Nel corso della conferenza stampa del Mediolanum Forum d’Assago, Ettore Messina è anche tornato sulle parole di Ario Costa e sul concetto di duopolio nel nostro basket: «Siamo un movimento dove un importante dirigente di club ha detto che il duopolio fa male. Se siamo ancora a questo livello di opinione… prendo quello che abbiamo preso. Sette partite bellissime, sette gare a tutto esaurito, persone che hanno seguito quel che prima forse non seguivano. Prendo questo, e mi auguro mille di questi duopoli. Sono sicuro che domani, quando discuteremo di cinque o sette gare in finale, gli stessi che parlano del duopolio diranno che sette partite sono importanti per il movimento»
«C’erano sei squadre che competevano una volta per lo Scudetto? Ok, allora facciamo finta che ora chi fa l’EuroLeague non ce la faccia più a giocare anche in campionato. Vi andrebbe bene? Sarebbe un bene per il movimento?».
A me piacevano tanto gli anni ’80 e ’90 quando le italiane vincevano la metà o quasi delle 3 coppe europee esistenti, e se non vincevano arrivavano in finale o semifinale.
C’era un campionato 91/92 con Treviso, Bologna, Milano, Roma, Pesaro che potevano vincere il campionato. Roma aveva Radja, Milano aveva Dawkins, Treviso Kukoc, Bologna Zdovz, Pesaro Workman etc…….e a volte c’era una finale tutta italiana in Europa, 1991/1992 Roma-Pesaro in Korac, 1992/1993 Milano-Roma sempre in Korac e stesso anno finale Limoges-Treviso in Coppa Campioni (che rammarico per quella sconfitta immeritata di Treviso).
In parte vedo qualche ragione sulla parole di Costa, farebbe bene al movimento.
Finita, è arrivato il momento di tirare le somme. Io credo che il modo corretto per farlo sia quello di partire non dalle opinioni (che in quanto tali sono, appunto, opinabili), ma dai fatti, cercando di non farsi influenzare da simpatie ed antipatie, né, narcisisticamente, dalle proprie convinzioni.
La prima evidenza è che l’anno prossimo partiremo con un fregio in più sulla maglia ed è un fregio che nessuno potrà più toglierci. Lo abbiamo conquistato da favoriti, da squadra più forte, inutile nasconderselo, però è pur vero che non sempre le squadre più forti sulla carta vincono poi sul campo, per cui oltre che alla squadra, non sarebbe onesto non darne la giusta parte di merito a Messina.
Riconoscere a Messina il ruolo da lui avuto nel conseguimento del risultato vuol dire riconoscere che le sue scelte (tribuna per alcuni giocatori, panchina eterna per altri ecc.ecc.) sono state scelte giuste e questo prima di tutto perché mancano le controprove: operando quelle scelte, gestendo i giocatori in quel modo ha vinto. Nessuno può assicurarci che operando scelte diverse ci sarebbe riuscito e quindi chi lo sostiene contrappone un’opinione ad una certezza: come sempre, nello sport, chi vince (in maniera onesta, seguendo le regole) ha ragione.
D’altra parte è pure inopinabile che la squadra, per ammissione degli stessi dirigenti prima dell’inizio della stagione, era stata costruita con un budget stellare per ben altri traguardi e che questi traguardi non sono stati raggiunti. Così come se ne riconoscono i meriti nella vittoria dell’LBA (che, intendiamoci, raddrizza a mio parere la stagione dell’Olimpia con un sei che significa sufficienza piena…), di questo non si può non farne carico a Messina, la cui responsabilità, visto il doppio incarico che ricopre, è appunto doppia. Personalmente, visto anche l’esito del campionato e vista la fine che hanno fatto una serie di giocatori (scelti personalmente da lui…) che dovevano fungere da vera e propria ossatura della squadra del futuro (ne sono testimonianza i contratti pluriennali che gli sono stati in molti casi proposti) sono in netto disaccordo con chi lo vedrebbe nel ruolo di Presidente Operativo piuttosto che in panchina: a me pare invece che i quattro anni di Messina all’Olimpia mettano in luce una sostanziale difficoltà dello stesso nello scegliere i giocatori adatti al suo sistema, piuttosto che nel gestire gli stessi dalla panchina.
