Bruno Cerella, che il 27 giugno darà l’addio al basket giocato, si racconta su la Repubblica-Milano in “Uomini e Canestri”, la rubrica di Luca Chiabotti.
SU MILANO
«Mi sono trovato molto bene qui, mettere le basi in una città come Milano penso sia stata la cosa giusta, non solo per i rapporti umani e gli amici che mi fanno sentire in famiglia, ma anche per le tante opportunità che offre e che mi sono creato. Volevo poter scegliere dove vivere a fine carriera, avere un piano B che mi desse delle soddisfazioni e un equilibrio emotivo».
SU PIPPO RICCI
«Mi rivedo in lui, perché ha un impatto positivo a prescindere da quanto giochi. Molti giocatori hanno bisogno di tanti possessi e tanti minuti per riuscire a esprimere la loro pallacanestro migliore. Però, all’interno delle grandi squadre, penso sia prezioso per un allenatore chi dà un contributo tangibile anche senza un minutaggio certo. È molto difficile riuscirci, è una questione mentale».
SULLA SUA OLIMPIA
«Non faccio paragoni, sono di parte. Posso solo dire che non siamo mai entrati in campo convinti di non poter battere un avversario. Mi sono divertito tantissimo»
Se per rapporti umani si intendono pure quelli che si vociferavano tra lui e la signorina B.Rodriguez direi che a Milano ha messo buone basi,più che buone direi…