Milano non è una città da progetto: Messina saprà ribaltare tutto?

Sono bastati pochi mesi ed un po’ di risultati negativi per rompere l’idillio tra Milano ed Ettore Messina. Le critiche sono giuste e necessarie ma…

Sono bastati pochi mesi ed un po’ di risultati negativi per rompere l’idillio tra Milano ed Ettore Messina. Non tra l’Olimpia ed il catanese, ma tra una parte della città ed il presidente/coach. Che possa non piacere a tutti è ovvio e naturale, però la valanga di commenti (su ROM e non solo) pesantemente negativi e disfattisti fa riflettere. 

L’Olimpia sta facendo risultati inferiori alle aspettative? Sì. Sono stati fatti degli errori? Sì e anche gravi, i tagli di Mack e White ne sono un’ammissione. Ci sono preoccupazioni per il prosieguo della stagione? Sì, perché la squadra fatica a crescere e ad essere continua. E la prova dell’altra sera contro l’Alba Berlino ha mostrato un’Olimpia anche apparsa in difficoltà fisica.  

Le critiche sono giuste e necessarie (le abbiamo sempre fatte e sarà sempre così), ma serve anche lasciar lavorare una società e, in particolare, un uomo arrivato da sei mesi, dopo anni in un ambiente completamente diverso, con un ruolo mai avuto in carriera ed in una competizione rivoluzionata, dall’ultima volta in cui l’aveva vissuta. 

Perché tutte le grandi squadre non si costruiscono in due giorni: basta vedere gli anni (e le sconfitte) che hanno impiegato Fenerbahce ed Efes a diventare potenze europee, quando si parlava di Pablo Laso come di un perdente oppure, restando in tema biancorosso, pensare a come nacque la storica Olimpia degli anni ’80.

Una serie di sconfitte brucianti e consecutive, tante voci su un Meneghin “rotto” e sul Peterson “perdente”. Ma la società ebbe pazienza, fiducia nel lavoro svolto e, con i giusti correttivi negli anni, nacque lo squadrone padrone d’Italia e d’Europa. 

Invece ora all’ombra della Madonnina c’è quella ‘maledetta’ fretta di volere tutto e subito (non solo per quanto riguarda l’Olimpia, a dir la verità): un progetto, su cui costruire per anni un futuro roseo, però subito vincente. No, Milano non è una città “da progetto”. 

Se si continuerà a ragionare solo sui risultati (se si vince si prosegue, altrimenti si cambia tutto), l’Olimpia difficilmente potrà tornare ad essere una grande d’Europa. Ma solamente una squadra in grado di vincere saltuariamente in patria e anche eventualmente di un exploit europeo (come il 2014), a seconda dell’anno buono oppure no. 

Riuscirà Ettore Messina a cambiare tutto questo? Sarebbe un’impresa anche oltre un risultato sportivo…

P.S. Questo articolo non vuole essere e non è assolutamente un attacco ai tifosi. Ma a quell’alone di negatività che continua ad esserci sull’Olimpia alle prime difficoltà: dai mugugni del pubblico a quelle facce un po’ così tra campo e panchina. Passando per una frettolosa esaltazione per passare a critiche feroci poco dopo, anche da parte nostra della stampa.

In fondo, pur con tutte le delusioni, negli ultimi sei anni l’Olimpia ha vinto 3 scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe. Tanti diranno, ci mancherebbe con quel budget… Sicuramente l’AX poteva e doveva fare di più, ma se bastasse solo il budget a decidere tutto, allora lo sport non esisterebbe.

30 thoughts on “Milano non è una città da progetto: Messina saprà ribaltare tutto?

  1. Completamente d’accordo.
    Bravo Maggi questo vuol dire essere un giornalista serio e professionale che dice le cose come stanno.
    Io come tifoso mi permetto di dire di più. Non è perché pago e penso di essere un tifoso posso dire tutto quello che mi passa nella pancia .

