Sportmediaset: Olimpia Milano, la chiave è sempre Pangos

«Olimpia Milano, la chiave è sempre Pangos» osserva Enrico De Santis di Sport Mediaset. Andiamo a leggere l’analisi

«Olimpia Milano, la chiave è sempre Pangos» osserva Enrico De Santis di Sport Mediaset. Sottotitolo: «Rimasto in estate anche perché vincolato da un contratto pesante, il play canadese è chiamato a dare una svolta».

Leggiamo: «Ora tanto è nelle mani di Pangos. O forse più nella testa. Perché la prima gara ufficiale della stagione con la Virtus ha confermato la versione 22/23 del play, condizionato da quel blocco mentale che aveva frenato il suo impatto in maglia biancorossa al di là dei guai fisici. Anche a Brescia sono emersi i noti limiti di KP, incapace di prendere il controllo del gioco (2 punti, 1 assist, 2 perse in 23’ sono un fatturato scadente) e con un linguaggio del corpo che lascia pochi dubbi. Sguardo incerto, pochissime iniziative personali, scarsa connessione coi compagni».

«Il classico giocatore non in fiducia, e sappiamo bene quanto conti esserlo nel basket per riuscire a fare quello che si vorrebbe. Servirebbe una scintilla, una prova finalmente positiva su cui costruire quella successiva con una convinzione diversa».

9 thoughts on “Sportmediaset: Olimpia Milano, la chiave è sempre Pangos

  1. Ma se la chiave è Pangos, e siamo tutti d’accordo che lo sia, invece di girare tutti fuori come una ruota che non funziona più da più di un anno, perché non creiamo un sistema per Pangos, dove si possa esprimere?
    Invece niente, solita lentezza, niente movimenti senza palla, e poi la preghiera che tutto finisca in mano a Shields, e ora anche a Mirotic e ci pensino loro.
    Ma è un modo di giocare?

    Non ha funzionato contro una Bologna che non conosceva il suo allenatore: anche considerando l’evoluzione e l’affiatamento fisiologici della nostra squadra durante il seguito della stagione, come si può pensare che funzioni contro le F4???

    1. Ciao Palmasco, io non ho capito, dopo un anno che è qui, quale sarebbe il sistema che permetta a Pangos di esprimersi.
      Ti giuro che non sono ironico, il problema è che il ragazzo non sta in piedi e non gli riesce nulla di nulla
      È atleticamente impresentabile, non gli girano le gambe, non prova mai un uno contro uno, in difesa è una tassa…
      E non è così da ora, la discesa è iniziata già quando era al Barcellona.
      Non lo so, non vedo come si possa recuperare

    2. Corretto, come penso sia giusto il commento sotto di Massimo 69…ma ho l’impressione che anche questa stagione ci vedrà’ divisi fra chi invoca il supporto incondizionato di Messina a prescindere da qualsiasi risultato di percorso (salvo perdere anche lo scudetto, che sarebbe la fine del coach a Milano), e chi invece vede le pecche di sistema e cultura organizzativa. Anche ammettendo che Pangos fosse in forma superlativa, strutturare il sistema per la point guard non penso sia qualcosa che Messina sia disposto a contemplare. L’approccio di gioco e uno e l’assunzione e’ che la squadra si debba adeguare…Messina lo disse a inizio stagione, stizzito quando gli venne chiesto quali cambiamenti prevedeva per la nuova squadra. Rispose: nessuno, noi facciamo quello che abbiamo sempre fatto, solo cercheremo di farlo meglio. Quindi le nostre speranze non vanno riposte su Pangos, o chiunque altro…Messina ci ha già’ dato la risposta: stesso identico approccio del post Rodriguez, focalizzati a una “migliore esecuzione”. Quella e’ la risposta Messiniana per l’attacco alle F4, che ci piaccia o no. E dobbiamo augurarci buona fortuna e attendere di vedere come l’esecuzione migliori (o no) con il tempo.

  2. Povero Pangos, mai visto un giocatore più sfiduciato (in ogni senso) di così a campionato nemmeno iniziato.

  3. John Wall è ancora free agent, ci farei un pensiero serio prima che lo prendano altri

    1. Ha avuto svariate vicissitudini negli ultimi anni ma, se è sano, da prendere al volo

    2. Lo vedi John Wall con Messina?…John ha un ego spropositato, accentratore e si fida solo di se stesso. Amante del confronto (diretto) con coach e compagni, e sano complesso divino “God Del Basket” che gli ha causato problemi di spogliatoio, con compagni e lo ha tenuto fuori dal giro NBA (oltre che per achille e ginocchia). Ma il busillis e’ sempre li: come una “ex star” NBA si inserisce nel clima “sbraito, insulto e ti sottometto” di Messina (ammetto di esagerare qui per fare il punto). Si richiede totale flessibilità’ da parte del play, cosa che poche ex star NBA sono disposte culturalmente a accettare

      1. Appunto, serve qualcuno che sparigli e che abbia la personalità per prendersi la squadra sulle spalle. Per fare il ‘compitino’ agli ordini del coach bastano quelli che già ci sono, ma dubito che in queste condizioni si arrivi fra le prime 8 di EL.

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