Nikola Mirotic ha un accordo sulla parola con il Partizan, ma il mondo Stella Rossa minaccia sommosse: il rumors, anticipato in queste ore anche da ROM, trova spazio su Mundo Deportivo.
Josè Ignacio Huguet, firma di punta di Mundo Deportivo, quotidiano di riferimento a Barcellona, lancia così sul sito: «Mirotic ha scelto il Partizan, ma il mondo Stella Rossa esplode». Sottotitolo: «L’ex Barça ha un accordo verbale con il Partizan ma la Stella Rossa fa pressioni affinché non diventi effettivo». Sta succedendo di tutto a Belgrado e quello che in Serbia soprannominano «Derby eterno» scrive un nuovo capitolo.
Così Huguet: «Il basket serbo è in guerra in queste ore». Ovvero. Nikola Mirotic ha un accordo verbale con il Partizan, ma giovedì si sono iniziate a registrare pressioni dall’ambiente Stella Rossa. In realtà, come vi ha narrato in queste ore ROM, le tensioni vanno avanti da alcuni giorni.
Lo ricordiamo. L’ambiente Stella Rossa narra di un accordo verbale precedente con Nikola Mirotic. Domenica esplode invece il rumors di un sorpasso netto, deciso, definitivo del Partizan. E la situazione precipita.
Un profilo Twitter vicino al Barcellona, di cui vi abbiamo parlato nel nostro LIVE, racconta di minacce alla famiglia di Mirotic da parte di ambienti Stella Rossa.
Così ora Mundo: «Dalla Serbia si parla di minacce e persino dell’intervento del presidente del Paese, Aleksandar Vucic, noto tifoso della Stella Rossa».
E ora Mirotic, che avrebbe stratto la mano di Zeljko Obradovic e del presidente Ostoja Mijailovic, starebbe «valutando di tornare sui suoi passi a causa del disagio provato causato dalla sua decisione».
Il quotidiano catalano rilancia, per sentito dire, la candidatura del Panathinaikos, che tuttavia sarebbe concentrato su Toko Shengelia. Citando Olimpia Milano e Olympiacos, ma solo come rumors precedenti.
Emilio Fede saprebbe cosa dire ..: che figura di ….
Siamo proprio sicuri di volere società del genere nell’elite del basket europeo? Ricordiamoci anche della finale del campionato 21/22…
Io no, ma non conto un cazzo.