  2. Purtroppo è così. Tutto e subito si pretende.
    Soprattutto quei tifosi occasionali che vengono perchè c’è da prendere il gadget, perchè ci sono sconti etc. etc. Poi è inaccettabile che gente lasci il palazzo a inizio ultimo quarto se le cose vanno male. Diamo sostegno e fiducia a Messina e staff, poi a fine triennio tiriamo le somme, manca qualcosa e la crescita di alcuni giocatori latita. Poi la fortuna tra infortuni r giocatori che con Noi rinascono dalle ceneri ok, ma questa non dev’essere una scusante. La società dovrebbe zittire chi di altre squadre parla di budget: guardino in casa loro e pensino a sè stessi.
    Ora voltiamo pagina e avanti con la prossima partita, poi la Coppa Italia che è importante tentare di vincere.
    Forza Olimpia ora più che mai!

  3. SE posso, farei un appunto…
    Non sono solo i tifosi, ma anche la proprietà che negli anni (a parte forse gli ultimi 2) non ha mantenuto una struttura coerente, sia per quanto riguarda i giocatori (spesso più di metà roster cambiato tra due stagioni) che per la dirigenza (Proli, Portaluppi, Proli ora MEssina)…
    Detto questo, lunga vita a Re Giorgio e che Anubi ce lo tenga in salute, perché quando lui si romperà i maroni, torneranno le vacche magre…

  4. Ho ringraziato Maggi e poi ho letto che ha scritto Cavagnera. Complimenti anche a te.

  5. forse è vero che Milano da poco spazio per i “progetti” ma dipende anche da come ti proponi. Se Messina arriva all’Olimpia pretendendo un certo ruolo, stipendio, poi spende parte importante del budget per cacciare il giocatore simbolo, io mi aspetto che abbia idee e uomini per fare bene subito. Intendiamoci è ancora tutto da giocare, diremo alla fine chi avrà ragione, solo che non si vede una crescita, ma solo try&errors che non portano lontano. Pertanto io (vecchio brontolone lo dico subito) mi chiedo quale sia questo fantomatico progetto. Squadra bassa tosta e rognosa tipo Billy? Difesa e contropiede? Giocare a punteggio alto? Run & gun? Vorrei capirlo, tutto qui

  6. La questione che ponete è ottima. Mi viene il dubbio che in questi anni la troppa fretta abbia fatto abortire progetti importanti, come in primis quello di Banchi. Il Forum supporta la squadra. Abbiamo fischiato solo dopo il -20 con il Bayern. Ma nei social troppi commenti sono veramente senza solo distruttivi, con presupposti veramente molto discutibili. Per cui ignoriamoli ed andiamo avanti

  7. Sono d’accordo con quello che scrivi. Io inoltre trovo veramente brutto l’atteggiamento di certi “tifosi” che esprimono il proprio pensiero spesso con maleducazione e offese gratuite, come se tutto fosse dovuto, in virtù di cosa poi, di qualche decina di euro di biglietto forse? Che ragionamento è poi ” è ma Messina e superpagato e ha tutti i poteri”; cos’è, un mago? A me pare un serio professionista che ha bisogno del suo tempo per lavorare al meglio.

  8. Certamente parole sagge, ma come la mettiamo con gli abbonamenti, si paga il biglietto per vedere vincere o aspettare?altrimenti si compensino anche quelli, quindi si perde si riducono, si vince si alzino

  9. Articolo molto condivisibile.
    Che Milano sia sportivamente una città molto complessa lo testimoniano le vicende di basket, calcio, pallavolo .. etc etc. Milano va veloce, Milano non ha pazienza, Milano ha un realismo così spiccato da sconfinare nel pessimismo/autolesionismo, Milano non ti trascina ma deve essere trascinata. Il mio è un discoro sociologico “da bar” e lascio a chi di dovere le disamine più professionali ma una cosa è certa … a Milano vincere è difficile.

    Detto questo e premessa la mia massima stima per coach Messina non si può infilare la testa sotto la sabbia.
    Soffriamo tantissimo gli impegni ravvicinati (l’anagrafe purtroppo è impietosa) ed abbiamo un livello atletico medio molto inferiore agli avversari in Eurolega (e purtroppo inferiore tante volte anche a squadre italiane).
    L’Alba Berlino ha vinto con due semplici mosse: attaccare sempre nei primi secondi dell’azione e difesa box and one (anni che non ne vedevo una per così tanti minuti …) costante sul Chacho (per sfiancarlo e togliere a Milano il suo riferimento offensivo).
    Sorprendentemente Milano si è adeguata al ritmo dell’Alba giocandosi la partita su chi segnava di più (Pianigiani 2018-2019 docet).
    Il risultato finale dice che ad alto ritmo non siamo performanti (… anche se credo già fosse arcinoto).

