Devon Hall, l’emergenza lo riporta al centro dell’Olimpia Milano

L’americano sarà nuovamente chiamato a dare una mano in regia: un ruolo chiave soprattutto in Eurolega

La ‘maledizione del playmaker’, come l’abbiamo definita nell’articolo di ieri, ha colpito nuovamente l’Olimpia Milano, con l’infortunio a Maodo Lo, che lo toglie dalla disponibilità di Ettore Messina per circa un mese (salvo complicazioni). Il coach biancorosso dovrà fare a meno del regista, arrivato questa estate proprio per coprire un buco e supportare Kevin Pangos, E adesso? Ovviamente l’EA7 sarà nelle mani del canadese, sperando riesca a ritrovare l’ispirazione e la forma che l’aveva reso uno dei giocatori più ricercati in Europa, solamente un anno fa. C’è Diego Flaccadori, ma tornerà centrale la presenza di Devon Hall.

Devon Hall | Tra esaltazione e difficoltà

L’americano, escluso domenica scorsa per turnover dal tecnico milanese, sarà nuovamente chiamato a dare una mano in regia, vista anche l’inesperienza a livello di Eurolega dell’ex Trento. Un ruolo interpretato in maniera molto altalenante. Il primo anno stupì tutti, riuscendo ad essere anche un supporto per Rodriguez, nei periodi di assenza di Delaney e Grant, e diventando uno dei giocatori più importanti nella conquista del 29° scudetto, ma anche nell’ottima stagione europea, terminata ai playoff contro l’Efes poi campione. Lavoro in difesa, solidità in attacco e la capacità di essere sempre un giocatore di rendimento costante.

Tutto il contrario di quanto avvenuto l’anno scorso. L’infortunio ad inizio stagione, la necessità di fare il playmaker titolare per lo stop fisico di Pangos e le difficoltà di Mitrou-Long ed un rendimento deficitario, escluso qualche lampo. Non riuscendo soprattutto a dare più il proprio contributo a livello offensivo, ma anche con difficoltà inattese in alcune occasioni dietro. Problemi trascinati per tutta l’annata, anche quando è tornato nel suo ruolo, dopo l’arrivo di Napier ed il rientro di Pangos. E l’Olimpia, fino a quando non è arrivato il regista ora alla Stella Rossa, è andata in crisi, tra problemi europei e tentennamenti anche in Italia.

Devon Hall | Di nuovo un ruolo chiave

Nonostante le difficoltà, l’americano è sempre stato sostenuto dalla società ed utilizzato con costanza da Ettore Messina, nella speranza di rivedere quel giocatore di grande rendimento della prima stagione. Quest’anno l’idea era quella di utilizzarlo quasi esclusivamente nel suo ruolo naturale, per ridargli le certezze, ma l’infortunio di Flaccadori in preparazione e Lo ai Mondiali l’hanno portato ad essere un handler secondario in più di un’occasione. Un ruolo che pare destinato a dover coprire almeno per un mese, soprattutto a livello europeo, fino a quando il tedesco non tornerà a disposizione di Ettore Messina.

L’Eurolega non aspetterà e, di conseguenza, la speranza è rivedere il Devon Hall della prima versione milanese o, almeno, un giocatore meno impacciato e insicuro, rispetto all’ultima stagione. Già a partire dalla trasferta di venerdì a Istanbul, dove inizierà l’avventura continentale dell’EA7 Emporio Armani, contro una delle squadre candidate ad arrivare fino in fondo. Iniziare bene sarebbe fondamentale, nonostante un calendario non certo agevole: dopo il Fener, ci saranno nell’ordine Maccabi, Olympiacos e Real. Quattro squadre con obiettivi importanti. Per non partire ad handicap, un buon Hall sarà fondamentale.

7 thoughts on “Devon Hall, l’emergenza lo riporta al centro dell’Olimpia Milano

  1. Hall deve giocare guardia specie con l’ assenza di Baron.
    Abbiamo Flaccadori: buttiamolo nella mischia.
    Il rischio altrimenti è di bruciare Pangos, demotivare Flaccadori, non avere guardie di ruolo oltre Tonut, avere Hall che rende poco.
    Tanto Hines e Melli possono portare su palla, dato che con il gioco di Messina il play fa solo quello, poi scambia con un lungo, che seve Shields.

