Messina: Gara da affrontare con umiltà ma anche convinzione

Le parole del coach biancorosso, alla vigilia della trasferta di domani nel Principato

L’Olimpia Milano va nel Principato per la sfida al lanciatissimo Monaco di Mike James, cercando di dare una risposta all’ennesimo momento negativo della stagione, contro una delle squadre più in forma del momento. I monegaschi sono al terzo posto in classifica (19-10 il record) ad una partita di ritardo dal secondo posto del Barcellona ed hanno vinto nove delle ultime dieci gare giocate.

Monaco-Olimpia Milano | La presentazione di Ettore Messina

Così Ettore Messina ha presentato la gara: “Monaco è una squadra molto forte, con tanto talento, e ben organizzata. La considero non solo una candidata alla Final Four ma anche in grado di vincere il titolo. Per noi, viste anche le recenti difficoltà, si tratta di una gara estremamente complicata, che dobbiamo affrontare con umiltà ma al tempo stesso la convinzione di poter essere sempre quelli che sono stati in grado di giocare molto bene contro avversarie di alto livello”.

7 thoughts on “Messina: Gara da affrontare con umiltà ma anche convinzione

  1. Più che con umiltà sarebbe da affrontare con una squadra sensata … poi magari tiriamo fuori la prestazione monstre da 3 e la svanghiamo …

  2. I giocatori stanno facendo di tutto per mandarlo a casa ma il bollito non molla.

  3. Premesso che non credo che con Monaco abbiamo anche la minima possibilità di vincere – loro sono in ballo per posizioni importanti, non possono avere cedimenti – cerco di fare un passo verso Messina, nonostante la mia ormai totale disistima e sfiducia nei suoi confronti.
    Cerco di capire il suo punto di vista e ragionare da lì.

    E dunque lui costruisce la sua carriera e il suo stile come un profeta della difesa.
    Quello fa in USA con Pop.
    Non si tratta soltanto di non prenderle, alla Trapattoni (sic), ma di un concetto totale della pallacanestro, più ampio – cerco di seguire il suo ragionamento.
    Una buona difesa infatti apre a un gioco veloce di contropiede, permette di attaccare creando molte opportunità quando la difesa avversaria non è ancora schierata, dunque semplifica il gioco offensivo, lo rende efficace senza complicarlo.

    Questo è in sostanza il suo credo, espresso più volte, anche recentemente.

    Con una certa malizia lo si potrebbe criticare dicendo che in effetti la sua Milano si dimostra molto impreparata ad attaccare le difese schierate – situazione che in EL si verifica molto più spesso dei suoi ipotetici contropiedi.
    In particolare pare di notare che la Milano di Messina manchi di movimenti senza palla in modo piuttosto sostanziale, e manchi di p&r diretto tra play e centro.

    Tuttavia, per restare nel pensiero messiniano, prima di criticarlo, la domanda che gli farei è questa: ma se la tua idea di difesa è quella di un sistema propulsivo che genera attacchi veloci contro difese che non hanno fatto in tempo a schierarsi, che ci fanno deboli difensori nelle tue squadre, come per esempio sono notoriamente deboli in questo fondamentale Napier Mirotic e Voigtmann – e tanto più Mirotic schierato da 3 che deve vedersela con gente dai piedi veloci, più bassa di lui, che non ha nessuna speranza di ostacolare?

    Voglio dire: se credi nella difesa perché ne sei un guru riconosciuto, e se credi nella difesa come motore propulsivo di un attacco veloce, perché scegli attaccanti che non sanno difendere?
    Il tuo concetto di difesa davvero può permettersi Napier Mirotic e Voigtmann tutti insieme nel quintetto base?
    Non è una contraddizione troppo smaccata del tuo stesso credo?
    E senza andare a cercare troppi elefanti in stanze che non esistono, non è tale contraddizione la causa vera e principale del tuo fallimento?

    Non prendi quello che ti servirebbe, e pretendi d’imporre a quello che prendi qualcosa che proprio non ti può dare.
    Direi infatti che se hai Napier Mirotic Voigtmann e Shields in quintetto, sarebbe ora che tu lavorassi, e tanto, a soluzioni raffinate e varie d’attacco, visto che ci tieni tanto a schierarli tutti insieme.
    Voglio dire: con quel potenziale offensivo un buon centro avrebbe davvero tante occasioni di giocare il p&r, ma Melli che non è un centro, semplicemente non ha quella dinamica in testa, non può strutturalmente dettare un p&r, perché non è il suo!

    Pensa invece un vero centro nel quintetto al quale sei tragicamente tanto affezionato: con una difesa che deve preoccuparsi del tiro di Napier, e della palla fuori a Shields, e dello spalle a canestro di Mirotic, e della visione in punta di Voigtmann, pensi che un centro capace di dettare il p&r non farebbe sfracelli?

    Quel centro però non lo vuoi, e invece di difensori cerchi attaccanti, e quando noi ovviamente non ti capiamo più, perché gioco e risultati ti sono contro da almeno due anni, invece di accettare ragionevoli critiche, ci chiami schifosi e non capisci perché a Bologna ti odiano.
    E aspetta di vedere come ti accoglierà Milano, quando sarai in FIP al fianco di Petrucci…
    Perché lo sappiamo che è lì che punti a sederti.

    1. Magari andasse in FIP. Come prima mossa elimina dal gioco la posizione di 5 per regolamento o impone altezza massima 1,95

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