Olimpia Milano, il momento è delicato. E’ la settimana della resa dei conti

Il momento è delicato. Dopo il ko con Dinamo Sassari è arrivato il momento della resa dei conti. Varese sa di spartiacque: stiamo parlando di esonero? Sì

Olimpia Milano, il momento è delicato. Dopo il ko con Dinamo Sassari è arrivato il momento della resa dei conti.

Il momento di difficoltà nei numeri

L’Olimpia Milano ha chiuso malamente la sua EuroLeague con cinque sconfitte nelle ultime sei gare. E nelle ultime quattro di LBA ha record 1-3. A marzo ha viaggiato con un passo 4-6, nell’attuale mese di aprile ha perso con Anadolu Efes e Dinamo Sassari nelle uniche due gare giocate. Nel momento caldo, di fatto,  è 4-8.

La gestione di Simone Pianigiani

Lo abbiamo detto, non facciamo “giochini” sulle parole di Simone Pianigiani in sala stampa. Abbiamo abbastanza esperienza per comprendere quali siano i reali valori di certi confronti, e dove si giochino le partite “vere”.

Tuttavia, arrivati all’8 aprile, abbiamo un coach che riteneva disperata la corsa playoff europea, e che alla fine non ha raccolto nulla, nonostante i ko con Panathinaikos e Fenerbahce offrissero seconde e terze occasioni. Ecco, oggi come oggi, ritenere che Simone Pianigiani abbia una “doppia faccia” tra sala stampa e spogliatoio (pompiere e motivatore) diviene più complicato da sostenitore…

La settimana cruciale della stagione di Olimpia Milano

Sabato, ore 20.30, trasferta a Varese per il derby. Come detto nelle nostre pagelle di domenica, inizia una seconda fase: superare il post-EuroLeague, ritrovare il lavoro in palestra, unire uno spogliatoio dato a pezzi, scrivere nuove gerarchie, inseguire il secondo scudetto in fila.

Risulta una spaccatura nei playoff tra i serbi, Vlado Micov e Nemanja Nedovic (ne abbiamo parlato qui), e l’ultimo arrivato James Nunnally. In merito a questa vicenda, Andrea Cinciarini ha risposto così a Backdoor Podcast: «Spogliatoio spaccato in due? Non voglio rispondere, scusa!».

Qualcosa non va, ma è sport, non siamo a scuola, le fratture esistono e si possono ricomporre. Si devono ricomporre. Giusto che questa missione sia affidata a Simone Pianigiani, ma un crollo nel derby con Varese, bhè… dovrebbe portare a ben altri confronti.

E allora sì, anche la posizione di Simone Pianigiani dovrebbe essere messa in discussione da subito, sino alle estreme conseguenze. Stiamo parlando di esonero? Sì.

9 thoughts on “Olimpia Milano, il momento è delicato. E’ la settimana della resa dei conti

  1. Non so se l’ipotesi esonero post Varese sia solo un’ipotesi o una voce ben precisa, comunque il fallimento tecnico di questo progetto è già certificato (uno scudetto cambierebbe poco) e ci sono in giro allenatori come Bartzokas coi quali si potrebbe costruire finalmente qualcosa di serio a livello europeo, una società competente avrebbe già agito di conseguenza.

    1. Ha vinto un’Eurolega con una squadra che non partiva favorita, ha fatto molto bene al Lokomotiv e l’anno scorso al Khimki, poi ha pagato gli infortuni (come del resto già a Barcellona dove peraltro era arrivato nel peggior momento possibile). Sa impostare la difesa e ha già saputo gestire Shved, il giocatore più simile a James per quanto è condizionante in attacco e debole dietro. Per me sarebbe la miglior scelta possibile. Pensare che Jasikevicius consideri Milano è da illusi.

  2. Cambiare il coach adesso mi sembra una follia, a meno di trovare subito qualcuno a cui affidare il nuovo progetto. Certo che in queste condizioni mentali e di rapporti affrontare i play off di lba diventa difficile e arrivare in fondo non e’ per nulla scontato

  3. Esonero ora = pagargli comunque tutto il prossimo anno, giusto? Ma possibile non c e`mai un anno in cui non abbiamo qualche pregresso da portarci dietro?
    La Cosa peggiore comunque sarebbe rinnovargli la fiducia per il prossimo anno, fare costruire / modificare la squadra a lui, e cambiare idea a Novembre, ai primi risultati non buoni. Incubo…

  4. I soldi non sono un problema e questo assetto societario lo ha dimostrato sempre negli ultimi anni (il buyout speso per Omic è solo una fra tante perle). Personalmente credo che un solo head coach potrebbe cambiare radicalmente l’andazzo drammatico di queste ultime stagioni, ed è un nome che giustamente pretenderebbe di portare con sé anche il General Manager, che fra l’altro è italiano. Entrambi comunque non verrebbero mai a Milano. Io personalmente ho sentito voci su Pascual (dio ce ne scampi) e Itoudis. Jasikievicius è ragazzo intelligentissimo e furbo: quindi non verrà mai a MIlano. Bartzokas è un’altro Pianigiani. Ma comunque (e lo crediamo in tanti), l’Head Coach per l’Olimpia è un falso problema.
    Fino a che la società verrà gestita in questi termini, gioco, risultati e ambiente saranno sempre questi. Anche con 50 milioni di euro di budget.

  5. Definire drammatici questi due anni, specie quello in corso, mi pare decisamente eccessivo….
    Certo: qualcosa poteva essere gestito diversamente ma disconoscere quanto fatto sin qui non mi sembra giusto

  6. La mia impressione è che stiamo rivivendo la parte finale del secondo anno di Repesa.
    Spogliatoio diviso ed allenatore “rassegnato” a non rimanere un ulteriore anno in panchina.
    Siamo messi meglio come talento, abbiamo meno infortunati ma abbiamo la complicazione che anche il vertice societario pare abbia già la valigia in mano.

    In questo momento gli unici che possono dare la svolta sono i giocatori compattando lo spogliatoio e dimenticando ogni personalismo per raggiungere l’obiettivo comune dello scudetto (con Repesa questa svolta non ci fu e purtroppo non andò benissimo….).
    Deve essere una scelta collettiva dettata dalla voglia di vincere subito qualcosa perché con le nubi sul futuro di coaching staff e management nessuno può ragionare su un progetto a lungo termine.

    Sarò matto ma se ne perdiamo ancora un paio non escludo doppia clamorosa uscita anticipata di Pianigiani e Proli (tutto dipende da quanto bene si stiano lasciando Proli ed il gruppo Armani).

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