L’Olimpia post Fortitudo | E’ il momento di decidere: vittime, basta feriti

L’analisi di Fortitudo vs Olimpia Milano, e’ il momento di decidere, perchè quattro assenze non si possono concedere: vittime, basta feriti

Il giorno dopo Fortitudo vs Olimpia Milano impone alcune riflessioni. Evitando facili allarmismi, e analisi a caldo, è giusto comunque mettere alcuni puntini sulle “i”. Nel caso di Olimpia Milano, nel bene e nel male.

La cronaca del ko a Bologna

Classifica LBA Serie A

Un record 5-4 ha pochi precedenti in Serie A nell’era Armani, e già di per sè questo vale un allarme. Ma la “new era” di EuroLeague pretende giudizi più complessivi, e giudicare negativamente l’avvio di stagione della capolista europea (seppure in larga compagnia) sarebbe bestemmia a queste latitudini. Soprattutto perchè Ettore Messina pretende, e merita, la dovuta fiducia, figlia anche delle tante magiche serate europee vissute in queste settimane.

Le parole di Ettore Messina

Dato di fatto, domenica al Forum arriva Sassari dopo un doppio turno di EuroLeague: l’irruenza atletica degli uomini di Pozzecco è proverbiale, la familiarità dei sardi con il successo a Milano anche, e certo un 5-5 lascerebbe dietro di sè lecite perplessità;

Una settimana al Forum

Chiusa l’amara trasferta bolognese, l’Olimpia Milano farà ritorno al Forum per non lasciarlo più fino al 28 novembre, giorno della partenza per il Pireo. Se per Giustino Danesi, preparatore di lunga esperienza, «i viaggi sono il pericolo più grande», l’Olimpia deve sfruttare il trittico con Maccabi, Anadolu e Sassari a suo favore;

Mack e White

Sentir parlare di «mancanza di forze», per chi ha vissuto l’ultimo anno di Simone Pianigiani, è a dir poco “castrante”. Dopo dodici mesi a rincorrere una condizione che non è mai arrivata, il pubblico milanese pretende di vedere, almeno per una settimana, una squadra in sfolgorante forma ma… a bando di facili battute, giusto anche fare una precisazione, che è un urlo.

Le pagelle del ko a Bologna

Arturas Gudaitis fermo un mese (quindi almeno altre tre settimane), Amedeo Della Valle da rivalutare in una settimana (dunque si attendono novità per oggi). Tutto bene, più o meno. Due assenze si possono concedere, perchè appartengono a tutti i club con il doppio impegno campionato-EuroLeague. Quattro no. Sono troppe per chiunque. E allora, è arrivato il momento di prendere una decisione.

Aaron White viaggia a 9’ di media in EL in 7 gare giocate, con 1.9 di valutazione. Shelvin Mack, in 4 gare europee, ha “messo insieme” 16’ di media per 2 di valutazione. Entrambi sono rimasti a guardare la loro squadra naufragare al PalaDozza nonostante i due turni di EuroLeague in settimana. 

Questa è una bocciatura. E una bocciatura pretende una sostituzione. Con un roster da 13 uomini, con gente come Biligha, Moraschini, Cinciarini e Burns (nulla esperienza a questi livelli, o scarso minutaggio), i playoff sono una chimera. Se il capitano merita maggiore spazio in vece di Mack, White non ha alternative, soprattutto tenendo conto delle difficoltà di Tarczewski e degli acciacchi di Gudaitis. E’ il momento di decidere. Punto. Con vittime. Non feriti.

10 thoughts on “L’Olimpia post Fortitudo | E’ il momento di decidere: vittime, basta feriti

  1. Facile parlare, piu’ difficile trovare soldi e soprattutto valide alternative. Io credo che Mack possa farcela. Pazienterei ancora, dunque, ma mettendolo sempre in campo. White invece credo sia stato un acquisto poco azzeccato. E forse il modo di giocare di questa Milano non e’ l’ideale per tirarne fuori le qualita’ migliori. Certo: anche lui deve metterci del suo.