Per limitarsi alla sola annata appena trascorsa (ma potremmo andare più indietro nel tempo lungo l’intero quadriennio messiniano) di otto giocatori stranieri acquistati in estate (dopo la serie finale è chiaro che Tonut è stato portato in panca soltanto in ossequio alla regola dei panda…), Pangos, Davies, Thomas, Voigtmann, Baron, TLC, Napier e NML hanno visto il campo, in quello che era diventato l’appuntamento più importante della stagione, solo in tre, dei quali uno preso (per disperazione…) a stagione in corso, lasciando tra l’altro in tribuna i due “pezzi da novanta” della campagna acquisti estiva. Questo pone, a mio parere, dei seri dubbi circa la capacità di gestione del budget e di acquisto di giocatori funzionali ai traguardi ben più ambiziosi per i quali la squadra viene di anno in anno costruita.
Dovendo personalmente scegliere, al di là di impossibili (e forse velleitarie…) suggestioni personali che vedrebbero con favore un’ex scarpetta rossa, Luis Scola come responsabile del settore basket ed un giovane ed intraprendente coach americano, Matt Brase, sulla panchina della nostra amata Olimpia, a riproporre, quasi romanticamente, il binomio Cappellari-Peterson con un gioco moderno e spumeggiante (ma si tratta soltanto di personali preferenze, meramente estetiche…), forse in controtendenza rispetto al parere di altri darei forse a Messina la possibilità di giocarsi l’EL 2023-24 in panchina, ma gli affiancherei un capace General Manager che gestisse la squadra dal punto di vista dell’acquisto, della gestione economica dei giocatori, ecc.
Ben consapevole del fatto che naturalmente sarà re Giorgio a decidere (e ci mancherebbe…), da appassionato “da bar”, dopo avere espresso, tra altri appassionati “da bar” quello che è il mio personalissimo parere, mi allineo senz’altro a quelle che saranno le sue scelte: ben venga Messina se, come sembra, il nostro Presidente deciderà di continuare ad andare avanti con lui come fatto fin qui. Giocatori ed allenatori passano, l’Olimpia, campione d’Italia per la trentesima volta, resta.
Caro Pino, mio fedele compagno dj bar, condivido in pieno il tuo pensiero, però ti chiedo: in che modo Messina, Stavroupulos e Dell’Orco si dividono i ruoli all’interno della società? Io purtroppo non ne sono a conoscenza posso fare esclusivamente ipotesi e per quanto riguarda il mercato suppongo che il coach faccia nomi e cognomi (da acquistare o da epurare ovviamente) e Stavro e Dell’Orco diano il benestare o meno in base ad aspetti economici e contrattuali. Quanto incidano i poteri e le percentuali decisionali non mi è dato saperlo. Però credo che un uomo di esperienza come Messina abbia più capacità di noi alcolisti di professione di valutare l’adattabilità dei giocatori al suo metodo di gioco, con tutti i rischi di toppare anche per lui chiaramente.
Sulla stagione attuale al di là delle sue colpe di valutazione dei nuovi innesti secondo me pesa il fatto di aver perso per cause di forza maggiore praticamente tutto il back court dell’anno passato e se del Chacho si è detto di tutto, io credo che sia passato sottotraccia l’addio di Delaney che garantiva la stessa difesa 1vs1 di Hall, garantendo una migliore gestione del pallone con riduzione delle palle perse e capacità di mettersi in proprio senza alcuna costruzione.
Per la prossima stagione avrei piacere che si ripatisse dall’ossatura della squadra attuale in maniera, ma temo ahimè che per l’ennesima volta il backcourt cambierà in toto…
Buongiorno @Marco. Mah, in realtà non so bene quali siano i ruoli, ma ritengo che la responsabilità del settore basket sia in capo a Messina, che sceglie i giocatori e Stavro, mente Dall’Orco penso sia solo la longa manus della proprietà. Dal mio punto di vista è proprio quello che dici tu che mi fa dubitare: non ho infatti alcun dubbio che Messina abbia più capacità di me di decidere quali giocatori siano o meno adatti al suo gioco, e allora su quali basi prende gente che poi finisce ai margini del sistema? E questo succede immancabilmente ogni anno a partire dagli indimenticabili White e Mack… Prendi Davies, un primo quintetto EL e non conosci quello che il giocatore è in grado di darti? Prendi Pangos come il salvatore della patria dopo due anni di fermo perché deve sostituire il Chacho (operazione questa di fatto impossibile) e poi lo marginalizzi in tribuna? E contrattualizzi questi giocatori per più anni, così da dovere, eventualmente, accollarti un buyout per mandarli via l’anno prossimo? Lasciando perdere gli altri (Thomas, NML, TLC ecc.ecc.). Non sai a-priori, cioè prima di prenderli, se questa (costosissima…) gente possa servirti o meno?
