei momenti culminanti.
Resta il fatto come tutto questo debba essere ben chiaro anche ai giocatori. L’Olimpia Milano ha superato il trauma di quello 0-4, è riuscita a cogliere il positivo di mesi vissuti pericolosamente, ha saputo curarsi le ferite e leggere sotto la giusta luce (esaltante) una semifinale persa all’ultimo tiro?
La risposta deve essere sì, perché qui vive la differenza tra il professionista e il tifoso e, quel che è più importante, qui vivono le certezze sulla bontà del lavoro intrapreso. «Perchè buttare via tutto?» si chiedeva, anche con un certo nervosismo, il Claudio Crippa incalzato dalla stampa televisiva bolognese.
Ecco, perchè buttare via tutto? La restaurazione di quegli straordinari mesi europei, banalizzati fin troppo da una disfatta italica, inizia oggi. Siano i giocatori, e Ettore Messina, i primi a dare un segnale. L’EuroLeague è un paradiso, bramato anche da chi oggi viene visto come un avversario invalicabile. E il paradiso non può attendere.
Ottimo articolo alessandro come non condividere
Esatto Maggi.
Tutti giusto ma nel mondo social la lagna e il rumore spesso sgrammaticato di chi deve dar contro o lamentarsi ad ogni costo è una piaga più che una cartina tornasole.
Beh un po’ come quelli per i quali va sempre tutto bene senza aver mai nessun dubbio e anche qualora ce l’avessero riescono sempre a trovare il lato positivo. Come vedi dipende dal punto di vista di ciascuno di noi.
Ed è pure gente, come alcuni fieri ospiti qui, che fatica a comprendere un testo scritto e risponde fuori tema a articolo e commenti ripetendo all’infinito le stesse cantilene fatte di slogan e non di argomenti. È davvero questo il metro di paragone x le aspettative del tifo?
Questo è il tipico atteggiamento di chi vuol forzatamente far prevalere le proprie ragioni e non riuscendoci denigra e irride chi non la pensa come lui. Per me ripetere all’infinito che va tutto bene è uno slogan e non un argomento.
Minoranza rumorosa, lo spero anche io.
Caro Tom, il rumore del nulla vs il silenzio delle idee
L’Eurolega conta molto di più di scudetti, supecroppe e coppette varie. A Bologna i tifosi fanno finta di niente e alzano trionfalismi per scudetto e supercoppa, ma l’anno scorso hanno toppato la stagione sbagliano l’obiettivo primario, quest’anno hanno fatto un mercato sontuoso proprio per raggiungerla, perché se i tifosi Virtus godono, patron Zanetti e Scariolo sanno benissimo dove vogliono arrivare.
Questo però non vuol dire che una società come l’Olimpia che da quando è supportata da Giorgio Armani ha sempre il budget più alto in Italia, debba tralasciare le competizioni nazionali, ma per far questo dovrebbe emulare lo zoo bolognese per come si crescono e si curano i panda, perché senza uno zoccolo duro di italiani (che poi tra l’altro andrebbero impiegati con alto minutaggio in LBA) i tornei domestici restano un’impresa per l’Olimpia attuale, quasi più complessa che farsi valere in Eurolega, che è bacino ideale per l’Olimpia quanto la Champions League per il Milan calcio.
Anche se non condivido tutto quanto scritto da @Lupoellison questo è un commento abbastanza equilibrato e obiettivo.