  2. Hall era già stato spinto in una fossa dall’utilizzo in play della scorsa stagione, quest’anno lo sotterrano, cui prodest?

  3. L’articolo rovescia le responsabilità in modo ineffabile e interessante.

    Così non è più la squadra fatta (di nuovo) male che costringe Hall a giocare una posizione che non è proprio la sua, ma è Hall che è pregato di darsi una mossa in regia, in nome della squadra.
    A me pare tutto il contrario, ovviamente.

    Hall fece il favore di giocare qualche minuto da play quando Delaney proprio non ce la faceva più fisicamente per,infortuni vari: non ricordo che fosse addirittura “brillante”, ma s’era impegnato per una situazione contingente, come ha continuato a fare.
    La situazione però da contingente è diventata stabile, forse proprio grazie alla generosità e al sacrificio di Devon Hall.

    Ma non è il suo, s’è visto chiaramente, come chiaramente s’era visto subito non esserlo di Mitrou Long per dire…
    Non si può quindi responsabilizzarlo per un errore che non è suo in alcun modo, un errore di costruzione del roster pagato dalla squadra e dal giocatore.
    Dopo 4 anni a Milano non mi stupirei che sul mercato Hall valga meno di quando è arrivato, purtroppo.
    Soprattutto non è un errore di costruzione del roster il fatto che dal suo arrivo Hall abbia sempre dovuto arrangiarsi a fare il play? Per anni?

    Chiedo anche: a parte Chacho l’immenso sempre e comunque, quale altro play ha fatto bene sotto Messina? Chi ha giocato bene quel ruolo?
    Tranne Grant, ma solo in finale e per la fortuna di un obbligo tecnico, NESSUNO.

    Napier, certo, ma guarda caso non è stato possibile trattenerlo: inoltre lui stesso ha dichiarato di aver giocato da combo per la maggior parte della sua carriera, ed ha un valore di mercato talmente superiore a Hall, che di certo non si piega alle necessità di Messina, e senza conseguenze.
    Non solo senza conseguenze, ma lasciandolo appeso al suo brodo.

    Dunque non solo Hall non è il giocatore per quel ruolo, ma dopo ben 4 anni pare che non ci sia nessuno al mondo adatto a quel ruolo per la squadra di Messina, tranne quel fenomeno del Chacho che non ci possiamo più permettere, perché giustamente l’EL è andato a vincerla davvero, altrove.

    Detto questo non capisco come si possa scrivere: “ Nonostante le difficoltà, l’americano è sempre stato sostenuto dalla società ed utilizzato con costanza da Ettore Messina, nella speranza di rivedere quel giocatore di grande rendimento della prima stagione”, come se fosse colpa del buon Devon…

  4. il chacho e’ andato via per sua scelta a vincere una coppa ma senza onore.

  5. Quanti playmaker si sono mossi da una squadra a un’altra o sono arrivati in Euroleague nel mercato di questa estate?
    Sloukas, Thompson, Campazzo, Kemba Walker, Vildoza, Yago Dos Santos, Carsten Edwards, Neto, Madar, Grant, Bolmaro (che sarebbe pure Italiano credo) e sicuramente ne dimentico altri e volutamente non cito Teodosic e Napier. Possibile che di tutti questi non se ne potesse prendere UNO? Oppure fare una scommessa su un profilo Eurocup promettente?

    1. Uno lo hanno preso: Lo.
      Poi può piacere o meno, ritenerlo l’uomo giusto o meno, ma ci siamo mossi anche noi, nel ruolo.
      Purtroppo nessuno ha voluto Pangos, che altrimenti avremmo lasciato andare di sicuro, lui e il suo contrattone blindato, e si è deciso di tenerci gran parte del budget per eventuali altre situazioni, come poi avvenuto per Mirotic.
      Anche questa è stata una scelta, discutibile quanto si vuole (io non l’ho condivisa affatto) ma una scelta.
      Peraltro, sinceramente, piuttosto che svenarci per gente rotta (Kemba Walker), sopravvalutata (Thompson, pagato una cifra assurda dal Fener), stagionata (Sloukas, 34 anni tra 3 mesi e super chilometrato) ecc. ecc…. posso capire l’all in su un fuoriclasse assoluto e certificato come Mirotic, anche se io avrei preferito intervenire nel ruolo di n.3

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