La vicenda Riccardo Moraschini resta al centro dell’attenzione in questi giorni che hanno sancito la fine ufficiale della sua stagione agonistica.
Il giocatore, anche in risposta ai nostri tweet sulla vicenda, ha ribadito la sua posizione:
Il tempo ce lo avrei…ma si può arrivare ad una richiesta di ricorso con esito a 4 mesi dopo averne passati 4 ad aspettare?! Su 12 totali di squalifica. Questo è onestamente assurdo.
— Riccardo Moraschini (@morasca9) March 10, 2022
Ci perdo che si spende una marea di soldi per andare al Tas oltre a tutti quelli che ho speso fino ad ora. In più se anche vincessi il ricorso che a quanto pare non sembra assolutamente scontato, a luglio di un esito non me me farei nulla.
— Riccardo Moraschini (@morasca9) March 10, 2022
Su Instagram il giocatore ha incassato il sostegno del compagno Gigi Datome: «Si parla di carriere sportive, ma le trattano come semplici fascicoli da esaminare. Forza Riccardo Moraschini, il tempo è galantuomo».
A me dispiace per Moraschini, sulla cui buona fede non ho dubbi perché nella sua posizione non aveva alcuna ragione di doparsi. Quando giocava è sempre stato propositivo anche con minutaggio limitato. Questa situazione dispiace, e dopo aver letto il libro “I sognori del doping” del professor Stefano Donati mi sono reso conto che il sistema doping (anche italiano) è corrotto e perfettibile, e spesso i più sporchi se la cavano a discapito degli innocenti. Spero di vederti quanto prima sul parquet, Riccardo,