La Gazzetta in prima pagina: Milano vede lo Scudetto

La Gazzetta dello Sport titola così a pagina 1: «Milano vede lo Scudetto». A pagina 30: «Match Ball Olimpia. Milano d’acciaio»

La Gazzetta dello Sport titola così a pagina 1: «Milano vede lo Scudetto». A pagina 30: «Match Ball Olimpia. Milano d’acciaio. L’anima è Shields, domani a Bologna per lo Scudetto».

Così Paolo Bartezzaghi: «L’Olimpia ritrova il Forum e se stessa. Si riporta in vantaggio in questa finale dove il fattore campo, al contrario degli anni scorsi, è stato sempre rispettato. Ora è 3-2 e domani ha la prima possibilità di chiudere vincendo però a Bologna dove la scorsa settimana ha perso due volte, pur avendo l’occasione di strappare un punto nel pazzo finale di gara-4. La terza vittoria della serie è la più solida. Oltre al talento di Shavon Shields, ecco il contributo di difesa, rimbalzi ed energia di Paul Biligha e Pippo Ricci, gli assist di Johannes Voigtmann nell’ultimo quarto, le triple di Billy Baron nella prima parte, Nicolò Melli sempre e ovunque».

4 thoughts on “La Gazzetta in prima pagina: Milano vede lo Scudetto

  1. Vinco ma non convinco? Va bene anche così .
    Certo che su Napier stanno facendo un lavoro certosino per spegnerlo in tutti i sensi.
    Speriamo che la benzina di tutti possa essere abbastanza per arrivare fino alla fine.

  2. Vinco ma non convinco? Va bene anche così .
    Certo che su Napier stanno facendo un lavoro certosino per spegnerlo in tutti i sensi.
    Speriamo che la benzina di tutti possa essere abbastanza per arrivare fino alla fine.

  3. Spesso Milano è vincente a rimbalzo perchè la difesa Virtus è sbilanciata fuori area per pressare Napier ed evitare grandinate dall’arco (che poi è il piano A dell’attacco milanese quest’anno). Messina ha cercato di tirare dall’altra parte la coperta con più tagli verso il fondo.
    Il tema della serie è la difesa Virtus: Scariolo individua come debolezza di Milano il fatto che Napier sia l’unico handler puro e comunque un giocatore che non ama essere pressato/raddoppiato, dunque l’idea è quella di bersagliarlo per causare perse e tiri forzati, scommettendo su un Hall poco incisivo in attacco e sulla mancanza di alternative. Infatti Messina nelle prime 4 ha spesso usato Hines o Melli da handler, mentre in gara 5 ha scommesso sul giocare “senza play” o meglio usando spesso lo short roll di Melli o il pop di Voigtmann per impostare passaggi diversi spesso diretti ai tagli.
    E contemporaneamente ha reso pan per focaccia a Scariolo: tu picchi Napier, io picchio Teodosic e gli metto corpi più fisici di fronte. Ovvio, non solo su Teodosic, ma la tentazione della battuta era irresistibile.
    Adesso vediamo la mossa di Scariolo per gara 6.

  4. Sottoscrivo loro sono coperti in 1 e 2 mentre sono scoperti in 4 e 5. Noi siamo scoperti nel play.
    La stanno pagando più loro e le soluzioni messe in campo da Milano li costringe ad avere criticità nel presidiare l’area è quindi la differenza a rimbalzo è la cifra di questa sfida che spero si concluda oggi ma su cui non scommetterei.

    Quindi ieri abbiamo vinto senza play e qualcuno ne reclama due ed abbiamo vinto senza Hines. Strano il basket.

    Qualcuno nota che non si sta vincendo per il gioco ma per alcune singole prestazioni ( Shields e Melli). Commento banale di uno che sembra aver visto solo un paio di partite.
    Cosa è successo nella finale di eurolega? Due squadre si annullano ed esce un Rodriguez e la vince.
    L’Efes per due anni ha vinto con un gioco orribile ma aveva Larkin e Micic.
    Questo è il basket migliaia di partite vinte dalle prestazioni dei singoli più che dal gioco corale.

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