  2. Io personalmente (in generale, non parlo dell Olimpia) sono contrario ai cambi in corsa. Di qualsiasi tipo. Tolgono sportivita`. La bravura sta anche nel scegliere bene i giocatori in estate. Tutti hanno un roster lungo. Si va avanti con quello. Se no si va ad ampliare ulteriormente in divario tra chi ha tanti soldi e chi meno. Hai sbagliato un acquisto? Ragazzo mio, peggio per te. In campo si va in 5. Hai in squadra 13 giocatori. Forza.

  3. È dal 1966 che mi sono innamorato di Olimpia e di alti e bassi ne abbiamo viste di ogni ma come in ogni relazione sentimentale non si può condannare a priori un passo falso e si deve essere sicuri che l’errore ci sia stato, altrimenti si rischia di fare peggio. Se alle viste ci fosse un 4 con caratteristiche Messiniane credo che il suddetto lo avrebbe tesserato, ma tant’è attendiamo fiduciosi un recupero di White e Mack ( più probabile) con lo sguardo al mercato sempre aperto a dispetto dei tifosi delle altre squadre

  4. Più che di risultati, che secondo me vanno anche bene nell’ottica di gestire una stagione lunga, io parlerei di situazioni. Anzitutto l’Olimpia non ha o IL giocatore o le soluzioni per vincere le partite in cui il sistema non gira. Ieri Milano ha fatto 51 punti in 3 quarti: malissimo, ma ero convinto che avesse in canna un quarto da 25 punti. E infatti ne ha messi 29… prendendone 24 (non esattamente spettacolare per una squadra in cui la difesa dovrebbe dominare). Ci sta, Milano oggi è squadra di sistema, però quando il sistema si incaglia è praticamente ferma nell’acqua.

    Io credo sia giusto sollevare il problema Mack. Mi sembra uno che si impegna e ci prova e alla fin fine è passato poco meno di un quarto di stagione, però… Il suo spot è preziosissimo, è o l’americano che fa la differenza o comunque il giocatore di altissimo livello tipicamente da Serbia, Grecia, Spagna, ecc. È quello che ti giochi per dare una spina dorsale alla stagione. Purtroppo è tutto fuorché un punto di riferimento. E per ora le cose in EL stanno girando quindi la sua impalpabilità non pesa troppo lì: immaginiamoci se il Chacho sta fuori un mese…

    Ho grande fiducia nell’allenatore e nella squadra ma se possiamo vivere con un White che gioca a gettone, non sono sicuro che alla lunga possiamo stare senza una soluzione nello spot di playmaker in grado di segnare e passare con affidabilità

  5. Ciao a tutti. il problema è da anni uno. La nuova Eurolega, purtroppo non si tornerà indietro ai 4 gironi da 6 e alla top 16. Oppure portarla a 20, con due gironi da 10, A/r e poi fase ad orologio con le prime 5 dei due gironi che incontrano A/R le ultime 5 dell’altro. Infine quarti e F4. Ho fiducia in società, staff tecnico e giocatori, ma alcuni devono darsi da fare soprattutto in Italia. Aspetterei metà dicembre se si vuole tagliare, o subito farei un innesto, un 4 che giochi anche da 5. il problema è comunque l’Eurolega con 34 partite…

  6. Speriamo che non sia quel 6-2 in EL a portare sfiga…

    Per parlare del futuro, come chiede il post, bisogna cominciare dalle ultime due partite, Khimki e Bologna.

