Un semplice giudizio del roster dei #meninred | Sergio Rodriguez

Torna “un semplice giudizio del roster” dei #meninred. Parliamo di Olimpia Milano Roster. Partiamo dal Chacho Sergio Rodriguez

Torna il nostro consueto appuntamento estivo con “un semplice giudizio del roster” dei #meninred. Parliamo di Olimpia Milano Roster, ma singolarmente, un giocatore al giorno. Partiamo dal Chacho Sergio Rodriguez.

Olimpia Milano Roster, cosa può dare Sergio Rodriguez

– E’ un innesto di peso assoluto in Europa, certamente superiore a livello mediatico ai vari Ioannis Bourousis, Antonis Fotsis, Drew Nicholas e Keith Langford. E’ di per sé una garanzia di affidabilità per il corso targato Ettore Messina, e non solo per l’EuroLeague che si porta nel borsone;

– E’ un regista vero dal talento assoluto nella regia stessa, più che nella media punti. Non è un accentratore di canestri, ma un accentratore di gioco. Un conoscitore della materia che può essere l’ombra di Ettore Messina in campo. E con il pallone in mano, a differenza di Vlado Micov. Di fatto è come se l’Olimpia Milano, in questi anni con gli occhiali, si fosse improvvisamente sottoposta ad un intervento laser ritrovando “messa a fuoco” su tutto il fronte d’attacco, lato debole compreso;

– E’ un killer silenzioso che sa attendere le partite, morderle quando serve, anche risolverle. Ha esperienza, professionalità e cultura della vittoria, portando dentro di sè l’esempio di Cska e Real Madrid. Un esempio vissuto da protagonista, non da parte integrante.

Olimpia Milano Roster, criticità

– A 33 anni ha già vissuto la parabola alta della sua carriera, e inevitabilmente viaggia in quella che può considerarsi la fase discendente. Ritrovarsi lontano dalla pressione del Cska, o dai riflettori sempre accessi della Casa Madre Spagna, può essere pericoloso parlando di stimoli;

– Dopo gli anni Nba vissuti a Portland, New York e Sacramento ha vissuto in Europa le organizzazioni di Real Madrid e Cska, il massimo, sotto ogni punto di vista. Soprattutto, progetti in corso, e chiamati subito al successo. A Milano dovrà prendere berretto e cazzuola e mettere giù le fondamenta. Una responsabilità che, dal campo, si sposta anche agli spogliatoi;

– Difensivamente è sempre meno presente, anche causa acciacchi fisici. In Europa ha dimostrato di poter giocare 20’ a partita. Non poco, ma inevitabilmente Ettore Messina dovrà chiedere sacrifici importanti ai compagni in campo. La squadra saprà renderlo “valore” o lo vivrà solo come un “lusso”? E’ la sottile differenza tra un gruppo vincente, e un gruppo incompiuto. 

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