Tra i giocatori più in difficoltà dell’inizio di stagione biancorosso c’è Deshaun Thomas. Dopo un precampionato incoraggiante, in cui pareva già essersi inserito negli schemi di Ettore Messina, l’avvio dell’annata ufficiale l’ha visto spesso quasi spaesato, senza riuscire a dare un contributo importante all’EA7 Emporio Armani. Soprattutto per quanto riguarda l’Eurolega. Anche se domenica ha fatto vedere qualcosa del suo potenziale.
Deshaun Thomas | I numeri di inizio stagione
Tre punti in 23 minuti, con 3 palle perse, nella semifinale di Supercoppa contro la Virtus, poi solo 2.4 punti di media in poco più di otto minuti di utilizzo nelle prime cinque partite di Eurolega, in cui non ha sbloccato il proprio tabellino in ben tre gare. Qualche segnale in più è arrivato in campionato: i 17 punti contro Brindisi ed i 13 (con 5 rimbalzi) di domenica contro Verona, seppur inframezzate da altre uscite non particolarmente incisive contro Brescia e Venezia.
Deshaun Thomas | Presente e futuro
“Abbiamo bisogno di trovare più continuità nelle cose buone”, le parole di Ettore Messina sul giocatore ex Bayern, nella conferenza stampa post Verona. L’Olimpia ne ha necessità, soprattutto visto il lungo infortunio di Shavon Shields. I biancorossi, almeno per il momento, hanno deciso di non andare sul mercato, puntando (giustamente) su un roster costruito appositamente molto lungo per poter sopperire anche a problemi piuttosto lunghi. Seppur Shavon non sia un giocatore qualunque e la sua assenza sarà comunque un handicap importante per i tricolori.
Però, per riuscire ad uscire indenne da questi mesi, l’EA7 deve assolutamente trovare un rendimento di livello da parte di Thomas e Datome. Se per Gigi si tratta soprattutto di ritrovare una buona condizione atletica, per Deshaun molto passa da un migliore inserimento all’interno del gioco dei biancorossi, avendo svolto l’intera preparazione. Se questo cambio di passo non avverrà a breve, probabile Milano debba cambiare idea e cercare vie alternative sul mercato. Perché non si può permettere di perdere troppo terreno in Eurolega, in attesa del rientro di Shields.
Non ho certezze, ma solo grandi dubbi.
La mia quindi è più che altro una domanda, più che un’affermazione.
Parto dal rendimento di Deshaun Thomas in preseason, e nell’ultima gara contro Verona.
Il giocatore ha dimostrato il suo valore, ha dimostrato di avere punti nelle mani, ha dimostrato di potere battere il suo difensore in post basso.
Quello è il suo valore e non ci possono essere dubbi.
Aggiungo subito che le difese di preseason non possono essere ancora registrate, quindi difficilmente sono difese toste, “vere”, da competizione; così come la difesa di Verona non è certo una da competizione EL.
A mio parere ne consegue che Thomas rende alla grande quando la squadra è libera di giocare a proprio piacere.
Quando invece incontriamo squadra competitive, ben organizzate in difesa, o in EL, allora Thomas sparisce – com’è testimoniato dai pochi minuti che gli lascia Messina dopo averlo messo in quintetto, dai cori di insoddisfazione nei commenti, dai voti bassi nelle “pagelle” di questo sito.
Cosa succede nel passaggio da un Thomas scintillante a quello di un giocatore totalmente opaco?
In una parola sola: la manovra.
Thomas passa da finalizzatore a elemento della costruzione del gioco.
Come richiesto dalla sua posizione.
La domanda quindi è: è il valore del giocatore a essere in dubbio – e io non lo credo – oppure è dubbia la richiesta di farlo giocare in un ruolo per il quale non ha le qualità fisiche né tecniche?
E se questa sua collocazione sospetta di incompatibilità è il risultato dell’emergenza attuale, cosa si può fare per eliminare l’emergenza?
Abbiamo perso due partite vs squadre in un momento migliore del nostro, abbiamo l’infermeria piena e non di seconde linee e un precampionato sostanzialmente inesistente visti i nazionali, abbiamo perso il nostro miglior giocatore proprio quando era tornato a fare la differenza e dimostrare quanto ormai sia un top player assoluto in Europa, togliete Micic all’Efes e vediamo se non vanno in difficoltà, anche a livello psicologico.
