Secondo un articolo di Fabio Pavesi su “Milano Finanza”, Giorgio Armani, alla soglia dei suoi 90 anni, considera diverse opzioni per il futuro del suo impero, tra cui una possibile quotazione in borsa o una fusione con un grande gruppo del lusso.
Fondatore dell’omonimo marchio, Armani ha costruito un’azienda estremamente solida e finanziariamente indipendente, detenendo il 99,9% delle azioni. Il gruppo ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati di 2,35 miliardi di euro e un utile operativo di 213 milioni.
Nonostante la sua storica indipendenza, Armani non esclude future collaborazioni o cambiamenti strutturali, calibrando che il valore dell’azienda potrebbe possa i 10 miliardi di euro se valutata sul mercato.