Olimpia Milano-Pesaro#1, 3 domande 3 | Perplessi per le scelte di Messina. Ma è spirito pratico

Alessandro Maggi 3

Olimpia Milano-Pesaro#1 in arrivo. Torna l’appuntamento delle 3 domande 3 che ci terranno compagnia per tutti i playoff

Olimpia Milano-Pesaro#1 in arrivo. Torna l’appuntamento delle 3 domande 3 che ci terranno compagnia per tutti i playoff, che i tifosi biancorossi si auspicano lunghissimi. Buona lettura.

Si parte con i playoff, le scelte di Ettore Messina possono definirsi certe?

«Nel reparto lunghi sì. Johannes Voigtmann è stato definito barometro della squadra, quindi a lui non si rinuncia, e a Brandon Davies sì. Che dire, sono perplesso. Ma il coach ha esperienza, ha vinto tanto, vede la squadra tutti i giorni e certamente ha uno spirito molto “pratico”. Ha trovato equilibrio così, e lo conserverà. Sugli esterni è tutto da vedere, Baron è favorito su Pangos e Hall intoccabile. Ma potrebbero esserci delle modifiche strada facendo. Non dimenticando i possibili infortuni».

Intoccabile è Shavon Shields invece.

«Sì. Ettore Messina ha detto che senza di lui non si vince, ma credo che sia più che altro una dichiarazione di stima e vicinanza al giocatore, che ha giustamente difeso anche in sala stampa dopo i mugugni (isolati) di domenica scorsa. Consigliamo a Shavon di concentrarsi su sè stesso e di non pensare al pubblico, altri ci hanno rimesso le penne… Ha tutto per dominare questi playoff, è la potenziale prima opzione offensiva e il secondo miglior difensore sugli esterni dopo Hall. Però, a prescindere dalle frasi verso l’esterno, deve cambiare rotta anche lui, se ne ha le forze. Altrimenti bisognerà fare dei ragionamenti…».

Avversaria Pesaro, che è rimasta in rotta playoff per tutta la stagione. Avversaria pericolosa?

«Se sarà pericolosa, lo sarà per colpa di Milano. Parliamo di una squadra in ferie dalle belle Final Eight di Torino e dallo splendido girone di andata. Cinque vittorie nel girone di ritorno sono un passo difficile da spiegare, se non confrontandolo alla singola W di due anni fa. Ali e Cheatham hanno talento, e sicuramente proveranno a metterlo in mostra in una post-season contro una squadra di EuroLeague, Moretti ha orgoglio e non è l’unico. Direi che ci sarà da fare attenzione soprattutto in gara-3 a Pesaro. Da quelle parti l’entusiasmo è alto, il popolo ha forza e passione, i primi minuti non saranno semplici».

3 thoughts on “Olimpia Milano-Pesaro#1, 3 domande 3 | Perplessi per le scelte di Messina. Ma è spirito pratico

  1. Maggi una domanda. A tutti, a me per primo, spiacerebbe la rinuncia a Davies. Ma tu al posto di chi lo faresti giocare ? Voigtmann negli ultimi due mesi ha garantito punti rimbalzi e spaziature (più di Davies che ancor prima di essere messo da parte non aveva fatto prestazioni eclatanti tipo Bologna in EL). Hines ? È uno dei leader, è difficile rinunciare ad un giocatore che conosce queste partite, ha carisma. Abbiamo visto in gara 5 del Real cosa vuol dire avere in campo nei momenti decisivi i vecchi come Chacho LLull e Rudi. Io a malincuore ma appoggio questa scelta. Mi piacerebbe sapere che opinione hai tu?

  2. Il vero problema, secondo me, è rinunciare ad un secondo play, considerando che Baldasso non vedrà il campo, dalle semifinali in poi, e forse anche prima. Immagino i piccoli di Venezia e eventualmente Bologna, gare pressing quando in campo porterà palla Hall (sacrificato ancora ma: è sacrificabile?) oppure Baron, che proprio non è in playmaker.
    Io vedo una squadra dipendente dalle percentuali del tito da tre: rischioso affrontare i playoff con questa incognita.
    Forza Olimpia.

  3. Semplicemente farei Pangos per Hall e Davies per Hines … se poi i due sono intoccabili per il nome e per le tante piccole cose mi arrendo …

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