    La partita col Khimki si può spiegare, secondo me, con un atteggiamento mentale che Messina evidentemente ha dato alla squadra durante l’intervallo, ma che in quell’occasione particolare si è rivelato sbagliato: e cioè farli smettere di giocare a chi segna di più, come abbiamo fatto nel primo tempo, in questo caso con ragione, e passare a una partita difensiva che in quel momento, secondo me, non andava iniziata da noi – e che peraltro s’è rivelata insufficiente, e di conseguenza perdente.
    In più è chiaro che il compito difensivo è più faticoso, meno appagante per un giocatore; quindi avere gelato lo spirito di una squadra che si stava divertendo, che segnava in scioltezza, che giocava in agilità, nonostante Shved, di certo non ha dato entusiasmo ai giocatori – che nell’ultimo quarto abbiamo visto svuotati.

    All’interno di questa ipotesi più ampia, resta il grande dubbio che non si potrà mai sciogliere: se Mack avesse difeso come sa, soffocando Shved, sarebbe andata allo stesso modo, o la nostra difesa sarebbe risultata più efficace?
    Perché nel secondo tempo Shved ha soprattutto separato le nostre maglie, creando per gli altri e meno per se stesso (solo 4 punti).
    Se Mack lo avesse contenuto, lui non sarebbe riuscito ad aprirci nel modo così evidente che poi abbiamo visto tutti.
    Come sarebbe andata, allora, la partita?
    Il rendimento di Mack è una variabile che Messina non poteva prevedere, e che alla fine dei conti ha reso discutibile la sua scelta difensiva in quella particolare partita.

    Quale Olimpia post Fortitudo, allora?
    Beh, direi che Mack contro Khimki è stato un incidente, pesante, ma poco significativo,
    Non è che uno che ha già mostrato notevoli doti difensive, diventa un brocco perché le prende da Shved.
    Dunque Mack, come hanno scritto molti qui sopra, io lo terrei e l’avrei messo in campo a Bologna.

    Su White sono perplesso.
    Intanto perché non capisco bene Messina: White non è mai sembrato, e chiaramente non è, persona che può giocare come lui vorrebbe farlo giocare da noi.
    Questo è evidente e palese.
    È un giocatore da movimenti senza palla, si trova invece spesso in punta col pallone in mano, o a dover movimentare il ribaltamento di lato, qualche volta con un buon tiro da 3 tra le mani – che lui avrebbe (38% in carriera), ma che, forse stralunato dallo strano gioco in cui si trova coinvolto, non sembra perora confermare.
    A rimbalzo non ha l’energia che ci vorrebbe, o che ci aspettiamo, o che ha Brooks.
    Forse non è facile trovare un sostituto, ma perdere White non sarebbe una gran perdita, per me.
    In fondo con Gudaitis in campo, Scola può giocare da 4 e cambiare Brooks, e perfino Burns può giocare dei minuti – in campionato di sicuro.

    Per quanto riguarda il campionato, ho l’impressione che il messaggio che stiamo mandando tutti, intendo tutto l’ambiente, proprietà, stampa, tifosi, raggiunga la squadra e la condizioni: l’Eurolega è immensamente importante per noi.
    Lo scudetto siamo condannati a vincerlo, mentre il nostro prestigio si fonda, e si fonderà su EL.
    La proprietà: tutti quei soldi vengono spesi non certo per primeggiare in Italia, ma di certo per contare in Europa.
    La stampa: il tono dei commenti tra EL e campionato è molto diverso.
    I tifosi: basta guardare le presenze in EL e quelle in campionato, o il livello di tifo.
    È normale e fisiologico, l’EL è bellissima e importantissima, ma ovviamente tutto ciò ha un prezzo: i giocatori si sentono autorizzati a mollare un po’ in campionato, perché “tanto quello che conta è entrare nei play off, e poi da lì giochiamo”. E i nazionali non fanno quello che dovrebbero fare.
    La mentalità a Milano è quella, e queste quindi sono le conseguenze.
    Chi pensa davvero che non faremo i play off? Nessuno.

    Quindi non mi farei troppi drammi se in campionato ancora balbettiamo, perché è una conseguenza di chi siamo, mentre mi aspetto e spero che domani col Maccabi tiriamo fuori quanto di molto buono abbiamo mostrato in questi primi due mesi.
    Possiamo anche perdere lo stesso, Maccabi è in gran forma, l’importante sarà mostrare di giocarcela tutta, e non vedere la mosceria delle ultime due partite.
    Per me.