    Io credo che nella costruzione della squadra la combinazione anagrafe/atletismo sia stata sottovalutata rispetto alla combinazione esperienza/q.i. cestistico.
    Con questa conformazione di squadra i risultati (anche in Italia) possono arrivare solo se controlleremo il ritmo delle partite (in questo senso ha funzionato benissimo la zona contro Brindisi).

    Considerazioni sparse:
    – le conferenze stampa di Messina mi preoccupano; mi sembra quasi “rassegnato” in merito ai limiti della squadra
    – Gudaitis è al momento lontanissimo dal giocatore pre-infortunio. Sicuramente viene servito molto molto poco (quando vedi una boccia ogni 20 azioni è logico che forzi qualcosa..) ma la sua presenza sotto i tabelloni è troppo inferiore a quella di Kaleb (incredibile se pensiamo al Gudaitis pre-infortunio)
    – il quartetto chacho-roll-micov-scola insieme in campo viene proposto abbastanza spesso; secondo me è una combinazione che ci espone a troppi mismatches difensivi
    – la combinazione sykes-nedovic azzera la circolazione di palla in attacco; non critico assolutamente i giocatori ma mi sembra si sposino malino insieme

    Ultima considerazione: la Coppa Italia secondo me quest’anno ha una super-importanza a livello di morale della squadra (e pure a livello di convinzione per gli avversari). Fallire malamente potrebbe essere fatale per il resto della stagione.

  10. Condivido anche le virgole. Banchi è l’esempio principe. Oggi pagheremmo x avere quei risultati e invece fu cacciato con ignominia. Ettore purtroppo ha sbagliato, ma che sappia allenare e che gli errori non siano totali lo dimostrano le vittorie contro Barca, Pana, Fener, Maccabi. Ieri la squadra ha perso, ma nulla è compromesso. Ora torna Brooks e spero che presto torni Morasca. E poi Danesi avrà lavorato x avere un picco nel momento che conta, no?

  11. I comportamenti di parte della tifoseria sono figli dei tempi. Oggi la pretesa è tutto e subito e gli errori (degli altri ) non sono ammessi, I propri che vuoi che siano… (sempre giustificatissimi ) Messina ha sbagliato? Si è umano, non ha il dono dell’infallibilità. Il progetto è partito male? No sono stati fatti solo i passi necessari per rendere la squadra un’entità collettiva dove le individualità emergono ma non prevaricano, chi voleva lo spogliatoio riservato, chi non partecipava ai time out, chi aveva a noia le sedute video, chi non garantiva propensione all’amalgama societario è stato sostituito con persone più idonee anche se meno talentuose. Questo è. Oggi c’è un dato certo l’equipaggio è con il comandante e non pare che qualcuno si voglia ammutinare. L’armatore è persona solida che non dà retta alle sirene e anche se le acque sono agitate e pericolose, non dubita che l’uomo scelto per governare, diversamente dai vari detrattori, sa come tenere il timone.

  12. @mau
    Whaat?! Metti giù il grappino dai 😉
    L’idea non può trovare applicazione in quasi tutti gli ambiti di vita quotidiana, qui meno che mai.

    Contestualizziamo: non siamo di fronte ad un prodotto di cui vengano elencati pro/qualitá/servizi…che poi vengono a mancare. Parliamo di un passatempo che liberamente (con sacrifici o meno conta zero: liberamente e volontariamente) scegli di seguire.
    Senza troppe altre risposte – ce ne sarebbero una quintalata -, credo sia sufficiente.

    Altro discorso se parli di aumenti da un anno all’altro. Li mi trovi già più d’accordo, ma siam sempre lì: finché c’è chi paga un 15% di aumento come nulla fosse…che fai, se sei la società? Io continuo.

