Riccardo Moraschini lancia Olimpia Milano vs Real, e non solo, nella rubrica «Uomini e Canestri» di Repubblica-Milano con Luca Chiabotti.
Mi fa un po’ impressione vedere una città sempre in movimento come Milano tanto vuota così come è la prima volta nella mia carriera che giocherò una partita davanti alle tribune deserte.
Non è stato facile, ma ho cercato sempre di migliorare per arrivare dove sono adesso, a giocare per davvero in Eurolega. Per crescere e raggiungere i miei obbiettivi talvolta ho capito di aver bisogno di giocare, imparare, sbagliare tanto magari in A-2 piuttosto che essere utilizzato senza continuità in serie A
Non si viene all’Olimpia per segnare 20 punti ma per vincere: chi decide di giocare qui, lo sa. Io la pressione non la sento nel senso che è normale che all’Armani pretendano i risultati. Che oggi magari non sembrano arrivare ma io dico sempre di fare i conti alla fine.
C’è sempre l’idea che Milano debba dominare perché investe più degli altri ma nello sport non funziona così. Anche nelle partite perse, abbiamo sempre lottato, recuperato i parziali negativi. Vedo, stavolta dal di dentro, una mentalità molto differente da quella dell’Olimpia del recente passato
Sapevo che avrei avuto bisogno di tempo per riuscire a dare alla squadra quello che vuole Messina da noi così come so di avere ancora tanto da imparare e grandi margini di miglioramento. Nelle difficoltà vado avanti dritto, a testa alta, per questa strada
Questo non sara’ un campione come giocatore ma come uomo dimostra di avere solidi principi ed umilta’.
Sono anche queste le persone sulle quali deve fare affidamento l’Olimpia per ritornare nelle migliori d’Europa.