Mentre il basket, almeno a Milano, va definitivamente in vacanza, le domande sulla prossima stagione crescono esponenzialmente soprattutto in quanto ai numeri del pubblico.
Dopo la chiusura, promettente, degli ultimi playoff, il presidente Umberto Gandini ricorda come quei numeri fossero in deroga, dunque all’attualità 500 tifosi potrebbero entrare in un palasport, mentre il collega Gianni Petrucci si dice deluso dall’atteggiamento del Governo a tutto tondo.
Nel calcio, la lega pressa il governo per comprendere quale sia il suo destino, anche colpita dai numeri espressi in Inghilterra durante gli Europei di calcio, e anche nel vicino Wimbledon.
Si vorrebbe il 100% di apertura, il basket auspica quanto meno un 50%, ma il Governo è più prudente, e mentre alcune regioni rischiano di tornare, nel giro di sette giorni, in “giallo” per la diffusione della variante Delta, ecco la risposta del ministro Valentina Vezzali:
«Ad oggi, parlare di percentuali, green pass o altre ipotesi, rappresenta un puro esercizio di retorica che non rispetta, soprattutto, tifosi e appassionati».
Sarà, ma dare degli irrispettosi a chi cerca risposte, magari anche con un certo anticipo, ci lascia perplessi, soprattutto da parte di chi si ostina a non prendere posizione. Insomma, da che pulpito vien la predica.
Il calcio preme per l’apertura delle campagne abbonamenti, in grande ritardo. Settimana prossima, secondo La Gazzetta dello Sport, si potrebbe avere un quadro più chiaro. C’è chi spinge per affluenza al 25%, e chi per un 40-50%, magari con un road map di avvicinamento.
Il basket osserva interessato.
La cosa grave è che queste parole le ha usate la Vezzali la quale non dovrebbe dimenticarsi che è arrivata dov’è solo grazie allo sport e più precisamente alla scherma. È proprio vero che certi personaggi sportivi quando entrano in politica non capiscono più nulla e la Vezzali non fa eccezione, anzi….