Vincere con l’obbligo di vincere: è questa la prova di redenzione per Milano nel derby con Cantù

Quella macchia, enorme, quasi infinita, da ripulire. La redenzione dell’Olimpia Milano, per i suoi tifosi, inizia oggi alle ore 19.15. Lo richiede l’umiliazione di Coppa Italia, la storia di un derby sentito, i supporters stessi, con i «cani sciolti» a pretendere la riscossa nella cena di martedì in quel di Rozzano. Non c’è alternativa alla vittoria. E per questa Olimpia è arrivato il momento di non pensare ad altro, ora che l’EuroLeague è andata in archivio. Vincere con l’obbligo di vincere, è questa la prova da superare per arrivare al massimo alla tagliola dei playoff.

Olimpia, che certo, in Italia ha alzato la voce da tempo. Otto vittorie in fila dopo il ko nel derby con Varese del 28 gennaio. Tre giocatori al comando della classifica del plus/minus (leader, Andrew Goudelock), Arturas Gudaitis quinto nella graduatoria di valutazione, in corsa per il titolo di mvp stagionale con Christian Burns. La vetta solitaria è stata conquistata e ribadita, e gli italiani oggi non sono più una razza in via di estinzione, con capitan Andrea Cinciarini arrivato a 17.6’ di media (una sola volta sotto i 20’ nelle ultime sei gare), e Dada Pascolo cresciuto a 16.1’ (media 22’ nelle ultime 3). Assente Vladimir Micov, anche se il problema all’inguine sarebbe ormai in via di risoluzione.

Al PalaDesio, sarà comunque una bolgia, con 6.000 biglietti già venduti. Marco Sodini, coach dei comaschi, attende una Milano vendicativa, ma resta la necessità di un successo, vista la stretta lotta playoff, e un record 4-5 nel girone di ritorno certamente indirizzato dallo 0-3 iniziale. A Bologna è arrivato di fatti un successo sostanziale e robusto, e con un Andrea Crosariol sempre assente, il disegno sarà sempre il medesimo: correre, correre e correre. A livello statistico, Christian Burns leader in quanto a valutazione di questa Lba, con 19.4 di media. Randy Culpepper è quarto con 18, e quinto nella marcatori con 17.1.

Un giocatore di Milano, per noi, ha ricordato quel ko fiorentino: «Sono gare in cui non puoi concedere un grande disavanzo in avvio. Rientrare è poi estremamente complicato. E nel finale, a loro, è entrato di tutto». Che entri tutto o meno, per Milano battere Cantù non dovrà essere un’impresa: basterà controllare il ritmo.

Alessandro Luigi Maggi

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