Olimpia Milano-Zalgiris, 5 domande 5 | Basta Mirotic-Voigtmann. E occhio a Evans

Dopo il ko con Pistoia torna in campo Olimpia Milano, attesa dal confronto di giovedì alle ore 20.30 con lo Zalgiris Kaunas

Dopo il ko con Pistoia torna in campo Olimpia Milano, attesa dal confronto di giovedì alle ore 20.30 con lo Zalgiris Kaunas. E’ il tempo delle cinque domande cinque.

Pistoia, ma Olimpia Milano arriva da due vittorie consecutive in Europa. Possibile una ricaduta di quel passo falso anche giovedì?

«Non credo. La squadra è seria, anche se il secondo tempo con Pistoia non è stato serio. Ci sono giocatori esperti, e in fondo anche il match con i toscani aveva mostrato per 20’ una squadra in crescita. C’è tutto per fare ancora bene, visto che l’avversario in trasferta ha perso quattro gare su sei. Ma serve difendere, e non per 10’».

Si parla tanto di attacco, ma ad oggi anche la difesa pare un problema. Forse il vero problema?

«Non lo dicono tanto i numeri, visto che Milano ha la quinta difesa della competizione. Ma lo dicono le partite, le evoluzioni delle stesse. Quando Milano gira la chiave dietro, comanda le operazioni. Ma al momento questo funziona più a strappi che sui 40’. Serve concentrazione e presenza, oltre al fatto di avere quintetti equilibrati. Ricordiamo che ad oggi mancano Baron e Pangos, non due maghi quando la palla l’hanno in mano gli altri. Torno sul quintettone. Leggo che non è IL problema. E grazie al cavolo. Ma Voigtmann e Mirotic insieme non possono giocare, a meno che in attacco non entri tutto. Su questo sono convinto. Insieme non si possono vedere. BASTA».

Parliamo dello Zalgiris. Squadra molto lontana da quella della passata stagione?

«Inevitabile. Gli investimenti li fanno gli altri, Milano compresa, lo Zalgiris punta sul prodotto locale e su giocatori emergenti. Non sempre è possibile fare miracoli, e probabilmente questa generazione lituana non è all’altezza di quelle passate. Resta una squadra che segna quanto Milano, ma incassa sei punti in più. La coppia Smits-Manek può dare durezza, Ulanovas è sempre un problema quando in giornata, ma io terrei d’occhio la coppia di folletti Evans-Lekavicius. Sono situazioni che con questo Lo in difesa (pessimo) l’Olimpia può soffrire dannatamente».

E’ Keenan Evans dunque il pericolo numero uno?

«L’anno scorso stava dominando sino all’infortunio. Ora vale comunque 15 punti di media. E’ piccolo, rapido, talentuoso, con tiro. Diciamo che non è straordinario nel coinvolgere i compagni, ma se non tieni gli uno contro uno, se non parli in difesa, può ributtare la palla fuori per gli Smits, i Dimsa, gli Ulanovas, i Lekavicius… Ma è così con tutti, perchè tutti hanno questa opzione».

Per Milano si è rivisto uno Shavon Shields in ottima forma. Può essere lui l’uomo della vittoria?

«No, vado con Nikola Mirotic, che viene da alcune gare “normali”, se non anche negative. Il dialogo con Melli in difesa procede, ma in attacco devi passare da lui. Poche balle, nel basket vogliamo essere complessi, vogliamo inventarci problemi strutturali dove non ci possono essere. Se c’è il talento, c’è tutto. Date palla a Mirotic, che ha anche la capacità di leggere le situazioni per gli altri. Chi dice che è solo un realizzatore non ha mai visto una partita, guarda solo le statistiche».

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