Ettore Messina commenta così il netto successo di Olimpia Milano al Forum contro la Scaligera Verona: «Una partita che rappresenta un passo in avanti nella costruzione di un’identità difensiva. In attacco abbiamo avuto dei buoni momenti, ma ancora ci perdiamo a volte nelle scelte. Verrà con la condizione».
E si parla anche del ritorno degli assenti: «Baldasso e Naz si sono allenati ieri con la squadra, quindi dovremo avere più giocatori a disposizione per le prossime gare».
Una menzione per Ricci: «Pippo si è fatto trovare pronto con una gara di grande consistenza».
E si arriva a Pangos: «E’ un giocatore che l’anno scorso non ha mai giocato, è arrivato qui ed è stato fermo un mese. Dobbiamo fare il possibile a portarlo in una condizione lecita, e siccome ci tiene molto è giù di fiducia. Ha momenti di sprazzi suoi, e dei momenti di esitazione. Fiducia è la parola d’ordine con tempo e pazienza, ovvio che vorremmo tutti che fosse quello del secondo tempo di Brescia e degli 11 assist in EuroLeague».
Parole importanti per il canadese: «A San Pietroburgo giocava 30’ di media. Abbiamo bisogno che torni a quel livello di serenità fisica. Gli mancano le gambe sul tiro da 3 punti, sull’arrivare al ferro. Ovvio, se Naz non si fosse fatto male, ci sarebbe stato d’aiuto in questo senso».
Domanda quindi su Thomas e Davies: «Anche lì abbiamo bisogno di trovare più continuità nelle cose buone. Noi, attorno a loro. Devon è un esempio. Quando torneranno Naz e Tommaso potrà tornare a fare l’esterno, e questo farà salire la sua produzione offensiva. Adesso è troppo preoccupato di organizzare la squadra. Oggi bene nel primo tempo, meno nel secondo».
Chiusura su Datome e Shields: «Gigi è indispensabile. Anche lui ha bisogno di tempo. E poi attenderemo l’evoluzione di Shields».
Thomas ha giocato bene, ha fatto un sacco di punti, ed è proprio per questo, secondo me, che la partita di Verona ci permette di fare delle osservazioni che saranno piuttosto centrali, credo, nei lunghissimi mesi che saremo senza Shields.
Ha segnato, Thomas, come ha già dimostrato abbondantemente di saper fare: soprattutto ricevendo in post basso, battendo il proprio difensore.
Il valore del giocatore quindi non si discute, ma è opportuno e necessario, secondo me, discutere la sua utilità nella posizione che al momento gli viene richiesta, per motivi di necessità.
Cominciamo da un dato che sarà risultato evidente a tutti quelli che hanno visto la partita: non è Verona la squadra, né la sua difesa, quella che poteva impensierirci, costringerci a giocare bene, creativi.
Contro le difese vere, quelle accanite da EL, è molto difficile e sarà credo molto raro che Thomas riceva in post basso, men che meno in condizioni di missmatch favorevole, come stasera gli è capitato spesso – almeno quando giocherà in ala piccola, come perora sarà costretto a fare.
Separiamo quindi il valore personale di Thomas, dalle necessità del suo ruolo di ala piccola a Milano.
Nel gioco di Messina la posizione di 3 è una posizione di manovra, per così dire: riceve principalmente in punta, dopo che c’è stato un primo tentativo di attacco su un lato del campo, da lì prova a creare un vantaggio per sé, cosa che Shields fa alla grande, oppure muove la palla per qualche triangolo interno o giochi dentro fuori.
Thomas questo non può farlo: non ne ha le caratteristiche fisiche, né tecniche.
Stasera ha segnato perché l’hanno fatto giocare da terminale offensivo, questo lui lo sa fare benissimo, ma in EL la nostra ala piccola – proprio il ruolo, più che il giocatore – non riesce, non è mai riuscita, e non riuscirà a giocare da terminale offensivo in post basso: semplicemente le difese organizzate a livello EL non lo permettono – non permettono la rete di passaggi e schermi che portano il pallone ad arrivare lì per il giocatore in posizione di 3.
L’ala piccola a Milano riceve piuttosto in punta, oppure in posizione di vantaggio relativo sul lato debole nel quarto di campo della linea laterale, da lì poi deve creare.
Come è apparso evidente, come tutti hanno commentato con disappunto, la prestazione di Thomas quando gli tocca fare quello, è stata sempre deludente.
Possiamo dirlo con certezza, e con significato, senza essere distruttivi nei suoi confronti, proprio stasera che, rimesso a fare il suo, ha tirato fuori una gran partita.
Una gran bella partita, ma non ripetibile contro difese vere, ovvero quelle di EL.
Perché il sistema di questa squadra non è fatto per, o forse non è capace di, fare arrivare la palla in post basso all’ala piccola.
Per queste ragioni, secondo me, Thomas NON è il sostituto di Shields.
Non lo è Datone che non ha (ancora?) i minuti nelle gambe, non lo è Ricci, troppo statico quando gli capita di giocare in quella posizione, e anche lui piuttosto giocatore di ricezione, per così dire, più che di manovra, sempre per così dire.
Con “di ricezione” voglio dire che tu sei un finale al quale la squadra costruisce il tiro, sei invece “da manovra” se riesci a creare qualche vantaggio nella costruzione dell’azione, immediato per la tua conclusione, oppure relativo per il passaggio seguente.
La grande classe di Shields ha un po’ mascherato, nel tempo, questa debolezza, questa fragilità strutturale della nostra manovra, che invece ora la sua assenza, e l’assenza di un sostituto adatto, rivelano con dolorosa evidenza.
In altre parole in quel ruolo non si può mettere un tampone temporaneo, ma c’è bisogno di uno che in quella posizione sappia giocare davvero, con naturalezza, per così dire.
Magari un fenomeno come Shields, ma ce ne sono davvero pochi, non mi sembra quindi possibile aspirare ad averne un altro, ma almeno uno che tenga bene il campo e magari a volte sia capace di incendiarsi dandoci concretezza.
Non essendoci in squadra uno così, secondo me purtroppo bisogna andarlo a cercare.
Si è visto che Thomas segna in LBA ma è in Eurolega che bisogna farlo funzionare. Pur avendo lo stesso ruolo spieghi che non è il sostituto di Shields e infatti mentre uno è la star di Eurolega (parole di Messina) l’altro risulta non pervenuto dove conta. È un problema. Bisogna trovare il modo di rendere produttivi Thomas e Hall che da quando riconvertito play ha perso tutta la sua verve. Spero che col rientro di Naz Hall ritorni nella posizione sua. A me in regia piace Baron, è molto veloce e sforna assist interessanti, Tra Hall e Baron come play d’emergenza è nettamente meglio il secondo. Il problema è che l’Olimpia non dovrebbe utilizzare abitualmente play d’emergenza a inizio stagione. Eravamo abituati troppo bene col Chacho e Delaney in seconda battuta.