  7. Commento profonodo, Palmasco, come sempre. Questa volta ho qualche ma da proporti.
    Ma se è il coach a dire che è preoccupato, a parlare di possibile mancata qualificazione alle finali di Coppa Italia, non credi che un problamino serio ci possa essere? In fondo, se in campionato l’attenzione, l’impegno e l’energia sono inferiori ci può stare ma perdere continuamente è fastidioso. Se volessi fare il tifoso accanito, poi, direi che perdere su certi campi, come Bologna, è davvero fastidioso! Ma a parte queste battute, gli anni scorsi, energia o non energia, si arrivava a vincere quasi sempre in regular season. Sono uno di quelli che crede che il campionato si vice ai play off, però arrivarci da secondi oterzi e non da ottavi credo sia comunque meglio. Altro ma…. Perché i “nazionali”, che hanno meno spazio in EL, si permettono di abbassare il ritmo, il rendimento, la voglia? MI sembrava che godessero della fiducia dello staf: allora cosa cìè che non va? Perché non fanno la differenza (parlo, per esempio, di Moraschini) come potrebbero?
    Altro ma…. White non è giocatore adatto al gioco di Messina. Può darsi, ma è pssibile che un giocatore professionista di questo livello sappia giocare solo in un modo? Ok, renderebbe di più se potesse tagliare dal lato debole, ma sa fare solo quello? Penso ai grandi tiratori: è chiaro che se hai in squadra uno come Carroll devi certamente prevedere un gioco con un paio di blocchi dai quali farlo uscire per il suo tiro mortifero. Però sui sa fare anche altro, sa penetrare e fermarsi in arresto e tiro. Insomma: non è che prende e tira e basta! White non è piccolo, è discretamente atletico ed ha comunque un buon tiro dalla lunga: possible che si incarti se deve fare anche questo?
    Io nonsono preoccupato e credo che la stagione sia lunga. Ciò si traduce, soprattutto in EL, in continui alti e bassi, partite esaltanti seguite da sconfitte brucianti o da sconfitte maturate per un nonnulla (questo è anche il bello di questo sport). Percui concordo con te che ci vuole ancora un po’ di pazienza.
    Attendiamo, dunque, serenamente gli eventi. Concordo in pieno con te quando dici che ci può stare che con Maccabi ed Efes non si vinca (anche se perdere in casa non è il massimo) e che le eventuali sconfitte possano essere accettate a codizione che si sia lottato sino in fondo e che si sia espresso un miglioramento nel gioco.

    1. Ottime obiezioni, caro U.Fo.
      Non ho risposte concrete, ovviamente, ma forse posso provare a elencare una serie di indizi che ci potrebbero mettere in condizione di capire meglio, e prima, cosa realmente stia succedendo.

      Messina stesso si dice preoccupato, vero. Ma guarda bene: di che cosa si dice preoccupato?
      “Di non riuscire a giocare partite ravvicinate”.
      E poi aggiunge: “potremmo perfino non fare le final 8” – che pare molto maniavanti.
      Non ha detto: le sconfitte in campionato mi preoccupano, ha detto che lo preoccupa non riuscire a giocare partite consecutive con lo stesso impegno.
      È ben diverso, ed è chiaramente più EL orientato.

      Di contro, le ultime due partite hanno in comune un certo sfaldamento della squadra che non è comune nelle squadre di Messina, e non sembrava far parte neanche di questa squadra: a parte il normale fluttuare dei periodi buoni e quelli cattivi, e il previsto arrivare di momenti difficili, qui sembra però che l’elemento comune sia il venire meno di un certo nervo agonistico – di cui il caso Moraschini, gelido nei tiri liberi finali della memorabile partita di EL, e del tutto sconcentrato ultimamente, sembra emblematico.

