Eurolega, la grande ammucchiata: cosa serve all’Olimpia per i playoff

Il punto sull’Eurolega e sui biancorossi, a dieci giornate dalla fine della stagione regolare

Dodici squadre per sei posti, partite da recuperare, doppi turni e sorprese all’ordine del giorno: la volata finale dell’Eurolega sarà tiratissima ed ancora nessuno può dirsi davvero al sicuro. Abbiamo tolto dall’ammucchiata Barcellona e Cska, perché hanno un discreto vantaggio ed un roster superiore alle rivali (anche se i russi senza Milutinov e Shengelia…), ma anche loro devono stare attente, se vogliono mantenere le prime due piazze.

Eurolega | Cinquanta giorni senza respiro

La sosta per le coppe nazionali è il momento ideale per fare un punto della situazione, in una classifica dove la terza e la quattordicesima sono staccate di cinque vittorie e solamente Panathinaikos, Alba, Stella Rossa e Khimki paiono ormai fuori dai giochi. Ma comunque in grado di scombussolare la classifica delle altre, regalandosi qualche colpo a sorpresa. 

Si ripartirà il 18 febbraio e sarà una volatona senza sosta fino al 9 aprile, sempre non serva un prolungamento tra rinvii e recuperi. Cinquanta giorni di scontri diretti, dove ogni partita potrà essere decisiva per entrare nelle magnifiche otto e per avere una migliore posizione, con l’ombra del Covid (tornato a far rinviare qualche gara) a rendere ancora più complicato ogni possibile calcolo.

Eurolega | La situazione dell’Olimpia

La sconfitta di venerdì sera non ha cambiato il terzo posto in classifica dell’Olimpia Milano, anche se un successo avrebbe dato uno slancio importante. Dopo sei vittorie in fila può capitare, soprattutto se sommato al tour de force ed ai problemi di infortuni. L’Eurolega biancorossa ripartirà con tre gare in casa su quattro: Maccabi, Khimki e Fenerbahce, intervallata dal recupero di San Pietroburgo.

Vincere le tre partite al Mediolanum Forum vorrebbe dire mettere al sicuro (o quasi) un posto nei playoff. Anche se 18 vittorie potrebbero non bastare per essere tra le prime otto. Non si possono fare paragoni col passato, visto che sarà la prima volta a 18 squadre, dopo lo stop dell’anno scorso, però si va ad un ritmo molto alto: lo scorso anno l’ottava, a questo punto, era a 11 successi, ora è a 13.

Terminato questo filotto interno, le ultime sette giornate vedranno la squadra di Ettore Messina giocare ben cinque volte lontano da Milano. Vero che l’AX ha fatto sinora meglio fuori che in casa e l’assenza di pubblico rende le partite quasi tutte uguali (anche se alcuni stati stanno valutando le riaperture), ma vorrà dire viaggiare molto e quindi accumulare chilometri, oltre che partite.

Visto il recupero contro lo Zenit, a Rodriguez e compagni mancano 11 partite per chiudere la stagione regolare. Vincerne almeno quattro (o cinque) dovrebbe garantire l’accesso ai playoff, ma l’appetito vien mangiando e c’è la concreta possibilità di restare tra le prime quattro per giocarsi l’accesso alle Final Four con il fattore campo favorevole. Per quello, la quota potrebbe essere 21/22 vittorie. Ma, come abbiamo visto, le sorprese sono sempre all’ordine del giorno.

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