    Mi accodo all’articolo. Il paragone con una certa NYC è facile: grande città, che si ritiene al centro di un piccolo microcosmo per tante ragioni e dunque pretende risultati da numero uno sempre, comunque e subito. Wè, siamo Milano, siamo l’Olimpia, siamo l’Armani, c’è Messina: dobbiamo vincere subito. Non funziona così, non ha mai funzionato così.

  13. In queste ultime 24 ore si sono susseguiti una miriade di commenti, coprendo tutto l’arco costituzionale della tifoseria. L’unica cosa che continuo a non trovare è la spiegazione di cosa sia questo benedetto progetto. Come dice biancorossodasempre: vorrei semplicemente capirlo. Anche i sostenitori più fiduciosi di Messina mi pare facciano molta fatica a tratteggiare le caratteristiche fondanti. A dire il vero era stato annunciato ad inizio stagione:”difesa e passarsi la palla”. E così in effetti è stato agli inizi. Da un po’ di tempo non si capisce più un fico secco. La conseguenza è che non si capiscono più neanche i “confini” dello zoccolo duro dei giocatori da cui ripartire. Chi ha margini importanti di miglioramento ? Chi no ?
    Rimango convinto che la piazza dopo sei mesi pretenda solo questo: una identità di squadra. Non necessariamente solo i risultati. Sto guardando il Valencia, nostro (ex) contendente all’8 posto. Tutti sono cresciuti. Rimango convinto che nei prossimi mesi in LBA avremo davanti altre sconfitte. C’è chi è più forte di noi. Vorrei capire con quale squadra andiamo a perdere. Fa una bella differenza.

  14. Sono adorabili i commenti del tenore “Ma certo che vogliamo vedere un progetto, solo che se dopo 5 mesi non arrivano i risultati è giusto mandare tutto in vacca”, sono la perfetta dimostrazione di quello che l’articolo vuole provare.

  15. Articolo giusto e che centra il problema, l’incapacità di aspettare per avere qualcosa, tipica del way of life milanese (imbruttito). Ma questa situazione è frutto anche dei nuovi costumi della società, ordini sul tuo smartphone una paio di sneakers e dopo due ore mr. Bezos te le fa avere a casa, pronte per l’uso. Abbiamo perso la pazienza ed il piacere di assaporare l’attesa…
    Inoltre l’atavica assenza di cultura sportiva fa il resto, pare impossibile accettare una sconfitta, la squadra ha solo l’obbligo di vincere, se non lo fa scattano processi e recriminazioni. Paradossale la pretesa segnalata da un amico commentatore di pagare il biglietto in funzione di W or L. Quando ero ragazzo era in voga una canzone che diceva”bisogna saper perdere…” ecco iniziamo a mangiare un po di pane amaro della sconfitta, a farlo nostro perchè solo da queste delusioni nasce la forza per reagire.

  16. Condivido l’articolo e poi se ci pensate solitamente nel primo anno del progetto l’olimpia ha vinto mentre nel secondo ha fallito, magari si inverte la tendenza e chissà cosa ci aspetta nel futuro. Magari peggiora.
    Comunque mi permetto, qui non è questione di tempi. Le critiche ci sono sempre state, ci sono state ai primi anni fallimentari di ogni squadra in ogni epoca. Persino Jordan, Shaq, Kobe, James hanno ricevuto feroci critiche. Insomma secondo me le critiche ci stanno tutte sempre anche quando sono assurdità se sono parole dei tifosi che giustamente vogliono vincere perché poi c’è l’amico che prende per il culo. Ci stanno tutte, se poi fossero assurdità semplicemente le si ignora. Quello però che mi fa sperare è che questa volta sembra esserci una società che non è in balìa delle critiche. Questo era uno dei problemi gli scorsi anni. Spero che questa società sappia ascoltare le critiche ragionevoli e ignori quelle senza senso ma spero anche che non ne diventi schiava e che il percorso sia continuo e di medio lungo periodo. Non mi interessa vincere subito mi piacerebbe vincere a lungo.