Abbiamo vinto LBA e questo naturalmente ci rende tutti felici. Però, a mio parere, non è che possiamo fare come il cornuto che è tutto contento perché la moglie il giorno del suo compleanno si veste di tutto punto ed esce sottobraccio con lui. Inutile girarci intorno: per Olimpia e Virtus LBA dura in tutto sette partite (al massimo). Noi ne abbiamo vinte (con pieno merito!!!) quattro e ci portiamo a casa, da favoriti, la terza stella. Però più che ringraziare (comunque doverosamente) il coach+POBO della squadra, dovremmo, alla fine della stagione, domandarci come mai una squadra che costa almeno quattro volte Brescia (e non mi si dica che il budget non scende in campo, perché il budget, soprattutto quando le differenze sono così pronunciate, scende in campo eccome!!!) perde la prima partita delle finals di coppa Italia contro Cobbins e Della Valle, con tutto il rispetto. E questo vale, pari pari nello stesso modo, anche per la Virtus (la cui guida tecnica io cambierei, se potessi, senza troppi rimpianti…).
Di cose ce ne sarebbero da dire molte, almeno secondo me. A partire dal gioco sparagnino e per niente divertente e spettacolare della squadra (vinciamo a 67 punti, ma questo, ripeto, è solo un mio parere, per così dire, estetico…) per continuare con i giocatori arrivati ed appassiti (l’anno prossimo sarà il turno di Caruso? Kondogbia, indubbiamente un buon prospetto, come verrà gestito?).
Detto questo se la società decide di confermare Messina, riassegnandogli un budget di trentacinque milioni di euro, Messina sarà il mio allenatore e siccome non è certo l’ultimo arrivato va benissimo così (anche perché i soldi non sono miei…). Magari ci regalano anche Mirotic (o vogliamo discutere anche lui, dopo le finals del campionato spagnolo contro il Real Madrid campione EL?) ed allora non possiamo che sperare che venga messo nelle migliori condizioni per rendere. Però questa annata, che passerà alla storia per la conquista della terza stella, non può certo essere annoverata tra le più positive. Io credo…
Questo, naturalmente, tra un bicchiere e l’altro, come si conviene tra noi barofili… Cordialità!!!
Buongiorno Pino, ti rispondo dopo il classico bianchino di metà mattinata.
Tutte le osservazioni che fai sono corrette, tuttavia penso che gli errori di valutazione nel premercato ci sono e ci saranno sempre, non solo per Milano. Citi giustamente Mack o White, passati sottotraccia perché coperte da stagioni più o meno positive dove i ruoli erano comunque coperti da gente più quotata, ben diverso il discorso di questa stagione dove gente come Pangos, Thomas, Davies e Naz avrebbero dovuto dare soprattutto una dimensione europea di altro spessore. Poi nelle analisi senza aver visto da vicino è sempre difficile stabilire le “colpe” di uno o dell’altro.
Per quanto mi riguarda io Davies proverei a tenerlo se anche lui fosse disponibile a restare, perché il suo valore non è in discussione e lo ha mostrato. Su Pangos purtroppo sono più pessimista perché per quanto di qualità ne abbia da vedere, credo che abbia lacune importanti non solo tecniche e purtroppo temo non siano rimediabili. Per altro comparabili con le stagioni passate con rendimenti troppo spesso altalenanti.
Io personalmente sono innamorato dei play classici, vecchio stile come Chacho, Sluokas, Calathes, De Colo, Teodosic e pochi altri, gente che più che per se stessa è in grado di mettere in ritmo i compagni piuttosto che accendersi e fare parziali di 8-10 punti, dopodiché il gioco piacevole credo venga di conseguenza, per questo rimpiango la coppia Chacho-Malcom che dava inoltre equilibrio in entrambe le fasi in base al momento della partita.
Chiedo troppo? Forse si, però sono quelli i giocatori che mi fanno emozionare ed amare questo sport.
