Virtus-Olimpia Milano, 5 domande 5 | Liti e confronti per avere una chance

Alessandro Maggi 10

Virtus-Olimpia Milano, un nuovo confronto è in arrivo oggi. Un pessimo momento per i biancorossi, una sfida delicatissima

Virtus-Olimpia Milano, un nuovo confronto è in arrivo oggi. Un pessimo momento per i biancorossi, una sfida delicatissima. Ecco il ritorno delle nostre 5 domande 5.

Milano in una fase delicata della stagione. La sensazione è che il ko di Scafati abbia fatto malissimo. Che clima ci può essere in casa biancorossa?

«Gli allenamenti sono chiusi, si può solo immaginare. Credibile che dopo Scafati ci sia stato un forte confronto. Le circostanze aiutano. La squadra dalla Campania si è diretta subito a Bologna. Non siamo all’estero, le famiglie saranno al seguito, ma di certo i giocatori hanno passato più tempo insieme. Qualsiasi “muso contro muso” è ben accetto, ora come ora, è tempo che ognuno si prenda la responsabilità, dicendo anche al compagno, e all’allenatore, cosa non sta funzionando. Non parliamo di squadra mal costruita o di assenza di un play: sono balle se perdi con Scafati o Pesaro. Il problema è più profondo».

Nicolò Melli è oggi il simbolo in negativo di questa fase?

«Sì, indubbiamente. E non significa certo scaricare su di lui colpe, o dimenticare il passato. Il giocatore non si tocca, però oggi lo vediamo molto meno gladiatorio rispetto all’estate azzurra, quando era pronto a difendere il gruppo ovunque. Certo, la presenza giornalistica in quegli eventi è più assidua, ma oggi vediamo un uomo silente e nervoso. Da fuori. Cosa non sta funzionando? Certi malumori li deve tirare fuori anche lui dentro quello spogliatoio, dove un coach non può sempre essere presente. Magari già lo sta facendo. Intanto, bene che abbia parlato lui alla vigilia».

Le pressioni, dopo le dichiarazioni di sabato, paiono però tutte su Ettore Messina o no?

«Dichiarazioni improvvide, aggiungo. Sì, la pressione è tutta su di lui, e la Segafredo Arena è in tal senso lo scenario più propizio… Che dire, sino ad oggi nessuno ci ha capito niente in questo roster, lui per primo. Anche perchè in primo luogo tocca a lui capirci qualcosa. Un anno fa fu freddo e analitico nell’analisi e nella risoluzione, oggi uno Scudetto non può essere la Terra Promessa, anche perchè un secondo anno negativo in Europa minerebbe le certezze di tutti. La situazione è molto più delicata, la strada per uscire dalla fossa più complessa e friabile, e le sue parole non hanno aiutato. Però io continuo a credere nel Messina coach e nel Messina dirigente. Dobbiamo capire che quel che si è costruito va oltre i trofei, che ci sono comunque, e che mezzo mondo si sciacqua la bocca con paroloni come “strutture” e “progetto” per poi sputare sentenze solo sui risultati. Il Messina dirigente ha costruito quelle mura, ora il Messina allenatore deve evitare che tutto crolli. Perché qui tutto può crollare».

C’è una Virtus Bologna molto pericolosa. Quali saranno le chiavi dei match?

«Alla Virtus, oltre a Polonara, manca Mickey. L’Olimpia è più fornita nel reparto lunghi, tutto parte da lì. Devi controllare il ritmo. Sconochini, in un’intervista concessami sul QS, dice che Milano deve correre e intasare l’area. Credo che Milano non debba far correre la Virtus più che altro, perchè gente come Dobric, Cordinier, Smith e anche Lundberg può fare male in certe circostanze, e una serie da 3 può uccidere una Milano così clamorosamente fragile».

Quali possono essere i giocatori chiave?

«Facile, facilissimo. Per la Virtus Toko Shengelia. Sta dominando sui due lati del campo, è il leader carismatico e tecnico della squadra di Luca Banchi, perchè Luca Banchi sa utilizzarlo. Come sa utilizzare Alessandro Pajola. Per Milano Nikola Mirotic. Se vince il confronto con il georgiano, magari con una raffica stila Valencia, Milano avrà un’occasione».

10 thoughts on “Virtus-Olimpia Milano, 5 domande 5 | Liti e confronti per avere una chance

  1. Trovo le speranze di una stagione europe non negativa davvero fuori luogo, così come l’idea che Messina abbia capacità per tirar fuori la squadra dal tunnel attuale.
    Sono sincero: non credo più nel progetto, nei pastori, negli stessi giocatori che fino a ieri consideravo espressione dell’orgoglio Olimpia.
    Vinceremo qualche partita? Certo, qualcosa peggio di così è davvero difficile immaginarla.
    Troveremo la quadra? Non ci credo. Sono sicuro che, dovessimo arrivarci, nelle finali lba giocheremmo ancora nello stesso modo, con cambi sistematici in difesa, palla ai due tiratori in attacco, rotazioni a otto. Chissà poi se basterà. Siamo alla depressione (sportiva).

