I BC Wolves non mollano: Vogliamo giocare una partita casalinga a Dubai

Il BC Wolves vuole giocare almeno una partita casalinga all’estero. E’ questa la posizione del club lituano in merito all’accordo con Dubai

Il BC Wolves vuole giocare almeno una partita casalinga all’estero. E’ questa la posizione del club lituano in merito all’accordo con Dubai.

Nota la vicenda. L’ufficio comunicazione di Dubai annuncia un accordo con la squadra lituana dei BC Wolves, retti da Gediminas Ziemelis con la gestione sportiva nelle mani degli ex Mens Sana Siena Kaukenas e fratelli Lavrinovic.

Il club lituano trasferirebbe la sede a Dubai, per disputare tutte le gare casalinghe. Scoppia il putiferio. Gli Emiri non precisano le tempistiche, i Wolves non rilasciano dichiarazioni ufficiali ma fanno intendere che l’accordo sia per un progetto molto lontano nel tempo, EuroLeague rilascia un comunicato sostenendo di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito.

Per EuroLeague Basketball i BC Wolves rimangono a Vilnius, dove giocheranno le gare interne di EuroCup. In tutto questo, Gediminas Ziemelis, proprietario del club e imprenditore con interessi a Dubai, scrive su Facebook: «L’incontro con la Dubai Sports Authority è andato bene. Abbiamo ricevuto la promessa che sosterranno pienamente l’iniziativa dei Wolves di giocare una partita casalinga all’estero».

Quando? Contro chi? In quale competizione? La vicenda resta nebulosa.

9 thoughts on “I BC Wolves non mollano: Vogliamo giocare una partita casalinga a Dubai

  1. Nessun problema, Dubai è in Asia e invece di giocare i tornei organizzati da Euroleague giocheranno in tornei asiatici.
    Se un miliardario USA, annoiato dall’NBA, compra l’Asvel (squadra a caso) e lo porta in Texas, le squadre di EL devono giocare le trasferte a Dallas?

    1. Con Istanbul e Tel Aviv come la metti? Non si può dire che siano in Europa. La prima sta con un piede in due scarpe, Europa ed Asia, Neppure Israele si può dire che sia in Europa. Però Maccabi, Fener ed Efes giocano la EL senza problemi. Non dico che la scelta dei BC Wolves sia sana per il basket ma se ci sono le regole allora devono valere per tutti, dunque o ammetti altre realtà extra europee, o ti poni dei dubbi sulle tre squadre di cui sopra.

      L’Eurolega deve crescere e per diventare fruttosa per i club partecipanti, sulla falsariga della Champions del calcio, servono soldi. Se gli arabi vogliono investire su un club parigino, londinese, o lituano, la cosa va valutata senza campanilismi, perché di mecenati tipo Giorgio Armani non se ne trovano tanti e se quei budget importanti delle squadre di EL fossero coperti da maggiori introiti derivanti da un allargamento della competizione, ci sarebbero vantaggi per tutti.

      1. Scusa a parte il fatto che da decenni ed in tutti gli sport Turchia ed Israele vengono considerate europee da un punto di vista sportivo, ma qui si parla di una squadra lituana che aspira a giocare le partite casalinghe a Dubai dove il basket non sanno neanche cosa sia, a te sembra normale?
        Allora a sto punto andiamo a giocare in Australia, almeno li a pallacanestro ci giocano seriamente

      2. In realtà Instanbul è metà città in Europa e metà in Asia(unica città al mondo su due continenti).

  2. era già stato chiarito da un dirigente EL tempo fa… quando si azzardava l’idea di una squadra a Dubai.
    Tel Aviv seppur lontana è un club “storico” e non lo si può estromettere (da Milano sono comunqe “solo” 3,5 ore)

    Instabul sono 2,5 ore

    Dubai da Milano sono 6 ore… diventa impegntivo fare trasferte (Madrid-Dubai 7 ore)

  3. Secondo me il salto di qualità lo si potrebbe fare giocando sempre nei fine settimana, dove si farebbe sold out in ogni partita di EL e l’appeal televisivo crescerebbe e con questo i ricavi.
    Rimane il piccolo problema dei campionati nazionali.
    Potremmo prendere spunto dal rugby, dove 10 anni fa il Benetton ha abbandonato il campionato per giocare solo l’equivalente dell’EL. La federazione non solo ha sostenuto l’idea ma ha creato una nuova squadra per farla partecipare all’EL, con l’obiettivo di aumentare la competitività dei giocatori italiani e della nazionale.
    Aggiungo che nei paesi dove il rugby è + sviluppato (francia e inghilterra) la sovrapposizione tra competizioni nazionali ed europee è stata risolta diversamente, organizzando 2 squadre distinte.
    Infine la sovrapposizione non c’è nei playoff di entrambe le competizioni. Ma per fare questo serve la collaborazione, che nel basket è completamente assente.

  4. Turchia e Israele da tempo immemore giocano i campionati europei, non solo di club e non solo di basket.

  5. La domanda principale è: qual è, in questo momento, la situazione economico/finanziaria di EL? Perché delle due l’una: o si tratta di un torneo in piena salute, ed allora il board può permettersi di ammettere o non ammettere chi vuole, oppure non lo è ed allora, se vogliamo continuare a goderne, non ci sono altre soluzioni almeno immediate, se non quelle di iniettare denaro fresco. Altre possibilità, se si vuole tenere in vita un torneo che drena molte risorse, non ce ne sono. Il contraltare è il ritorno ai derelitti campionati nazionali (e qui si apre un altro discorso sull’opportunità, per le squadre di EL, di partecipare ai rispettivi campionati nazionali con gli stessi giocatori…). E francamente, in un mondo globalizzato nel quale in sei ore sei a New York appare un attimo provinciale sostenere che Dubai non è in Europa e quindi non può partecipare ad EL. Se la cosa disturba così tanto magari le cambieranno nome e la chiameranno EAL Lega Euro-Araba… Sarebbe come se Toronto, che non è negli USA, non potesse partecipare all’NBA. Le logiche dello sport professionistico di un certo livello oggi sono altre. Ben vengano nuove risorse se servono ad aumentare spettacolo e livello. O, con tutto il rispetto per la loro storia, nel 2023 pensiamo di riempire i palazzetti con il derby Milano-Cantù?

    1. Tutto va concordato prima.
      Non puoi apprendere queste informazioni dai media.
      Se ne parla in assemblea e si decide a maggioranza.

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