Buona domenica a tutti e sempre forza Olimpia
Seguendo la conf-stampa post partita ho notato che Scariolo ha dato appuntamento per le analisi approfondite della stagione a settimana prossima per una conferenza stampa dedicata a ciò; Messina, non avendo nulla da spiegare!!, ha dato appuntamento a……settembre
Nulla di nuovo all’ombra del Duomo
Come erano belli gli anni 80′ e 90′, quando le italiane vincevano spesso una delle 3 coppe europee, o arrivavano in finale o se proprio andava male arrivavano alle semifinali.
In un campionato 91/92 le pretendenti al titolo erano 5/6; Milano aveva Dawkins, Treviso Kukoc, Roma Radjia, Bologna Zdovz, Pesaro Workman….finale di Korac Roma-Pesaro, Olimpia alle Final 4 euroclub. Anno 1992/1993 finale Korac Milano-Roma con Cantù eliminata alle semifinali, Treviso in finale con il Limoges (persa immediatamente).
Un fondo di verità, pur con i tempi che sono cambiati, nelle parole di Ario Costa c’è.
Tutto ciò farebbe bene al movimento, una Brescia, Trento o Venezia che vince una Eurocup darebbe un impulso.
Perché non
Si prende il bene di queste finali?
Perché, quale altro bene ci sarebbe da prendere? No, sul serio.
Il gioco? La valorizzazione dei giocatori? La scoperta di giovani? I risultati? Il ridicolo della nostra tribuna giocatori? La tristezza dei quarti sotto i 9 punti? Le maglie bianche distribuite ai po, che metà del pubblico ha rifiutato, indossando quelle rosse della nostra squadra, distribuite negli anni passati??? Lo scemo del nostro pubblico che in mancanza di sorveglianza tocca Teodosic in uscita dal campo? Ha forse fondato le basi per un futuro anche prossimo? Perché a me pare che questa squadra così com’è, è pronta ad affondare anche l’anno prossimo, non avendo né capo né coda.
Figure di merda su figure di merda, dimmi cosa ci sarebbe da prendere di buono, tranne i 67 punti di g7 che per fortuna sono bastati…
Davvero, fatemi capire.
Il basket è fatto di difesa e attacco..personalmente apprezzo più le partite a punteggio basso che quelle 130-129 che spesso si vedono in Nba..e comunque parliamo di 2 squadre che sono arrivate alle finali con 80 partite sulle spalle…fateci caso al fatto che sono risultati tra i migliori Datome e Shields che ne hanno fatte molto meno
Due soli giorni dopo e siamo già alla resa dei conti? Aò, nun te le tieni proprio……
@palmasco con tutto il rispetto, a me sembri troppo prevenuto e poco critico. La stagione europea è stata deludente ok, ma a febbraio la squadra era allo sfascio più totale, invece si è riusciti a lottare (invano) per entrare nelle migliori 8 vincendo partite importanti in EL e successivamente a portare a casa la terza stella che in quel periodo era tutt’altro che scontato. I problemi ci sono stati e si sono trascinati fino all’ultima partita, ma era obiettivamente utopistico pensare di risolvere tutto nella serie finale. Poi tu ti “attacchi” ai 67 punti segnati senza considerare che siamo sempre stati sopra in doppia cifra e abbiamo potuto gestire il ritmo a nostro piacimento e soprattutto abbiamo lasciato a 55 punti l’attacco che a detta di tutti e dei numeri era il migliore!
Poi va bene vedere tutto nero a prescindere, ma citare il colore delle magliette distribuite oppure l’episodio del cretino di gara2 che c’azzecca???
Infine la stagione 23/24 deve ancora cominciare e sei già pronto a fare i processi ed a celebrare il funerale?
PS: recentemente hai scritto che avresti insistito con TLC anche nei po, però non mi hai risposto in merito a chi avresti escluso per fare spazio a lui
secondo me visto l’arrivo pare di kamagate il ruolo di Vacirca conta e non poco, d’altronde c’e’ già Stavro per i giocatori affermati, uno scopritore di talenti serviva davvero, il mercato francese e un ottimo mercato se si sa scegliere, certo all’inizio non ero molto entusiasta del nuovo arrivo nello staff, ma non sono come molti che scrivono che capiscono tutto e subito, buon per loro, io ci arrivo dopo, ognuno ha i suoi limiti, molti li accettano e altri no.
Secondo me solo tifo e passione smusurati fanno credere che Milano abbia lottato sino alla fine per i playoff europei, obbiettivo già compromesso a fine 2022.
In ogni caso, Hines lo terrei per dargli spazio solo in EL e, soprattutto, per dargli in mano lo spogliatoio.