Valerio Bianchini: Chi non vorrei mai? Milos e il Chacho, narcisisti

Valerio Bianchini ha concesso a Repubblica un’intervista destinata a far discutere. Tra i vari passaggi, ne abbiamo scelti due

Valerio Bianchini ha concesso a Repubblica un’intervista destinata a far discutere. Tra i vari passaggi, ne abbiamo scelti due.

SU CHI GLI VA A GENIO

«Sergio Scariolo ha dato alla Virtus un gioco armonico, ha fatto molti miglioramenti in difesa e gli è riuscita la sintesi tra velocità e fisicità. È bravo a usare la zona mista, usa tutti gli strumenti tattici. Poi se l’altro tira meglio da tre, anche Scariolo perde. Seguo anche il lavoro di Ettore Messina e il suo rigore in difesa, ma è un altro che si è dovuto arrendere al tiro da tre punti. Non sarà un caso se anche un grande coach Nba come Popovich lo vorrebbe cancellare. Pure lui si dice annoiato»

SU CHI NON VORREBBE IN SQUADRA

«Rodriguez e Teodosic, enormi narcisisti. Ok sei bravo, ti guardo, ti applaudo, magari però se pensi alla squadra è meglio. I playmaker sono spariti, devono per forza segnare, per questo vorrei sempre Daniel Hackett che si preoccupa di come fare suonare bene l’orchestra. Nel ’98 ho vinto una Coppa Italia con la Fortitudo perché sono riuscito a equilibrare il talento di due immensi egoisti, Myers e Wilkins, che non ridavano mai indietro la palla, con il lavoro di smistamento del play. E ci tengo a dire grazie ai giocatori Nba che hanno sostenuto il Black Lives Matter. È stato un gesto di straordinaria bellezza e giustizia»

14 thoughts on “Valerio Bianchini: Chi non vorrei mai? Milos e il Chacho, narcisisti

  1. Mi spiace Valerio .. grosso errore di valutazione e di memoria .. rispetto a quando ci siamo conosciuti parecchi anni fa ormai. Parlo solo del Chacho. Ha vinto ovunque e quando non è in giornata la squadra la fa girare ugualmente.

    Il narcisismo del Chacho si chiama basket, si chiama playmaking :.. ma una domanda .. larry wright invece vero play maker giusto ? A volte anche se ti intervistano si dovrebbe pensare un pochino prima di fare ste sparate .. w il Chacho x sempre

  2. Valerio,come diceva Corrado Mantoni,ad una certa età o prende il cervello o le gambe.Siccome tu cammini bene….

    1. E parla proprio lui di narcisismo, lui che è stato l’allenatore con più ego del basket italiano, lui che ha sempre messo se stesso davanti a tutti nelle occasioni di successo che con le sue squadre ha avuto; per lui Vale sempre il detto “un bel tacer non fu mai scritto”

  3. Non si devono necessariamente commentare tutte le stronzate che si leggono in giro,ignorarle e’ la cosa migliore.
    Riguardo a Sergio e Milos ( grande carriera a parte) basta vedere cosa ha vinto in Europa Madrid quest’anno con lui in squadra e che figura barbina abbiamo fatto noi senza.
    Quanto a Bologna se ne accorgeranno sicuramente quest’anno,nel caso chiedere pure a quel gran genio del c.t. serbo che lo aveva escluso dall’ultima competizione….
    Poi che il tempo passi pure per loro questo e’ un altro discorso ma le giocate uscite dalle loro mani il 99,9% dei giocatori in attività in Europa manco e’ in grado di sognarle ,accanto a loro pure dei totali mediocri sono riusciti a vincere qualcosa di serio.
    Due veri Campioni,con la C maiuscola,chapeau…

  4. Ecco il Vate, per la serie, ” Il Basket, sono IO ” che, non ha perso occasione, per farsi riconoscere. Questa però, è da guinnes dei primati.

  5. Lui era abituato ad un altro basket, dove i playmaker servivano a creare gico per la squadra e non come oggi che, essendo spesso guardie, giocano da soli in 1 vs 1 o tiri da 3 dal palleggio

    Ovviamente, specie nel caso del Chacho, esempio sbagliatissimo (Teodosic, grande assist-ma, più narcisista lo è)

  6. Mi auguro che ste sparate siano state dette in modo diverso o estratte fuori dal contesto. Non ho conosciuto tanti allenatori di successo che dispensano pubblicamente commenti dispregiativi di questo livello, soprattutto quando associati a carriere sul campo di enorme successo. Senza contare che il ruolo “play” dei tempi dinosaurici (miei e di Bianchini) non esiste più’, che rende il commento anacronistico. Peccato vedere alcuni geronti del basket italiano che si rifiutano di tenersi al passo coi tempi moderni, giudicano personalmente chi non hanno mai allenato (il commento “nacisista” e’ un commento personale e non tecnico), e che usano metri di giudizio ormai inapplicabili. Anche qui si vede il gap di classe fra il buon Valerio e la leggenda Dan, che pure e’ sempre stato un tipo schietto e senza peli sulla lingua. Per quanto riguarda il Pop (grande amico del Messia), sono 5 anni che minaccia di andare in pensione perché’ si considera ormai “vecchio” e “superato”, e sono 10 anni che si lamenta della sua noia mortale per un gioco che non e’ più’ quello dei “suoi tempi”…e’ ormai una figura storica ma non lo considererei nel gruppo dei leaders che portano il movimento basket moderno al futuro…..

    1. Io sono uno di quelli, il tiro da fuori da lontanissimo ( non esisteva ancora il tiro da 3 ), era un prerogativa degli Slavi ( Dalipagic per citarne 1 ), oppure Americani top ( Morse ), con medie pazzesche, ora sparacchiano senza un domani con medie imbarazzanti.

  7. Non riesco ad essere originale. Vate che c#!*ta ‘sta volta.
    Pero in effetti tu di narcisismo ne sai a pacchi.

  8. I grandi allenatori sono quelli che vincono e non si notano come i grandi arbitri. I canestri e gli assist li fanno i giocatori che sono i veri protagonisti. Poi ci sono allenatori, come bianchini e il pastore, che amano prendersi la scena e soffrono le superstar alla Milos e Chacho.

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