Matteo Comellini, owner dell’agenzia Sigma Sports, è da anni il rappresentante di Luigi Datome. Consigliere e riferimento, racconta per realolimpiamilano.com l’arrivo del capitano di Italbasket all’Olimpia Milano.
SULLA SCELTA
E’ maturata nel tempo. Le riflessioni tra noi si sono intensificate durante la fase di lockdown, anche in attesa di comprendere le volontà del Fenerbahce. Gigi si interrogava su cosa fosse meglio per lui, comprendendo che questo fosse l’ultimo momento della sua carriera per intraprendere un percorso nuovo e diverso. Questo a prescindere dalle decisioni di Zeljko Obradovic e Maurizio Gherardini
SULL’ESPERIENZA DI ISTANBUL
Un addio non semplice, Gigi era un personaggio quasi iconico a Istanbul. L’uomo di riferimento del club nel gruppo, un punto fermo per Obradovic. Pensiamo alla famosa scena degli insulti a Gigi in EuroLeague. Come a dire: “se mi arrabbio anche con lui, siete tutti avvisati”
SU OLIMPIA MILANO
Un’evoluzione quasi naturale. Trova un progetto importante e una sfida nuova. Ettore Messina, ma anche Christos Stavropoulos, da subito hanno mostrato entusiasmo e volontà coinvolgenti per Gigi. La sua scelta, giusto dirlo, è arrivata a prescindere dalle decisioni di Obradovic
SU LUIGI DATOME
Porta all’Olimpia Milano uno spirito vincente. Ricordiamo che nei 9 titoli conquistati a Istanbul è stato per 5 volte mvp. Trova comunque un gruppo colmo di campioni e di vincenti, come Sergio Rodriguez e Kyle Hines, ma lui farà di tutto per vincere. Come sempre. Lavorando duro dentro e fuori dal campo
SUL MERCATO
Il Fenerbahce lo voleva ancora. Ma hanno capito la sua scelta. Un’altra squadra di EuroLeague lo aveva cercato, ma per lasciare Istanbul serviva una nuova sfida, eccitante, come solo il ritorno in Italia, come solo l’Olimpia Milano. Lui voleva questo percorso
SULL’NBA
E’ vero, dopo il preolimpico di Torino aveva un contratto importante per tornare in Nba. Ma Gigi è una persona particolare, dopo quella finale con il Cska anche altri giocatori, penso a Bogdanovic e Vesely, potevano passare l’Oceano… eppure, negli spogliatoi, decisero tutti di restare e riprovarci. Una scelta romantica, forte e viva. Non potevo che condividere questa decisione, e direi che non ha avuto rimpianti
“Gigi si interrogava su cosa fosse meglio per lui, comprendendo che questo fosse l’ultimo momento della sua carriera per intraprendere un percorso nuovo e diverso. Questo a prescindere dalle decisioni di Zeljko Obradovic e Maurizio Gherardini” e “La sua scelta, giusto dirlo, è arrivata a prescindere dalle decisioni di Obradovic”..ma come si può arrivare a dire ciò quando tutti ma proprio tutti compresi i muri sapevano che Datome prima di prendere quslsiasi decisione sul proprio futuro era in attesa della decisione di Obradovic se rimanere o no sulla panchina del Fenerbahce?? Come era evidente a tutti che qualora Obradovic fosse rimasto al Fenerbahce lo stesso avrebbe fatto Datome..che ipocrisia assurda..
Dai su palmasco non ti agitare che poi ti sale la pressione e ti esplode quel che rimane del tuo cervello 😂😂😂 sono preoccupato per te perché il giorno che il Messia andrà via non vorrei che ti suicidassi 😂😂😂secondo me da piccolo ti prendevano in giro e ora sfoghi la tua frustrazione qui 😂😂😂
Mi sembra lampante come queste siano dichiarazioni squisitamente “politiche”, l’agente mi sembra un vecchio volpone ed ha capito subito cosa dire per prevenire eventuali malumori della piazza. La sua insistenza nel smarcare la scelta di Datome dal contesto del Fener è anche troppo insistita per non apparire sospetta. Ma come dicevano a Roma qualche anno prima di Valerio Bianchini, ” excusatio non petita, accusatio manifesta”.
Che poi, non ce n’era mica il bisogno: le scelte maturano sempre all’interno di un quadro complesso e non monocausale, è umano che ci sia una ponderazione tra elementi contrastanti, che poi arrivano ad una sintesi. E la sintesi è che Datome ha scelto di fare un pezzo di strada a Milano, almeno ho la quasi certezza che starà alzato fino a tardi la sera per la presentazione di un libro, o per un concerto jazz, invece di sfondarsi dalle parti di Brera o Corso Como come altri, mi sembra già un upgrade non da poco.
Tra l’altro, se posso usare un’espressione in vernacolo del posto che mi ospita da quasi 15 anni (anche se la Barona, il quartiere che mi ha visto e crescere, sarà sempre nel mio cuore): “m’importa ‘na sega assai” di Comellini, magari a Datome le gambe non lo assistono più per l’età, ma di sicuro la materia grigia sì, e preferisco mille volte un’intervista lunga, ponderata e che possa spaziare tra argomenti vari a Gigiuzzo nostro, rispetto ad una serie di dichiarazioni di rappresentanza dell’ agente (che il suo mestiere lo sa fare, per carità, e si vede). Dai Alessandro Maggi, facci sognare con una mega intervista a 360 gradi…
Dipende tutto dalla condizione fisica…
Colpo importante!
Ora starà a #CartaBiancaEttore mettere ogni tassello al posto giusto in modo che lo spartito suoni una sinfonia….