Malcolm Delaney
Partiamo da Malcolm Delaney. Il classe 1989 di Baltimora è atteso nel fine settimana in città per la fase di quarantena pre-preparazione, visto permettendo.
«L’arma principale di Malcolm Delaney resta il p&r, fondamentale in cui è costantemente pericoloso» analizza per ROM Fabrizio Lorenzi.
Dopo il primo blocco, si aprono un ventaglio di possibilità per il giocatore, che mostra chiare tendenze: «A destra può attaccare per sé e può creare per i compagni» dunque la situazione in cui il giocatore trova maggiore affidabilità.
«A sinistra tende invece ad affidarsi maggiormente al jumper». Il play di Baltimora è, rispetto ad un predecessore come Mike James, più tiratore che penetratore: «difficilmente “arriva fino in fondo”. All’attacco al ferro predilige la conclusione dalla distanza o, quanto meno, il jumper dal mid range».
Attaccante, ma anche regista: «Ha una grande visione di gioco, e la fisicità per trovare il passaggio giusto e il ribaltamento».
Ovviamente, anche Malcolm Delaney ha situazioni in cui può andare in difficoltà: «Va un po’ in sofferenza se aggredito dalla difesa. E difensivamente non è un mastino, può essere attaccato in uno contro uno». Dietro di lui, ora, all’ombra di Kaleb Tarczewski si affiancherà anche quella di Kyle Hines. Non a caso.