Olimpia Milano post Efes#1 | La Grande Bruttezza. Così si attacca all’Oratorio

Olimpia Milano post Efes, quella dura batosta che fa male. Poco da dire, rispetto a quanto scritto ieri. Si attacca da Oratorio

Olimpia Milano post Efes, quella dura batosta che fa male. Poco da dire, rispetto a quanto scritto ieri. Difendendo e basta si possono fare dei buoni clinic, la si può “spiegare” a chi si avvicina alla professione tecnica, ma non si vincono le partite.

Non è uno screditare una parte o buttare tutto al vento. Questa squadra ha dei valori, e lo ha confermato anche ieri, rimbalzando Larkin ad ogni penetrazione come un 14enne in discoteca con le scarpe da tennis la domenica pomeriggio negli anni ’90. Ma bisogna andare oltre, e dirselo chiaramente: qui si attacca da oratorio. 

Sia chiaro. La filosofia di Ettore Messina è semplice e lineare: «Si vince difendendo duro e passandosi la palla in attacco». La seconda parte è essenziale come la prima, e appartiene al suo pensiero dal giorno 1. C’è un sottinteso: per passarsi la palla, bisogna essere dinamici. E bisogna avere idee.

L’Olimpia è una squadra da 73.2 punti di media segnati in EuroLeague. Dal 24 febbraio, ha inanellato prestazioni da 58 contro l’Olympiacos, 58 con il Maccabi, 63 con il Monaco, e 48 ieri con l’Efes. Dunque c’è una teoria, giusta o sbagliata non sta a noi dirlo, ma identitaria per una squadra da seconda posizione alla fine della stagione regolare in EuroLeague. E un presente che estremizza una tendenza sino al grottesco.

Perché la gara di ieri dell’Olimpia, come le altre che abbiamo elencato, è stata grottesca. «Una Grande Bruttezza» che deve per forza risiedere più che nell’idea, nello stato attuale delle cose. Ovvero in una squadra che più che non passarsela, non ha dinamismo né idee.

Non sta a Messina gettare la croce su “Tizio o Caio”, ma non possiamo che partire da Malcolm Delaney. «Non abbiamo creato vantaggi» osserva il coach, che rinunciando a Kevin Punter ha affidato la missione a Shavon Shields e al play di Baltimora.

Il primo non può essere al meglio, il secondo al rientro in campo ha commesso un’infrazione di passi per manifesta confusione, tremando anche dalla lunetta nell’unica cosa decente del suo match. Il giocatore oggi è spaurito, terrorizzato, al tappeto: non vince un uno contro uno perchè sa di non avere la gamba per farlo, e a velocità zero non può essere un fattore nelle letture.

Al suo fianco Sergio Rodriguez: 2 punti, 1/7 al tiro, 3 perse, 0 assist. Nel basket di oggi non conta più un solo ruolo. Ma molto ancora parte dal regista. Uno è discontinuo per l’età, l’altro in crisi mentale, e allora puoi anche perdere, di 16, con un Efes a tratti bullizzato dalla difesa milanese.

Tutto parte da qui. La filosofia di squadra che da inizio anno difende, ma rinuncia alla transizione. Gestione a metà campo, e qui le soluzioni sono due: creare situazioni di vantaggio, senza una regia credibile partendo solo dagli isolamenti in uno contro uno, e aumentare i rimbalzi offensivi per le eventuali seconde occasioni. 

Quando tutto questo non avviene, e nel 2022 è accaduto spesso, la missione si fa improba. Le domande allora sorgono spontanee, non dimenticando l’impatto nefasto di una doppia sospensione per doping (e lo ribadiamo, che in primo luogo hanno danneggiato l’Olimpia, poi i giocatori rei di ingenuità), e l’assenza reiterata di Gigi Datome.

Oggi l’Olimpia ha le forze per ricreare situazioni di vantaggio? Se la risposta fosse “no”, come si è arrivati a tutto questo partendo dall’esempio della passata stagione? Perchè se la risposta fosse “no”, significherebbe essere senza soluzioni. Poco dopo la metà di aprile.

Ps. Sulla scelta Daniels. Ero il primo a pensare che in un attacco fermo, tenendo poco in difesa, potesse essere un problema. Invece, la sua costante ricerca del blocco per uscire al tiro, ha mosso l’attacco di Milano. Oggi serve abbandonare ogni certezza della stagione, e vivere anche di momenti.

Ps2. Sul numero dei presenti. Le ore 19 sono un problema, così come un derby di calcio. Ma giovedì, SIATECI

11 thoughts on “Olimpia Milano post Efes#1 | La Grande Bruttezza. Così si attacca all’Oratorio

  1. Innanzitutto occorre ricordare che non si è giocato contro una squadra qualunque e siamo in una fase finale.
    Direi che si sono verificati tutti insieme una serie di eventi in questo periodo e non nella partita specifica, alcuni ampiamente prevedibili ed evitabili altri invece più appartenenti al campo della sfiga, che hanno determinato il risultato della partita e probabilmente l’intero finale di stagione:
    – condizione fisica generale certamente non al top come auspicabile visto il momento e conseguente fatica a fare gioco in attacco e a difendere
    – scelte tecniche sbagliate della serie tenere qualcuno o prendere un altro come Grant che in più ha giocato come ad inizio campionato e non come in altre migliori occasioni successive
    – infortuni attuali Datome o passati come Shields che portano atleti di punta a non esserci o essere fuori forma
    – situazioni strane leggasi Mito e simili
    – scarsa serata al tiro pesante e no con conseguente mancanza di alternative non avendo un centro degno di questo nome
    Detto tutto ciò statisticamente un’altra serata con queste percentuali di tutti i giocatori insieme la vedo difficile per cui facendo anche solo il 50% meglio si può stare in partita e giocarsela
    Non sono un grande estimatore di Baldasso, ma per portare in panchina il Grant di questi tempi un pensierino lo farei almeno avremmo quella sfrontatezza che è mancata.