E andare sul mercato a prendere il Trey Kell di turno, come sostituto a Shields, non serve a molto. I numeri non sono il problema di questo roster, lo sono gli interpreti che devono fare cose per tappare buchi (Hall, Baron, Thomas su tutti) e non quello per cui è stata pensata inizialmente la loro presenza a roster. Praticamente abbiamo giocato un mese e mezzo con un solo 3, e un solo play di ruolo. Bisogna avere un po’ di fiducia e di pazienza che rientrino, e trovino forma e fiducia, tutti i giocatori.
Il punto però non è lo stato di forma dei giocatori.
Il punto è: chi può giocare da ala piccola in questa squadra?
Può Deshaun Thomas? Ed è un enorme punto interrogativo, per le ragioni mostrate sopra.
Può Gigi Datome? Sì, certo, ma per quanti minuti?
Può Pippo Ricci? Solo per molto poco, in alcuni momenti della partita, non certo come soluzione.
Forma e fiducia non c’entrano per colmare quello che a oggi secondo me si può cominciare a dubitare che sia un vuoto strutturale.
E non mi tranquillizza per niente la dichiarazione di Messina dell’altro ieri che “ora siamo di più, potremo far fronte meglio”.
Perché il sospetto è che il problema del vuoto non sia di quantità, ma di qualità. Per la precisione di assenza.
Anche la tua ipotesi non è campata in aria, ma Messina, che conosce meglio di chiunque altro i propri giocatori (sicuramente più di noi tifosi), è più in linea con il mio pensiero rispetto al tuo, che poi uno non esclude l’altro.
Come al solito le tue riflessioni sono centrate e condivisibili, ma rimango ancora (aspetto Naz) dell’idea che in nostro punto debole sia il play.
Forzando la situazione direi che senza Shields si puo’ vivere..un po scomodi, ma senza Pangos anche a questi livelli siamo finiti.
Continua a pensare che sia meglio aspettare ad andare sul mercato, ma nel caso cerchiamo un play…magari tagliano il Chacho!!!
Sostanzialmente la squadra vera non l’abbiamo ancora vista, troppi infortuni ed assenza della preparazione estiva in comune hanno obbligato lo staff a fare sempre di necessità virtù. Thomas è un signor giocatore ma come tutti ha bisogno di adattarsi al ruolo nuovo richiesto dal coach. Se tutti fossero sani sarebbe un terzo 3 dopo Shields e Datome con la possibilità di far rifiatare in posto 4 la coppia Melli Voigtman. Credo che questo sia stato l’intento di Messina/Stavro, avere un’alternativa validissima per due ruoli già coperti da due fuoriclasse e due giocatori molto solidi ed esperti. L’infortunio di Shavon e la scarsissima forma di Gigi obbligano Thomas a snaturarsi in posto 3. Se in aggiunta mettiamo che Pangos non ha ad oggi le chiavi della squadra saldamente in mano e NML (che è una combo/guard non certo un play puro) forse rientrerà col Real ecco che le difficoltà di Thomas trovano un amplificatore.
Forse la nostra Olimpia inizierà a girare verso dicembre, fermo restando lo stop di Shields, e per il momento sono soddisfatto delle vittorie, non certo del gioco. Quindi pazienza e lavoro in palestra, questi giocatori devono solo conoscersi maggiormente per amalgamarsi.
a me thomas non ha mai convinto, torppo basso per essere un 4 in euroleague e troppo lento per essere un buon tre, io avrei preso un giocatore allla bendztius, un tre che può giocare da 4.
Il sistema di Messina richiede tempo per essere assimilato, specialmente dagli esterni, giocare p&r sistematico, finalizzato al gioco a 2, toglie tutte le altre letture, che il n ogni n sistema di condivisione della palla, devono essere ben presenti, la condivisione della palla, genera, da parte dei giocatori l’utilizzo del gioco senza palla, anche questa cosa sconosciuta ai più, quindi una volta messe in quadro queste cose, la squadra giocherà meglio di quanto faccia ora, ma questo processo di conoscenza richiede tempo, come richiede tempo il mettere in campo la difesa che vuole Messina.