Repesa si riaffida alla coppia scudetto e lancia un nuovo messaggio alla dirigenza: ormai è una partita a scacchi (e su Sanders…)

Quanto deve essere blando il farmaco per risvegliare Milano dal torpore della depressione? Se bastasse un successo contro il Galatasaray, molto, ma molto blando. Perché Milano, nello spareggio per l’ultimo posto (92-87), scappa con un parziale opposto alla pochezza difensiva avversaria, e infine ritrova la strada, dopo l’ennesimo smarrimento, grazie al venir meno fisico di un avversario che non aveva più nulla da dare dopo l’ultimo sforzo. Ecco comunque alcuni passaggi fondamentali del match:

– Le vecchie certezze. 12 punti e 4 assist in 21’ per Mantas Kalnietis, 8 punti, 4 rimbalzi (3 offensivi) e 3 assist per Andrea Cinciarini. Nonostante i comunque 23’ concessi a Ricky Hickman (che si guadagna 7 falli e va in doppia cifra) Jasmin Repesa torna a concedere largo minutaggio alla coppia dell’ultimo scudetto, ricevendo in cambio tenuta difensiva, presenza offensiva, e soprattutto guida in campo. Il caso del lituano è acclarato: «Cinciarini è ciò che serve ad ogni squadra per vincere». La coppia con il capitano è vincente, quella con l’americano nefasta;

Krunoslav Simon. 12 punti nel secondo tempo, 8 nel terzo quarto, con due triple e un assist che risolvono di fatto la gara. Il croato lascia il segno quando conta, che è anche quando cala la pressione avversaria. Tutto bene in quanto a leadership, ma ora è arrivato il momento di dare continuità al tutto, anche quando tornerà in campo l’ombra rassicurante di Rakim Sanders;

Miroslav Raduljica. Le mille rassicurazioni della società saranno utili a qualcosa, così come il fatto di ritrovarsi di fronte il pivot più ondivago d’Europa, Tibor Pleiss. Non ha continuità, ma nei 9 punti e 3 rimbalzi del primo quarto c’è qualcosa di sconosciuto, una luce diversa negli occhi e un linguaggio del corpo quasi contagioso…;

Jasmin Repesa. «Ho sofferto come un cane in questi due mesi e mezzo, perchè non sono abituato. Sono arrivato qua con una percentuale di vittorie in EuroLeague sopra il 50%, e ora sono sotto. Ognuno deve contribuire, giornalisti, squadra, staff, tifosi: dobbiamo essere realisti, critici solo quando è il caso. E’ un periodo in cui servono messaggi positivi, ci vuole del tempo per costruire qualcosa di stra-importante. Questa è una piazza che pesa, ma non ha vinto negli ultimi anni tante EuroLeague e tanti scudetti». C’è del vero in quanto dice il coach croato, anche se il tutto rientra in quel che pare un gioco a scacchi con la dirigenza. Livio Proli non vuole gettare al vento l’ennesimo progetto, e in questo va letto il temporeggiare sulla posizione di Repesa stesso, e le trattative di rinnovo con alcuni elementi del roster: Cinciarini, Kalnietis e Sanders (trattativa, quest’ultima, che sarà tuttavia complicata da portare a termine con successo). Jasmin Repesa fa pesare la sua esperienza e il suo valore, cancellando definitivamente una possibilità: le dimissioni. In effetti il suo cammino pre-Milano in EuroLeague dice 97-89 dalla nascita dell’era Bertomeu, per poi passare all’attuale 8-20. Record, quest’ultimo, che parla di difficoltà collettive che vanno oltre i demeriti del coach, ma che rientrano nel valore complessivo di un roster avvallato in ogni sua unità dal coach stesso…

Chiusura per il pubblico del Forum. Milano è città di grandezza che vive di sostegno occasionale ad una squadra di moda? 8.000 persone per uno spareggio da ultimo posto. Cose da piazza vera. Presente. Sempre. Non occasionale.

Alessandro Luigi Maggi

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