  17. Le nostre punte di diamante vanno dai 33 ai 39 anni, stiamo costruendo il futuro su di loro? È questo il progetto? Erano Mack e White il problema? Secondo me è un tentativo (legittimo, magari funziona oppure no) di provare a vincere subito, non un progetto. Non c’è un gruppo di giovani da far crescere né un modello tattico da portare avanti con pazienza e accettando qualche passo falso inevitabile. La preoccupazione mia e di molti tifosi sta nelle non spiegazioni, nella apparente serenità mentre un obiettivo si allontana, nei tentativi di mettere pezze qua e là ma sempre con quel che si può, non su un disegno tattico. Per capire un progetto di gioco andate a vedere i vituperati Pozzecco e Sacchetti! Hanno dato subito un’impronta e uno spirito al loro gruppo.

  18. biancorossodasempre solleva obiezioni sensate, quelli che vogliono criticare ferocemente la società e la squadra prendano nota: quelli sono gli argomenti su cui pochi potranno ribattere bene.

    Invece, scoprire che l’italiana moda di voler licenziare l’allenatore è nata con Prime Now devo dire mi ha sorpreso parecchio, io pensavo esistesse da quando esiste lo sport…

  19. In primo luogo, sono proprio i “tifosi” che CREDONO di saperne che volevano tutto e subito (da Banchi, Pianigiani, ecc). Ora, dal grande :-)) Messina ci si aspettava che con un budget appena appena appena superiore alle altre squadre (Milano circa 15 milioni e venezia intorno a 4) parlasse di progetto relativamente all?EL e lo scudetto non fosse minimamente in discussione.
    Poi, fai un progetto mandando via quelli futuribili e investendo su quelli “vecchi” ? L’anno prossimo vogliamo vedere che cambia ancora mezza squadra ? Mai speso tanto e mai risultati così UMILIANTI. L’anno scorso non abbiamo vinto niente ma la RS è stata vinta e in EL e nei play off si è fallito solo per l’infortunio a Gudaitis. Quest’ anno abbiamo 10 punti da Bologna (diventeranno almeno 14) e siamo quarti Maddai, basta scuse, queste cose vanno al di là di ogni possibile previsione negativa. Messina è bollito e se lo teniamo tra 3 anni saremo nuovamente al palalido per la gioia di molti qui.

  20. ahhh, visto che per vincere (anche in campionato) partiamo ancora da zero l’abbonamento l’anno prossimo non lo faccio più.. aspetto la fine del progetto. Spero che non si lamentino quelli che parlano sempre bene ma al forum non si vedono mai, vadano loro a sostenere la squadra. Chi scrive qui ed è inca…. va rispettato perchè senza di questi le presenze sarebbero smezzate. Sono convinto (parlando con i miei vicini di abbonamento) che i più arrabbiati sono quelli che al forum vanno.

  21. biancorossodasempre, dici cose ovvie e sacrosante ma qui c’è gente che NON VUOLE CAPIRE.

  22. “lo scudetto non fosse minimamente in discussione”. Sto cercando di immaginarmi i meccanismi mentali che portano una persona a pensare che siccome una squadra ha un certo budget o assunto un certo allenatore il campionato si potrebbe anche non giocare, ma proprio non ci riesco.

  23. Qui si tratta di meccanismi pavloviani. esempio: Pago l’abbonamento quindi ho diritto alla vittoria. Di mentale non c’è nulla

  24. Mr. Tate ti aiuto io ma tu impegnati. Con 400 euro ci fai una squadra da playground Non 40000 euro ci fai una squadra di prima divisione, con 4/6 milioni ci fai una squadra di Lega A e con 15 milioni ci fai una squadra di media/alta EL. Se spendi 5/6 milioni e perdi con una squadra di prima divisione sei un incapace. Comprare un cannone per non uccidere la mosca…..
    Una curiosità… In Virtus qualcuno vince senza progetto e senza i 15.000.000 milioni ? Non deve essere uno bravo….
    Ahh, a Milano (come a Bologna non puoi aspettarti di perdere ed avere 10.000 spettatori, lo abbiamo già visto in passato no??!!! Attenti perchè il giocattolo è fragile e può rompersi.

