Andrea Conti, GM della Pallacanestro Varese, analizza il momento del basket italiano per il Giorno con Mattia Boria. Si parla di taglio agli stipendi, e il dirigente invoca una direzione comune:
Non credo siano utili le notizie degli accordi già presi da alcune società, resta vivo il concetto che ognuno fa quel che vuole in casa propria ma se vogliamo un movimento forte sarebbe bello prendere decisioni collettive in termini di percentuali e sacrifici da compiere
Nella giornata di ieri due club hanno comunicato un accordo con i tesserati. Si tratta di Olimpia Milano e Dinamo Sassari, che in ambo i casi non ha precisato le percentuali di accordo, anche se i biancorossi hanno indirizzato un milione di euro al sostegno dell’emergenza Coronavirus.
Sempre su il Giorno, Andrea Conti, ex dirigente anche della Vanoli Cremona, ribadisce come una linea comune sia l’unica possibile:
Tutti devono rinunciare a qualcosa, da Andrea Conti fino al magazziniere del palazzetto. Ovvio, in percentuale a quanto percepito, ma si deve trovare la quadra. Un’idea comune è la migliore soluzione, per questo auspico che la posizione del nostro basket sia unitaria
Una posizione che trova accordo con quanto scritto da pianetabasket.com negli scorsi giorni. Ma una posizione che a dire il vero pare insostenibile, e il motivo lo spiega Carlo Recalcati, il grande Charlie, sempre su il Giorno.
Il taglio degli stipendi? Lodevole e legittimo, anche perché simili decisioni possono arrivare solo da accordi singoli tra club e giocatore, non con imposizioni dall’alto. In primo luogo perché si rischiano ricorsi, e poi non dimentichiamoci che il contratto non è mai unico. Si arriva ad un accordo sul netto, poi il club decide come dividere il tutto tra “contratto di lega” e diritti d’immagine, ecco perché sarebbe utile una rivisitazione della legge 91 sul professionismo. L’incidenza per i club dev’essere minore, e arriveremmo a contratti unici
Insomma, non pare un fare per sé, ma una semplice necessità. E se lo fanno già due club, non possono che essere un ottimo precedente per gli altri.
Trovo strano e pretestuoso ignorare semplici verità per nascondere la propria responsabilità circa un atto volontario e date le circostanze, gradito e in qualche modo dovuto. Possibile che gli unici che ragionano siano Dell’Orco, Sardara e Recalcati?
Il problema per Varese e’ che, parlando qualcuno di tagli definiti, ora sono in difficoltà con quello che avrebbero voluto fare e cioè non pagare niente. Tanto anno prossimo (se ci saranno) roster diverso.