Olimpia Milano post Valencia, un timidissimo segnale in più dopo Brindisi. La squadra torna al successo anche in Europa e si concede un sorriso, Niente di più.
Sono vittorie che sbloccano la mente e le gambe. Utili per la testa, vitali per valorizzare il lavoro settimanale, per confermare una direzione piuttosto che un’altra.
Anche una vittoria da inquadrare. Perchè Valencia, priva di Jones e Tourè, vive un momento di flessione causa anche un virus influenzale che ha colpito il gruppo “taronja”.
Inquadrare, si badi, non ridimensionare. Il percorso è fatto di momenti, situazioni. Li ha vissuti Milano, li vive Valencia, li vivrà qualcun altro.
Parliamo allora di giocatori. Oggi Diego Flaccadori è il play più performante di Olimpia Milano. La partita, i biancorossi, la girano con lui in campo. Non con Maodo Lo. Che parte male e si riprende ad inizio ripresa quando serve dare il colpo decisivo.
Diego porta palla, difende, combatte, non si nasconde. Ha coraggio e “corpo”. Ha negli occhi quella volontà con cui Riccardo Moraschini, tre o quattro anni fa, conquistò Ettore Messina.
Un bel metro di vantaggio sul tedesco, che oggi è confusionario e scarsamente comunicativo con i compagni, ma riesce a mettere insieme numeri degni di nota, come i 6 assist e le 3 palle rubate.
Ovvio, che poi tutto sia semplice quando in campo, al tuo fianco, c’è Nikola Mirotic. 14 punti nel primo quarto, 19 alla fine, perchè in fondo aggiungendo anche 3 rimbalzi offensivi si è già indirizzata ampiamente la gara.
Francamente, chi ancora oggi titola su difficoltà d’inserimento, o grandezza fine a sé stessa, cerca clamore, o semplicemente non onora il gioco. Anche perché il montenegrino è esempio, trascinante anche per Melli e Poythress, che gradualmente tornano a rendere intimidatorio il pitturato.
Colpo mediatico? Non diciamo sciocchezze. In un mercato che non offre nulla, e dico nulla a livello regìa, l’Olimpia Milano si è portata a casa il giocatore più forte d’Europa. Il sostituto di Kevin Pangos, prima o poi arriverà, e sarà fondamentale per dare l’eventuale assalto alle prime posizioni.
Ma questa squadra può e deve uscire dalle sabbie mobili, in cui ancora è impantanata (dire altro, dopo una vittoria una, sarebbe superficiale), con le sue forze attuali. E ci mancherebbe altro.
Si ma la questione è proprio questa….”il nostro miglior playmaker è Flaccadori”…
Flaccadori: “la gira lui la partita”……ma che gira, che gira una gara che è sempre stata in mano Olimpia, piuttosto Mirotic la mette sui binari giusti; Flaccadori come play è confusionario almeno quanto Lo e, se non arriva qualcuno serio, non si va da nessuna parte con sti due, non scherziamo
Mando Lo secondo me è l’unica nota negativa di ieri. E anche quando farà di più in difesa (2 backdoor presi in 5 Min sono da buttare via la testa), in attacco sarà sempre un dramma. Vedere Shields che fa da handler nel PNR fa sanguinare gli occhi. È l’unica cosa che non sa fare ma la fa meglio di Lo.
Flaccadori dà quello che deve e va bene. Non va bene per il livello ma non si può chiedere quello che non è.
Un play solo basta, ma che sappia giocare la pallacanestro di oggi. Poi da quanto forte sarà, dipende dove arriveremo.
Se non aggiungiamo nessuno invece saranno guai. Nel mentre che si aspetta bisogna tenere duro e strappare W con altre armi e chiedendo di più a Lo e di contimuare così a Flacca
Flaccadori ha giocato la miglior partita in maglia Olimpia in relazione a quanto ci si aspetta da lui. Se la stessa partita l’avesse fatta Pangos, avremmo forse parlato di una prestazione normale o sottotono in considerazione a quanto ci si aspetta e a quanto è pagato.
Per me Maodo Lo è stato il migliore in campo nel terzo quarto, è stato tutt’altro che confusionario, ha fatto vedere quel che può dare e ha chiuso definitivamente ogni speranza di rientro al Valencia (molto sottotono, al punto che mi sono chiesto come ha fatto a vincerne 5 su 6).
Resta da chiedersi a cosa sia dovuta la trasformazione del nostro gioco e, soprattutto, della nostra intensità, coralità e continuità, tre attributi che non avevano mai visto sin qui e senza le quali non sei competitivo, nemmeno nel nostro campionato. La prestazione del primo tempo di Brindisi era stata preoccupante a dir poco, quindi non c’erano proprio precedenti che potessero far presagire la bella prestazione di ieri sera.
Mirotic, per chiudere, ce lo dobbiamo meritare.
Sono vecchio e come tutti vecchi ripensa al passato e lo rimpiange ma per un playmaker che non attacca mai il ferro non è un playmaker
Mi sa che sono addirittura più’ vecchio di te, perché’ hai miei tempi al playmaker era quasi proibito attaccare il ferro, eccetto in fast break 😉 Avevamo playbook da 150 pagine con schemi in ogni salsa e situazione, degni di un laureato in matematica ricordo….Ora e’ tutto più’ semplificato e puoi cambiare team in corsa e inserirti senza problemi, poiché’ tutti giocano con 4-5 frameworks e via.