  2. Ecco, partite così le vivi già dal colpo d’occhio che il Forum dà al riscaldamento! Quattro gatti mosci mosci sulle tribune, gli “ultras” che poverini con la mascherina non ce la fanno proprio a tifare…… 6800 paganti per gara 1, e dove speri di andare…..
    Ammetto la mia colpa, sono cresciuto al Palalido coi Simmenthal Ignis di fuoco, ho vissuto vittorie esaltanti e sconfitte terribili, ma il pubblico di ieri sera avrebbe spento la grinta anche di un Premier. Ho sperato che Grant partisse a legnare Moerman e Anderson colpevoli di un fallaccio immondo su Shields, scatenando la folla, e se fosse successo avremmo vinto, sicuramente! Ma purtroppo niente, nulla, peccato.

    Scusate lo sfogo di un vecchio innamorato delle scarpette rosse , di quel pride che Rubini e Gamba hanno insegnato a chi come me ha avuto la fortuna di esserci.

    1. Hai ragione che tristezza. Certo che Messina inutile nasconderlo non ha idee in attacco

      1. Cosa c’entra Messina Co quanto scritto da @HP ma tu Simmenthal che compari dal nulla chi sei?

      2. Chiunque sia, Simmenthal ha ragione, Messina non ha idee in attacco.

  3. Sono d’accordo…anche io ho sperato che il fallaccio accendesse la folla di gente moscia!
    Niente…

  4. Il pubblico? Adesso è colpa del pubblico? Quello presente e quello che mancava? Con tutte le ragioni di chi sostiene ciò, non mi sembra questo il focus del problema; la realtà è più semplice e risiede nei problemi che, un po alla volta sono venuti al pettine, come ben spiega l’articolo: la difesa non basta quando mancano uomini causa infortuni ed altro, quando si attacca senza idee, senza metterla mai dentro…..alla fine è successo un qualcosa che (purtroppo) non era difficile immaginare ( perlomeno a me non ha sorpreso)

    1. @Fab – non era certo mia intenzione addossare al pubblico responsabilità di una sconfitta, non ne può avere, ma sottolineo che spesso entrando a palazzo si ha la sensazione che qualcosa di elettrico, magico stia per succedere. Ecco a MIlano negli ultimi anni raramente ho provato questa sensazione bellissima, fatta di tifo, vicinanza, empatia tra pubblico e squadra. Tutto è sempre troppo distaccato e spesso mi ritrovo da solo a cristonare per un errore, con la sicurezza sempre solerte nel placarmi e rimettermi a sedere. Non pretendo di sedermi ad Anfield con la Kop che canta You’ll never walk alone, che ti vengono i brividi solo a pensarci, ma ieri sera nello specifico un po’ di sana gazzarra avrebbe aiutato nelle micro rimonte o dopo il fallaccio su Shields…….

  5. Il tarlo che non mi tolgo è che la partita di ieri è sinistramente simile a quelle con Bologna dell’anno scorso, cioè non esiste il modo di prendersi un vantaggio (tralasciamo che appena lo prendi gli altri fanno fallo e ti costringono a riguadagnartelo). E certo manca Mitoglou che è un’arma tattica, manca Datome che equilibra l’attacco (ma è una sorpresa che manchi?), però veramente troppo troppo brutti in attacco. E’ un episodio? Quante volte negli ultimi mesi Milano è arrivata a 70 punti a fatica?

    Perchè hai costruito un roster con l’idea fissa che tre giocatori (Hines, Rodriguez e Delaney) dovessero giocare solo l’EL, ma fra covid, doping e infortuni negli ultimi mesi sei stato costretto a usarli di più e fatalità son calati di rendimento. Stesso discorso per Datome, è un pezzo importante dell’attacco, perchè si crea i suoi punti in post, perchè sposta le difese solo con la sua presenza, ma è troppo tempo che si ferma una volta ogni mese e mezzo con regolarità.

    Se a questo punto si ferma Melli il problema sarà la difficoltà di capire quanto le difficoltà vengano da situazioni contingenti e quanto siano problemi strutturali. E i problemi strutturali non sono Grant e Tarczewski, sia chiaro. Perchè l’11 e il 12 del roster non sono problemi strutturali.

    1. Ieri sera non ero al Forum (purtroppo per sopravvivere mi tocca lavorare, alle 19 se va bene, ma bene, esco dall’ufficio zona City LIfe). Credo che, in ogni caso, segnando 48 punti in 40 minuti non vinci mai, ma proprio mai, non solo in EL ma nemmeno in Lega A.
      Sicuramente c’è un importante contributo di sfiga ma, come già detto da altri qui sopra, anche una orrenda sensazione di dejavu rispetto alla serie con la V dello scorso anno. Onestamente ribaltare la serie senza Melli (oltre agli altri assenti) mi pare, al momento, pura utopia.
      Il guaio è che anche diversi dei “presenti” (Hines, Chacho e l’osceno FOE di queste settimane) sembrano proprio fuori fuoco.
      Comunque, fino alla fine forza Milano !

  6. @man in red. Condivido praticamente tutto. Sarà un mio problema ma ultimamente quando vedo l’Olimpia non aspetto altro che finisca la partita (vedi Tel Aviv). Non mi sembra che quest’anno i senatori siano stati spremuti, il problema e’ che sono stati spremuti per tanti anni. Quando osservavo che secondo me la squadra era costruita male sono stato preso a sberle verbali. Ora i dubbi vengono a galla e credetemi non sono contento. La serie non è affatto finita ma e’ come scalare il Mortirolo con il 50/ 11…

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