  25. Ecco spiegata l’essenza moderna dello sport: se vinci ti vengo a vedere se perdi non vengo piu’ . de coubertin si rivolta nella tomba. Complimenti.
    Ma i 15.000 mila che vanno a vedere lo Zalgiris sono dei cretini…a no scusa sono lituani gente strana a cui piace competere e forse non a caso sfornano giocatori in continuazione..

  26. La tua semplicità ti fa onore, non sto scherzando, lo penso davvero. Però a Milano funziona così, è già successo, ti hiami iellini e dovresti avere vissuto il periodo nel quale siamo passati in brevissimo tempo da 12.000 a 3.000. Milano è una città che ti offre molto (inter, Milan, ecc.) e, o sei all’altezza o sei finito. Benvenuto. Poi, non scomodare de coubertin, e magari lascia riposare Dante o Gandhi, è uno spettacolo e Milano vuole spettacoli all’altezza. Poi ribadisco quanto dice biancorossodasempre, questa cosa non ha nulla del progetto, sembra più una scusa.

  27. Giorgio rispetto la tua opinione e il diritto a non rinnovare l’abbonamento.

    Ti chiedo solo di rispettare l’opinione di altri, me incluso, che al forum ci vanno eccome e fanno il tifo e quest’anno si divertono.
    Io molto, non mi divertivo più così dai tempi di Banchi 1. A volte mi deprimo pure, ci mancherebbe che fossi contento dopo l’Alba, ma ho vissuto serate memorabili, come non succedeva da tempo.
    E mi piace Messina, come pensa, come allena, come parla. Lo rispetto non solo per il curriculum ma perché mi sembra una persona chiara e diretta.
    Idem per i giocatori, io sento affinità con loro (ovviamente superficiali, perché non sono miei amici) che non sentivo gli anni scorsi. Quando perdono mi dispiace un sacco per loro, non provo rabbia o rancore.
    E, a tratti, mi piace un casino come giocano. Penso che alcune delle partite più belle della stagione siano state le nostre.

    Non chiedo che sia così per tutti, ma mi piacerebbe si lasciasse dignità a chi la pensa come me, qua come sugli spalti.

    E se vogliamo una discussione, mi piacerebbe fosse sugli aspetti tecnici e non su soldi e sprechi e atteggiamenti di superiorità e gente bollita fino ad arrivare a definire altri solo dei vermi che hanno rubato (non che tu l’abbia fatto, mi riferisco ad altri).

    Alla fine di tutto, siamo spettatori paganti e quindi con diritto di fischiare e di smettere di pagare. Ma i nostri diritti finiscono lì, su questo siamo tutti d’accordo.

    Buona domenica.

  28. Giorgio, non ho risposto a un post in cui spiegavi che più spendi e in teoria più sei favorito. Ho risposto un post in cui hai scritto, parafraso, che se spendi tanto il campionato è automatico. Questo ragionamento non fa parte dello sport, semplicemente. Del resto però qui leggo che diverse persone vorrebbero licenziare un allenatore, peraltro ancora in corsa su tutti gli obiettivi, a metà della prima stagione, quindi sono tante le cose che non c’entrano con lo sport, anche se purtroppo certi dirigenti le condividono.

  29. Tom Sawyer, le persone che che si esprimono come hai fatto vanno rispettate a priori ma non sono tutte come te 🙂 Si possono avere pareri diversi ma, si tiene tutti per la stessa squadra.
    Cosa ti devo dire… a me ad inizio stagione sembrava ovvio tenere James e Nunnally ( o Crawford)e spendere i soldi per Rodriguez, Roll ed un 4/5 forte,forte che sapesse giocare in post. Appena finito il mercato mi sono detto:”abbiamo sbagliato tutto”, e sto vedendo i fantasmi che mi erano apparsi solo nei pensieri. Di nuovo quest’anno (l’anno scorso no fino alla fine)sto andando a vedere le partite di EL con la sensazione di essere già fuori.
    James, Nunnally, Mack, White… tutti i visti (e soldi) spesi inutilmente. Finiti i visti per poterci giocare Crawford anche in campionato… davvero troppi errori per una sola stagione. Tutti questi errori non li avrebbe fatti nemmeno un’ “uomo della strada”. Vedremo, magari hai ragione tu.

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