Ci sarebbe solo un commento per Olimpia Milano vs Alba. Desolante. Proveremo a dire qualcosa di più di questo 96-102.
Siamo questi
Lo abbiamo già detto. Questa Olimpia Milano non è una squadra fatta di difensori. E’ una squadra di lavoratori. Una squadra di lavoratori con due convinzioni comuni: collettivo e applicazione.
Per questo motivo sono stati allontanate le individualità. Ma è anche una squadra che non ha fisicità, e per applicarsi con continuità la fisicità e l’atletismo servono, sono essenziali.
Ettore Messina ha sottovalutato questo aspetto, lo ha fatto intendere anche tra le righe nelle scorse settimane. Fa parte del percorso. E siamo solo al primo passo di quel percorso.
Abbiamo un sarto, non un manager di Zara (chi scrive si veste da Zara, ndr). Il sarto a volte sbaglia, ma è sempre quello che produce il vestito migliore. Perchè ha la competenza, e la passione per quello che fa.
Siamo questi, ora anche peggio
Per l’applicazione difensiva serve fisicità, fiato e muscoli per stare sul pezzo sempre, 40’/40’, tre volte la settimana. Questo a Olimpia Milano non riesce da inizio stagione, e abbiamo già detto il perchè.
Se poi viene a mancare il tuo miglior difensore, Jeff Brooks, se Nemanja Nedovic e Arturas Gudaitis per infortuni e ricadute vivono la loro convalescenza a febbraio, se Amedeo Della Valle non si regge in piedi per influenza da una settimana, se Paul BIligha (che ieri sarebbe stato utile per fermare la transizione tedesca) e Riccardo Moraschini ti accorciano anche le rotazioni in Italia… ecco che il disastro di ieri sera è servito.
Olimpia Milano vs Alba, cosa resta?
La squadra di Ettore Messina ha fallito una delle prove più importanti della stagione: per il fattore campo, per il valore dell’avversario, per lo stato di forma approssimativo dell’avversario. Non è finita, ma un viaggio è fatto di tappe, e se non le percorri tutte rischi di non arrivare a destinazione.
Tuttavia l’Olimpia Milano, questa Olimpia Milano, ha un pensiero comune che è comunione d’intenti, valori sportivi, volontà di essere insieme. Cose che in passato non ci sono sempre state. Ora sì.
Resta una domanda: al netto delle deficienze fisiche di cui abbiamo parlato, da due anni e mezzo i tifosi di Olimpia Milano attendono una squadra in condizione, in forma, al massimo delle sue possibilità.
Quando succederà? Quando davvero il biancorosso non vivrà solo momenti di “down” o di “conservazione”? Quando arriverà il famoso momento di “up”? Soprattutto, dove sono le cause di questa mancanza? Qual è la soluzione?
Come già detto la chiave non può essere altri che l’atletismo diffuso e per quest’anno non ritengo sia raggiungibile, abbiamo una stagione da concludere, utilizziamola per migliorare l’amalgama l’anno prossimo ci troveremo uno zoccolo duro dal quale ricominciare, dovremmo rinunciare a qualcuno sarà doloroso ma necessario ma non vedo altre soluzioni
Io vado controcorrente e penso che abbiamo un problema in attacco. Da malato di statistiche non posso non rilevare che siamo 9° nel tiro da tre e ultimi dico ultimi nel tiro da due dodicesimi nei punti segnati. Il talento offensivo è nelle mani dei nostri tre vecchietti e di Nedovic. Gli altri inaffidabili. Averne presi 100 dall’Alba (li ha fatti piu di cento anche contro Efes, Fener, Pana) non significa che non si sia difeso bene o con intensità. I punti senza contare i numeri dei possessi non hanno senso. Stranamente ieri niente zona da parte di Messina che forse avrebbe potuto rallentare i tempi di gioco dell’Alba forse per timore che Erickson ci impallinasse. (Lo ha fatto comunque). Lasciatemi dire anche che Aito è un genio della panchina e fa giocare la sua squadra oltre i suoi limiti.
Quindi squadra non fisica, non difensiva, non offensiva (tutte cose dette dal coach), insomma un ibrido, quando invece era necessario un’identità ben definita da subito. Dunque il vestito è sartoriale, ma sul modello Olimpia non cade bene…ed infatti da settimane vedo un ‘body language’ messiniano sconfortante, come uno che sa di non avere la squadra ‘giusta’ tra le mani e non sa bene cosa fare (vedi conferenza di ieri). Inutile tornare ad elencare gli errori commessi in fase di costruzione, ora siamo questi e – se esiste uno spirito Olimpia (si, esiste) – non resta che una sola cosa da fare : combattere.
Raramente ho visto tanti post come nel dopo Alba. Ovviamente l’umore è quello che può essere dopo avere perso in casa contro una delle ultime in classifica, onestamente una squadra “scarsa” per questo livello. Quello che mi colpisce è il tono da tutto finito, non solo dai tifosi ma anche dal coach. Non vorrei che l’applauso finale (non ero al forum per cui confermatemi voi) fosse anche una specie di addio, un tributo ad un gruppo che saluta e se ne va. Ragazzi c’è da giocarsi ancora tutto! Ma i veri o presunti campioni che abbiamo, accettano così serenamente di farsi buttare fuori? E il coach che vuole giocarsi una panchina NBA lascia andare tutto in vacca a febbraio? Non c’è più orgoglio di vendere cara la pelle?
Continuo a non capire il perche’, pur cambiando gli interpreti, protagonjsti e comprimari, il film abbia sempre lo stesso finale: a febbraio arranchiamo, non abbiamo identita’, giochiamo con timore e la stagione sembra gia’ compromessa. Cosa manca a questa societa’ per fare un salto di qualita’? Non parlo solo di risultati ma di gruppo, voglia, determinazione, consapevolezza, identita’ di gioco.
Messina mi piace. Lo ritengo un ottimo coach e sono sicuro che lo dimostrera’ ancora ma in una cosa mi ha deluso: la gestione del gruppo. Mi aspettavo piu’ coesione, piu’ partecipazione al progetto, piu’ leadershep dai senatori (Micov-Rodriguez-Scola). Mi sarei atteso difficolta’ nell’assimilare il nuovo modo di giocare, la nuova filosofia di approccio e gestione delle gare ma non ero pronto alle difficolta’ del “gruppo”.
L’aspetto mentale e’ purtroppo importantissimo e oggi siamo lontani dall’essere al top in questo.
Dato (quasi) per perso il treno EL, penso al match di domenica con Cremona. Vincere sarebbe un segnale importante in vista della Coppa Italia
Non solo ai fini stretti della vittoria del trofeo ma in ottica dei play off dove, se arriviamo come siamo oggi, gli avversari ci spazzeranno via mentalmente, prima che sul campo. Sperem…