  2. Per vincere Milano deve fare quello che non ha ancora fatto . Probabilità che le faccia proprio oggi ? Poche , pochissime. Melli soffre mirotic , sperava che arrivasse un pivot e gli è arrivato uno che lo costringe sempre più a giocare da 5 . Poca considerazione ? La psiche brutta bestia .shilds non vuole giocare da 2 , non riesce a tenere giocatori piccoli e veloci .il play non esiste . Come vi pare ?
    Mirotic non può più giocare da 4 , fa troppa fatica e oggi l’ala grande è un giocatore con una fisicità verticale che lui si sogna . Ma se gioca da tre la squadra perde le sue caratteristiche. Mirotic KRIPTONITE

  3. Quello che si è costruito ok, però a volte mi pare che si distrugga anche. Quando vedo giocare Punter Leday Rodriguez James ad esempio non posso non pensare che sarebbero meglio di chi abbiamo oggi. Non so se per soldi ma se ne sono tutti andati. Non abbiamo valorizzato un giovane in questi anni, li prendiamo per fare numero e puntualmente li togliamo dal campo se sbagliano una cosa. Potrei aggiungere molto altro, stasera magari verrà fuori un po’ di orgoglio ma io quello che ho visto nelle ultime partite come atteggiamento, è un gruppo che non ha un minimo di entusiasmo, che sembra bloccato sia lato giocatori che assistenti su scelte che non capiscono o non condividono più. Spero ovviamente di sbagliarmi ma questo è quello che io percepisco.

  4. Mirotic giocatore chiave per noi?
    Mah.

    Il suo ventello lo fa sempre, però che non sia quella la chiave, lo dicono i risultati davvero miseri di questa squadra così triste.

    A me pare molto più chiave Shields: difende forte, quando il ventello lo fa lui si vince, quando ne fa pochi o pochissimi si perde – qualsiasi cosa faccia Mirotic.

    A questo punto qualsiasi altro allenatore vedrebbe la semplice statistica che ho sottolineato: metterebbe allora Shavon nelle condizioni di giocare al meglio.

    Mirotic lo terrebbe da citare sotto i riflettori per farsi bello: abbiamo preso il migliore!
    Gran giocatore! Ma: quello che ci serviva?

  5. Se i giocatori stanno pro/contro il coach, lo si vedrà leggendo il risultato di stasera
    :b: …. vince Milano
    :uhm: … anche sconfitta punto a punto però lottando su ogni palla
    :p: … stravince VBO ventello/trentello senza combattere

    SONO CURIOSO.

    PS
    per le sconfitte domestiche (includerei pure Derthona nella lista, vinta di merda), per me, TUTTE le colpe vanno esclusivamente da ascrivere ai giocatori, taluni totalmente assenti con la testa (danese in primis) e talaltri illusi di poter vincere in folle, giochettando col minimo dispendio di energie, cosa che evidentemente oggi non possono permettersi, mentre anni scorsi (stesso coach) era la prassi.

  6. Mi chiedo se e quale sia la soglia di sconfitte per la cacciata di Messina…….ho l’impressione che con lui si sia firmato un assegno in bianco (a suo favore) che fa rima con un assegno a vuoto (a nostro danno)

  7. Mi raccomando, oggi cambiamo sistematicamente su Lundberg, Smith, Belinelli e compagnia bella, così ci fanno più neri delle loro maglie!

  8. Alla Virtus mancano Mickey e Polonara, ma non si menziona il fatto che a noi manca Billy Baron, il nostro cecchino, spesso decisivo. Ma già…… le assenze le hanno solo gli altri.

    1. A giugno subito dopo gara-7 della finale di LBA già si sapeva che Baron si doveva sottoporre ad un intervento e che ci sarebbero voluto parecchi mesi che poi purtroppo si sono dilatati proprio perché era un intervento delicato. E il pastore che fa? Invece di prendere una guardia che lo sostituisca si infarcisce di ali e presunti centri.
      Perché per lui Hall (che tra un ruolo e l’altro non ha ancora capito qual’é) Tonut da 2 bastano per sopperire alla sua assenza.
      Invece gli infortuni della Virtus sono avvenuti strada facendo e non erano preventivati ad inizio stagione come quella di Baron.
      Ma tanto noi abbiamo il colpo del secolo, loro no….

  9. I commenti sopra hanno detto quasi tutto, aggiungo solo una riflessione di mezzo, prendendomi una pausa dopo due anni di critiche personali verso Messina e la sua gestione del gruppo. Questa squadra penso avrà’ momenti migliori nel corso della stagione, penso vi saranno sprazzi positivi e anche vittorie importanti Iisolate) in serbo, c’e’ talento cestistico di base per, anche solo casualmente, imbroccare un momento di sincronia e ribilanciamento. Penso pero’ che i problemi strutturali persisteranno, salvo un “miracolo” di un inserimento in regia e una soluzione alla dicotomia Melli-Mirotic che riapra una finestra di miglioramento per Shields (che vedo annebbiato come concausa). E’ possibile, indipendentemente da quanto faccia o non faccia Messina. Questo pero’ a mio avviso rimarrà’ un gruppo caratterialmente “debole” e intristito da una gestione poco illuminata, in ottica umana oltre che tecnica. L’osservazione non penso sia solo un’opinione personale: ci sono centinaia e migliaia di casi in cui di fronte a una squadra “molle” e “triste”, la conduzione di leadership (uno o due top players + coaching staff) riesce a risollevare morale e intensità’ nel giro di un weekend. C’e’ bisogno pero di una leadership in campo che da’ fiducia ai compagni (e non la vedo, nemmeno nel nostro capitano), e una leadership in panchina che sia “pro players” e sappia dispensare “tough love” quando necessario ma mai diai l’impressione di essere su sponde opposte ai giocatori. Messina continua a erigersi da Dio supremo che giudica dalla sua Torre D’Avorio, salvo calarsi giu’ sul campo di battaglia per dispensare insulti e cazziate. E’ sempre stato il suo atteggiamento. Funziona in certe situazioni (come tutte le dittature se ben eseguite). Non penso funzioni con questo gruppo e in questo ambiente e momento storico della pallacanestro moderna. Detto ciò’ non ho dubbi ci saranno ancora vittorie e buone prestazioni in serbo per questa squadra, vedremo fin dove ci porteranno.

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