Dubai va avanti, accordo anche con la lega serba

La KLS ha preso una decisione importante su iniziativa di Svetislav Pešić selezionatore della Serbia

La KLS ha preso una decisione importante, su iniziativa di Svetislav Pešić, selezionatore della Serbia, permettendo alla squadra di basket di Dubai di partecipare alla lega serba.

Questa mossa, che segue le discussioni sulla possibilità che Dubai diventi membro della KLS, implica che la squadra degli Emirati Arabi Uniti coprirà tutti i costi associati.

La decisione, che giunge dopo l’accordo formale con Aba-Liga, arriva nonostante le riserve del Partizan sull’inclusione della squadra emiratina nelle leghe della regione.

Questa notizia segna un momento significativo per il basket europeo, con Dubai che si fa strada anche nella KLS.

4 thoughts on “Dubai va avanti, accordo anche con la lega serba

  1. Sicuramente è un’indicazione di dove sta andando il basket del futuro.
    Altrettanto sicuramente la direzione non è buona, secondo me.

    1. il problema e` quando hai aperto i cancelli con le licenze. Poi non puoi piu chiuderli, puoi solo spalancarli ulteriormente. Questa mi pare una normale deriva

  2. Purtroppo lo stile commerciale NBA e’ influente e visto come “modello a tendere”, il che significa di fatto accettare il mercenariatismo dell’atleta, l’importanza del volano finanziario come motore di crescita (leggi: disponibilità’ finanziarie e di investimento), privilegio di “mercati” dimensionalmente rilevanti dal punto di vista commerciale (no a piazze piccole e di limitato indotto di pubblico), e probabilmente per l’europa, la perdita di potere delle leghe nazionali rispetto a un discorso pan-europeo. La mia unica domanda che per ora non ha ancora risposta e’ se il Management di Euroleague (e partners media, IMG o quant’altro) abbiamo lo spessore e le capacita’ per portare il movimento a risultati economici di rilievo, cosa finora non avvenuta nella scala necessaria. EL rimane ancora un discorso (relativamente) economicamente in difficolta’, con portanza mediatica ancora sotto scala, mancante di logiche redistributive che garantiscano competitiva’ di prodotto di lungo termine e con altri problemi che non abbiamo tempo e spazio qui per affrontare. Paradossalmente, le piazze piccole e regionali, devono sperare che EL fallisca nel suo discorso aggregativo su un livello piu’ elevato, se vogliono rimanere in vita. Altrimenti vedo il basket europeo muoversi sempre piu’ velocemente su un discorso commerciale orientato a replicare il modello americano. E Saudi Arabia (e il Private Equity) ci sguazza in quella prospettiva..da li’ un team diventa un asset da flippare, farcire come un tacchino usando cibi GMO, e rivendere a profitto (vedi Elliott e Uccello Rosso RedBird)….

    1. Negli sport di squadra ci sono solo due leghe che sono floride e in attivo.
      Nel calcio la premier League e nel basket la Nba.
      Per poter competere con la Nba bisogna poter avere giocatori Nba veri in Europa. Nel senso che una squadra europea deve poter competere nel acquisto di un Tatum, di uno jokic con le squadre Nba.

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