Dinos Mitoglou attende la squalifica. E anche il Panathinaikos spera

Deshaun Thomas è da inizio agosto un giocatore di Olimpia Milano. Battuto anche il Panathinaikos, che spera in Dinos Mitoglou

Deshaun Thomas è da inizio agosto un giocatore di Olimpia Milano, che ha battuto la concorrenza di Panathinaikos e Virtus Bologna mettendo sul piatto un’offerta 1+1 da 500.000 euro a stagione.

Una proposta simile a quella della Vu Nera, che paventava tuttavia un biennale, superiore invece a quella dei greci, che alla fine si sono ritirati dalla corsa decidendo di non pareggiarla.

Secondo vari media greci, dietro la decisione della società “green” ci sarebbe anche una “speranza” legata a Dinos Mitoglou. Il Panathinaikos auspica che il greco, una volta appresa la squalifica, possa tornare in campo già nel corso della stagione. Sulle sue tracce resta lo stesso l’Olympiacos, ma è da escludersi una squalifica inferiore ai 6 mesi.

Come già ribadito nelle scorse settimane, in caso di ormai certa squalifica l’Olimpia Milano rescinderà il contratto del giocatore greco per giusta causa.

11 thoughts on “Dinos Mitoglou attende la squalifica. E anche il Panathinaikos spera

  1. Moraschini, per molto meno, ha preso una squalifica di un anno, per cui mi aspetto almeno due anni per questo imbecille greco.

    1. Senza voler essere pignolo. Mitoglu ad oggi non è condannato quindi innocente. Su cosa abbia effettivamente fatto non si sa nulla. Il paragone con moraschini è quantomeno prematuro

      1. Evidentemente non hai letto le dichiarazioni di Messina subito dopo la positività di Mitoglou. E se Messina ha parlato è perché è a conoscenza di cosa ha fatto il greco.
        Allo stesso tempo ti ricordo che lo stesso Messina non si è mai sbilanciato invece su Moraschini.
        Innocente direi proprio di no, se poi speri che lo sia questo è una tua speranza che non corrisponde alla realtà.

  2. Nessuna speranza. Sono problemi di mitoglou. Ma fino a che non viene condannato chiunque è innocente. Tutto qua.
    Messina era bello incazzato ricordo bene.
    Di questa storia però non si sa quale sia esattamente l accusa. Positività a un controllo. Solo questo si sa. È tutto molto strano. La cosa più oscena sono i tempi del tribunale che dopo 6 mesi non si è ancora espresso.

    1. L’accusa si conosce ed è ben chiara, oltretutto l’hai pure scritta: positività ad un controllo antidoping.
      Mica può essere accusato di altro, eh.

      1. Quello è il motivo della sospensione. Positività a controllo antidoping.
        L accusa può essere di diversi tipi.
        Assunzione volontaria volta alla frode, assunzione involontaria, assunzione di una sostanza in dosi superiori al consentito ecc ecc… Non sappiamo manco la sostanza a cui è positivo.

      2. Ma secondo te, un allenatore del calibro di Messina si espone in quel modo se non fosse sicuro della sua colpevolezza sulla quale non c’è nessun dubbio? Involontaria non credo proprio perché una delle cose che Messina disse è che i giocatori sono a conoscenza di tutti i farmaci che possono o no prendere perché lo staff medico della società glielo ricorda tutti i giorni.

    2. Fra Deve, se Mitoglou, fosse stato vittima di un’ errore, avrebbe fatto il diavolo a quattro. Avrebbe chiesto immediatamente e con urgenza, le contro analisi. Invece, sono 5 mesi di silenzio assordante. Un’ ammissione acclarata di colpevolezza. Mi auguro, una sentenza esemplare. Il mondo dello sport, di imbroglioni, ne fa volentieri a meno. La fortuna di Mitoglou, è che il proprietario di Olimpia Milano, è un Vero Signore.Altrimenti, ci sarebbero tutti gli estremi per chiedere un risarcimento danni.

      1. Finalmente qualcuno che prende una posizione netta e chiara contro questo imbroglione greco: 👏👏👏👏👏

      2. Non voglio certo difendere il greco. Anzi. Ma prima di giudicare sarebbe più corretto aspettare la sentenza e i dettagli della vicenda. Tutto qua.
        Perché può passare da povero pirla a tossico a imbroglione…

      3. Qui non si tratta di giudicare perché è stato trovato positivo ad un controllo antidoping, e finiamola di pensare che i giocatori sono dei poveri ingenui che non sanno cosa possono prendere o no perché sono controllati quotidianamente. A prescindere dalla sentenza e dai dettagli di questa, il greco non indosserà più la nostra canotta. Che sia un povero pirla, un tossico o un imbroglione poco importa, spero che gli diano una squalifica esemplare perché il doping, involontario (cosa che io non crederò mai a questi livelli) o volontario che sia, va combattuto ad ogni costo senza alcuna pietà.

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