      In campo si vedono piccole cose, per chi sa guardare: si è visto per esempio Rodriguez sbracciarsi due volte, piuttosto solo sulla sinistra, contro Bologna, mentre il pallone l’aveva Nedovic che non gliel’ha dato. Né quelle due volte, né mai.
      Da lì a trarre la conclusione che i due difficilmente possano giocare insieme, per il tifoso è un attimo.
      Dice: ma sono professionisti, esperti, e di successo.
      Vero.
      Ma professionisti, esperti, e di successo si può leggere anche: galli nel pollaio.
      Di fatto il ritorno prepotente di Nedovic sulla scena della nostra squadra, è coinciso con un paio di brutte partite del Chacho, e nessuna di quelle strepitose alle quali ci stavamo abituando.
      Avevamo già notato, del resto, che Nedovic gioca in coppia con Mack.

      Io non affermo niente, e non ho elementi per dire niente, però quando una squadra appare così inanimata per due partite di seguito, il primo pensiero che viene in mente è lo spogliatoio.
      È possibile che sia un momento, e lo spero, è possibile che io stia avanzando dei sospetti esagerati e troppo presto, però davvero resto perplesso a vedere in campo a Bologna un Micov chiaramente sfinito, e anche un po’ scoglionato, e Mack in tribuna.
      E non ha sempre detto Messina che Shelvin ha bisogno di giocare?

      C’è tempesta nello staff? O tra staff e squadra?
      Certo è stato interessante, in questo senso, vedere Bialazsweski, vice di Messina, alzarsi dalla panchina e urlare, sempre contro Bologna, quando eravamo sotto di 21, e c’era ragione di essere molto nervosi, cosa che però il flemmatico vice americano non fa mai…
      Perché s’è sentito in dovere di mostrarsi coinvolto? O perché s’è trovato davvero a perdere il controllo?

      Possono essere facilmente tutte ipotesi assurde queste, e magari saranno spazzate via dalle prossime gloriose partite, me lo auguro, ma in questo momento e a questo punto, e con le pochissime informazioni che abbiamo, possiamo giudicare solo da quello che vediamo da esterni, e da esterno io vedo ciò di cui sto cercando di parlare.

      Su White non so che dirti.
      Dici giustamente: è un professionista, non può imparare quello che gli chiede Messina? Non può ampliare il suo repertorio?
      Intanto non è facilissimo.
      A me sembra inoltre preso da una specie di sindrome Kuzminskas: tutti i 4 tranne un meraviglioso Brooks, si trovano male a Milano.
      A proposito, pare che Kuz sia ai saluti con Olympiacos…
      Dovesse saltare White, ci si potrebbe pensare, almeno fino alla fine dell’anno, perché neanche lui è una vera soluzione: lui, che ha ambizioni di essere un 3, saprebbe giocare in punta col pallone in mano…

      Non per le due sconfitte, ma per come sono venute, per il momento c’è il sospetto che qualcosa sia cambiato dal binario virtuoso che sembravamo avere imboccato.
      Le prossime due partite spazzeranno via questa sensazione, spero, ma intanto che ce l’ho, cerco di spiegarmela guardando quanto succede.
      Sarei il primo a essere felice di accorgermi di aver sbagliato completamente, di essermi agitato per nulla.

  8. Non voglio credere che vi siano problemi di spogliatoio. Vero che la crescita di Nedo  puo’ provocare qualche squilibrio ma abbiamo un coach e uno staff che devono e sanno gestire queste situazioni.  Se non e’ cosi’,  allora per me prendere Ettore e’ stato l’errore che ha marchiato la stagione e il nuovo corso. Spero che sia solo uno dei momenti che portano alla costruzione di una buona squadra.
    Non ho certo timore di non partecipare alle finali di coppa Italia, magari il sospetto di non riuscire a vincerl. Ma concentriamoci sull’EL. Buon basket a tutti

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