Roberto De Ponti: Ma il reparto lunghi è in grado di reggere in EuroLeague?

Roberto De Ponti del Corriere della Sera: In Europa potrà aggiungere solo LeDay. Basterà? Un Gudaitis in più non sarebbe servito?

Roberto De Ponti, firma del Corriere della Sera, torna ad analizzare le vicende di Olimpia Milano nel suo editoriale: «Gran bell’inizio, dubbi sui lunghi».

Ha tirato la coperta, Ettore Messina, ma alla fine ha avuto ragione. Ha concesso ai lunghi della Virtus libertà d’azione, parecchia libertà, ma in cambio ha tolto ossigeno agli esterni bolognesi, che hanno tirato da fuori con percentuali vicine al fallimentare 

Una vittoria accompagnata da diversi segnali positivi (la difesa, il Delaney del primo periodo, il Gigi Datome dei 17 punti e dei canestri decisivi nell’ultimo quarto) e qualche dubbio: la batteria dei lunghi è in grado di reggere anche lontano dall’Italia? 

Là sotto canestro molto si è ballato, un po’ per scelta, un po’ per necessità, e in Europa l’Olimpia a questi giocatori potrà aggiungere solo LeDay. Basterà? Un Gudaitis in più non sarebbe servito?

27 thoughts on “Roberto De Ponti: Ma il reparto lunghi è in grado di reggere in EuroLeague?

  1. Ovviamente no ! Anche un asino capirebbe che con un solo giocatore sopra i 2.03 in euroleague non puoi andare da nessuna parte, e in questo senso la rinuncia a Gudaitis è inspiegabile.

    1. Certo un 2,08 purtroppo fragile ed inadatto alle difese del coach, che oltretutto non accetta il ruolo di terzo pivot e desidera essere protagonista ( cosa che gli auguro perché è un bravo ragazzo) ci sarebbe stato molto utile. Magari più in là alla fine di ottobre con l’apertura del mercato dagli USA un usato sicuro lo troviamo o no?

      1. Gudaitis fino all’infortunio era indubbiamente un dei migliori centri europei, bisognava aspettarlo.

      2. Adoro Gudaitis ma post-infortunio non è sembrato quello di prima, in questa Milano forse avrebbe faticato e ho il sospetto che lo staff medico abbia giocato un ruolo decisivo nella vicenda.

      1. Il centro di 1.98 è un fenomeno ma a rimbalzo non può competere con pivot di 2.10/2.15 ,
        il centro di 2.11 non esiste ( Tarcisio è 2.13 ), quindi non occorre essere dei geni per capire che così strutturati non possiamo competere con gli squadroni di euroleague : l’errore di cedere Gudaitis è, a mio parere clamoroso, ma c’era da aspettarselo viste le scempiaggini durante la scorsa stagione. Inoltre attenzione : questa squadra finora ha vinto sempre ma a mio parere è gia in affanno e,complici i primi infortuni che inevitabilmente arriveranno vista la spremitura costante dei nostri giocatori più anziani, la vedo già bollita verso fine ottobre .
        Notare inoltre le percentuali nel tiro da 3 , stratosferiche all’inizio quando la squadra era lucida , e gia spaventosamente crollate ora che c’e da combattere e la squadra è più stanca…
        Voglio proprio vedere come reggeranno i vari rodriguez micov hines datome e delaney costretti a minutaggi oltre i 30 per 4 volte la settimana…

      2. @TexWiller è come scrivere a chi non sa leggere..ora una delle giustificazioni per la cessione di Gudaitis è che era fragile quando al contrario abbiamo tenuto Nedovic per 2 anni senza giocare quasi mai..e poi chi ha detto che sarebbe stato il terzo centro? Se in forma non ha nulla da invidiare a Tarczewski perché sono entrambi forti..

      3. Parole sante tex , sono convinto che la scorsa tragica stagione non abbia insegnato niente all’ex assistente…

  2. comunque al di la della questione se fosse dovuto rimanere Gudaitis o meno, é la questione lunghi in Eurolega ad essere cruciale. Anche io ho il sospetto che si farà fatica a controllare i tabelloni e che in difesa contro lunghi atletici e potenti saremo in difficoltà. comunque la risposta arriverà fra poco, diciamo che dopo le prime partite si capirà come butta in Europa e senza dubbio non penso che un correttivo – un bel lungo possente rimbalzista – sia da escludere. Immagino lo staff e Messina vogliamo vedere come va cosí e poi decidere

    1. Ripeto un concetto espresso l’altro giorno: SE l’unico problema di roster che l’Olimpia ha è un centro da aggiungere, la situazione è extralusso

  3. Premesso che sono un “arturiano”, e’ chiaro che abbiamo una coppia di centri di primo livello. Purtroppo in molte situazioni (assenze, falli, caratteristiche avversari ecc.) il terzo centro gioca un ruolo decisivo. Pensate gara 6 a Trento, Kaleb e Arturo subito con 2-3 falli ed entra Cusin che fa Alcuni minuti di grande sostanza e tutto si aggiusta. Senza un terzo lungo importante avremmo rischiato grosso. Per cedere Arturo (capisco anche le sue ambizioni) occorre avere un terzo che al momento non vedo, Leday ha meno presenza fisica e Biligha non tiene certi livelli.

