Della riflessione, che è tutta di Alessandro Gentile, non dell’Olimpia Milano

Di Alessandro Luigi Maggi

(Foto Davide Di Ninno)

Probabilmente, anzi sicuramente, non ce la faremo. Ma l’intenzione a volte vale più dei fatti, o quanto meno merita rispetto. Dunque, ecco l’intento: regalarvi un articolo di analisi e qualità ogni giorno, sull’Olimpia Milano. Soprattutto nel fine settimana, questo sarà impossibile. Ma d’altronde siamo un blog, un po’ di pazienza.Partiamo dall’esclusiva garantita da Sportando nella prima serata di giovedì.

Alessandro Gentile-Olimpia Milano. Dopo i messaggi improvvisi e le risposte, arriva il tempo delle riflessioni. Il primo contatto programmatico tra la società campione d’Italia e il suo capitano non ha sortito effetti, se non la volontà di entrambe le parti di valutare bene la situazione prima di esprimere il proprio verdetto. Lo stesso giocatore, soprattutto, nonostante l’imminente partenza per il ritiro della nazionale in vista del Preolimpico di Torino, non avrebbe nessuna intenzione di accelerare i tempi decisionali, preferendo anzi la giusta calma per valutare il futuro.

In questo senso, ogni scenario rimane aperto. Nel contratto triennale firmato l’estate scorsa (non sarebbero al momento in discussione eventuali ritocchi al rialzo), ad Alessandro Gentile l’Olimpia Milano riconobbe due escape, non solo per l’Nba ma anche per l’Euroleague. Nel primo caso, pur rimanendo valida l’opzione Houston Rockets (che detiene i diritti del giocatore dopo il draft del 2014), si prevedono lunghi tempi di attesa, almeno sino alla free agency di luglio. Nel secondo caso, pur rimanendo alta l’attenzione dei top club europei, risulterebbero assolutamente prive di fondamento le offerte circolate sui media di Barcellona e Darussafaka.

In ogni caso, un ipotetico addio di Alessandro Gentile all’Olimpia Milano sarebbe, in alternativa all’Nba, per un club in grado di garantirgli un potenziale da titolo continentale.

Tutto estremamente chiaro, ma potrebbe essere utile qualche chiave di lettura per inquadrare bene il momento. Innanzitutto, non ci troviamo di fronte ad un semplice aggiornamento, ma ad una sostanziosa novità. Quando si paventa la fine di un ciclo, quando si mette in dubbio il futuro nel pieno di una festa, molto spesso, significa che si è già deciso. Significa che bisogna solo incontrarsi, salutarsi, e comprendere le modalità di cessione. In questo senso, il giocatore deve limitarsi a stringere mani, uscire, lasciare campo al proprio agente, che avrà dalla società le dimensioni delle necessità per un accordo con eventuali acquirenti. In realtà quest’ultimo aspetto è avvenuto prima, a mezzo stampa, per bocca dello stesso Proli: «lauto buyout», ovvero 700.000 euro. In tutto questo, dunque, tutto centra tranne quel «riflessioni» emerso dall’incontro (o contatto) di giovedì.

Dunque? Stiamo assistendo ad una partita a scacchi. La società ha fretta, perché è evidente l’incidenza del «fattore Gentile» in quelle che saranno le scelte di mercato. Esiste una Milano con Gentile, e una Milano senza Gentile. E trattasi, nel secondo caso, di alternativa inattesa, visto che solo ad aprile Livio Proli, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, poneva il capitano al centro del progetto. Ma non questo, il prossimo, quello dell’Eurolega a 16 squadre.

Il giocatore invece rallenta, perché per l’Nba c’è tempo (oggi, con i giochi che si aprirebbero solo a luglio, meglio se nel pieno di uno scenario olimpico, come domani), e in Europa i grandi club si guarderanno intorno solo dopo aver compreso sè stessi. In tal senso, basti il Cska, che ha confermato quattro giocatori in due giorni (dopo una trattativa non semplice con Nando De Colo), o il Fenerbahce, che oggi non sa ancora se potrà contare su Jan Vesely, Ekpe Udoh e Bogdan Bogdanovic.

Viene poi messo in gioco il discorso competitività. Gentile vuole una Milano da primo piano in Europa? Possibile, ma la società ha già comunicato la volontà di alzare del 30% il budget per la prossima stagione, e non a caso da queste latitudini vi avevamo già informato della possibilità che, alla fine, tre quinti del quintetto cambino volto. Insomma, l’intenzione c’è ed è già nota, e non esistono sfoghi preventivi per semplici nomi di mercato. Non sta qui la questione, non è questo il tema della partita a scacchi di cui vi abbiamo parlato.

Chiosa su Barcellona e Darussafaka. Voci infondate. Perché i blaugrana si stanno giocando il campionato con il fattore campo a favore, e con un epilogo che influenzerà le conferme di Joan Creus come Xavi Pascual. Perché il Darussafaka, nonostante David Blatt, oggi come oggi non è un progetto da vittoria in Eurolega.

Restate connessi…

4 thoughts on “Della riflessione, che è tutta di Alessandro Gentile, non dell’Olimpia Milano

  1. È stata usata una foto fatta da me, vorrei venisse citata la fonte

    1. Presa dal profilo ufficiale del giocatore. Non abbiamo notato riferimenti a chi fosse il padre della foto. E se lei rimane anonimo…

  2. Le cifre in ballo sono alte sono da ponderare molto bene sia per l’avvenire di Gentile che per il bilancio dell’Armani . Da tifoso esterno il mio pensiero, al di la’ del valore del giocatore , spesse volte i suoi atteggiamenti rendono la nostra squadra antipatica al pubblico che è sovrano , e penso pure che ponga anche qualche problema ai propri compagni di squadra e a Repesa. Mi auguro che il mio pensiero non corrisponda a verità . Scusate lo sfogo ma questo è quanto si percepisce dalla tribuna.

    1. L’amore della gente, la sua gente, è comunque superiore all’odio di altri. Non che la colpa sia di questo o di quello. La sensazione, ad oggi, è che alla fine il giocatore abbia molta paura di andarsene, per quanto lo ritenga inevitabile. Insomma, quel che giorno che sai che arriverà, ma che non vorresti arrivasse mai.

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