L’Olimpia Milano si è alzata con il piede giusto in quel di Pesaro, e oggi inizia l’ «operazione Venezia» per la squadra di Ettore Messina, ormeggiata in faccia all’Adriatico. Ma andiamo con ordine, e torniamo alla gara di ieri.
Approccio
Quando vieni da due eliminazioni in fila al primo turno quel che conta è l’approccio, che oltretutto fu quello che mancò totalmente con Cantù (non che il seguito fu poi migliore…) e Virtus Bologna. Il 13-0 che diventa 20-2 dice molto o tutto sull’ingresso in campo della squadra di Ettore Messina.
Approccio che è tanto nello sport, tutto in un evento simile. Cremona, come la Virtus a seguire, si ritrovano a scalare una montagna quando credevano di poter passeggiare a ritmo blando sui primi metri di un sentiero.
E’ vero, la Vanoli rientra in tempi ragionevoli sul -5, ma è extrasforzo, prodotto già nel secondo quarto. Extrasforzo che ad esempio produce i quattro falli di Stojanovic…
Difesa e transizione?
Non solo, e lo ribadiamo, soprattutto selezione di tiro. L’Olimpia Milano non ha per forza tirato benissimo contro Cremona, 53% da 2 e 37% da 3, ma ha ben selezionato le conclusioni, giovandosene soprattutto in difesa, perchè è mediocre nella transizione difensiva, ma la migliore a Pesaro in quanto a organizzazione a metacampo.
Non è un caso che i momenti più delicati siano legati ad improvvisazione offensiva, con ricorso eccessivo al tiro da 3 punti. Resta il neo dei 13 rimbalzi offensivi concessi a Cremona.
Andrea Cinciarini
A prescindere dalle considerazioni personali, l’Olimpia Milano non può permettersi in Italia di non coinvolgere con continuità Andrea Cinciarini.
Mvp morale delle Final Eight vinte nel 2016, decisivo con Reggio Emilia nell’anno successivo, è stato una guida negli ultimi due playoff nazionali, anche se negli scorsi Simone Pianigiani preferì cavalcare all’eccesso un Mike James che non stava più in piedi per infortuni vari.
Le pagelle di RealOlimpiaMilano
I capitani non giocatori non servono a nulla, perchè con il semplice esempio non si decidono le partite. In campo è un’altra cosa. Tutta un’altra cosa.
Sykes è un guastatore, quello dei giochi rotti, il solista.
Cinciarini un play, coi noti limiti ma che quando gioca si porta sempre bene.
Se col Chacho ci sta Roll, nella second unit con Nedovic o Sykes (che non stanno bene insieme) ci deve stare il Cincia.
Dicono niente il Diener e sopratutto il Ruzzier abbastanza dominanti di domenica e gli stessi, nulli, di ieri?
Cinciarini ha giocato 29 minuti… Col 100 % da tre!
Cinciarini e’ uomo di valore e di solidi valori umani,grande lavoratore,umile e mai pubblicamente polemico pur di fronte a minutaggi spesso limitati.
Come tutti i veri uomini squadra antepone sempre l’interesse comune a quello personale,conscio dei propri limiti con il duro lavoro si e’ continuamente migliorato e pur non potendo competere in Eurolega con i migliori pari ruolo tutte le volte che e’ sceso in campo ha sempre dato il massimo .CHAPEAU