  4. Avere tre lunghi di cui 2 undersize è un azzardo …. Biliga non è entrato neppure 1 minuto … Rischiamo di far tirare la carretta a Hines e Tarcisio e poi ritrovarli spompi nel finale di stagione … e se invece di infortunarsi Micov fosse successo a Tarcisio? No … per me l’assetto migliore è due lunghi veri ed un undersize …

  5. Avendo credo per primo sollevata l’obiezione del centro mentre l’OIimpia le vinceva tutte, voglio anche sottolineare però che Hines ha giocato 25 minuti nella finale, e l’anno scorso in Eurolega ha fatto 23 minuti di media. Se gioca sempre questo minutaggio in Eurolega, non siamo lontani affatto da un suo uso ottimale.

    1. Questo è. Se poi servirà un’assicurazione contro gli infortuni la faremo a tempo debito

  6. Siamo troppo vecchi, siamo troppo mercenari, siamo troppo bassi, siamo troppo corti….. Sono curioso di vedere la prossima litania.
    Sui lunghi sono stati scelti quelli coerenti con il gioco che ha in mente Messina. Gudaitis era la terza scelta e probabilmente ha scelto di andarsene. Basta facciamocene una ragione. Vedremo piu’ avanti se ne serve un altro o riusciremo ad imporre il nostro gioco che costringe i lunghi avversari ad uscire dalla loro zona di comfort.

  7. Leday non e’ proprio l’ultimo arrivato e puo’ crescere tanto in questa squadra. Con lui, Tarciso e Hines non siamo proprio malaccio dai. Certo, in caso di infortunio avremmo qualche problemino ma allora dovremmo avere un lungo, possibilmente da Eurolega, che faccia solo la riserva in attesa della sua occasione. Non immaginabile (anche perche’ poi qui ci si lagnetebbe che non gioca mai…)

  8. Sulla carta è evidente che in EL pagheremo sotto le plance, soprattutto contro le squadre più muscolari, però la scelta di puntare su una difesa molto dinamica, fatta di cambi continui, accettando anche probabili “mismatch” e rapida sulle linee di passaggio potrebbe essere vincente. Chiaramente sarà il campo a dare il verdetto e in caso di evidenti gap si provvederà a correttivi. Non mi fossilizzerei sul singolo spot da coprire, la squadra sembra ben assortita, con uomini di esperienza e carisma (Hines Chacho e Gigione) e quello che sta realizzando Miami in NBA dimostra che l’alchimia di una squadra sia sempre superiore alla somma algebrica dei singoli

    1. Ci sono elementi non giovani, ma rotazioni davvero profondissime. LeDay, tanto per intenderci, era uomo da quintetto con Olympiacos e Zalgiris. E i rimbalzi difensivi dipendono anche dalla qualità dei tiri concessi. Ricordiamo inoltre, che il dato a rimbalzo di Hines è falso: pensiamo a tutti i palloni che rispara fuori da sotto il ferro. Totale.

  9. Forse Cusin, che non è più giovanissimo, e mi pare senza contratto, potrebbe essere non più adeguato al roster, ma tenere Burns, che a Brescia è tornato ad essere la macchina da guerra che era 3 anni fa proprio tenerlo non si poteva?

    1. Cusin per Biligha dici? Non trova neanche contratto in Serie A, ormai… gli anni passano… Burns era in scadenza, Biligha no, e ha bisogno di giocare in un certo modo

      1. “Burns è un fenomeno a Brescia” contiene due variabili, una delle quali è chiave per la definizione dell’altra

  10. Si era partiti parlando del Guda e si finisce discutendo il valore di Biligha e Burns…… il vero problema è che tra i giocatori italiani non esiste un centro che possa competere in EL e sia titolare in LBA in una squadra di vertice. Questo pone un ulteriore problema: in LBA devi schierare 6 italiani a referto e almeno uno deve essere un centro, se non lo hai e prendi 3 centri stranieri devi sacrificare altri spot a favore di italiani forti (e forti in giro ce ne sono davvero pochi). In EL puoi portare chi ti pare, anche una squadra NBA al completo. Quindi o costruisci due squadre distinte con i conseguenti problemi di integrazione tra team e budget o accetti dei compromessi e crei un gruppo armonico che punti ad entrambe le competizioni.

  11. Burns come anche altri (penso ad Abass, ma anche a Della Valle), pur essendo giocatori che ammiro e rispetto, a Milano hanno dimostrato di non potersi integrare in un contesto con delle richieste specifiche ( cose che non c’entrano col valore assoluto di un giocatore, ripeto), ma questa è una realtà, non speculazione, mentre giocatori come Cinciarini, Moraschini e mi sembra di intuire anche Moretti mi sembra lo stiano dimostrando. Centri italiani che possano giocare nel contesto che viene richiesto a Biligha non mi pare ce ne siano. Poi sul discorso Eurolega, a livello di cm si pagherà dazio, ma è il prezzo da pagare per avere pressione continua sugli esterni e cambi sistematici. In alcuni frangenti si andrà in difficoltà, ma abbiamo un reparto lunghi che la sua la può dire comunque, sia per atletismo, sia per intelligenza cestistica. Su Guda che dire, un mix di considerazioni tecniche e sanitarie ci costringono a salutare un giocatore che ha onorato la maglia di Milano, un grande in bocca al lupo per il suo futuro.

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