Buongiorno Olimpia, la rubrica quotidiana di cui non si sentiva il bisogno che ci accompagnerà ogni mattina al risveglio in questa fase pre-estiva.
In Italia non molti vedono la Nba in tv, ma tanti la conoscono. Non inseguo la tv in chiaro, sganciamoci da vecchi concetti. Il basket in chiaro crescerebbe in popolarità? Forse, ma questo è proselitismo: dubito che serva sul piano commerciale. Oggi chi paga è la paytv e la vera tv in chiaro è Facebook: aggancia i giovani, il nostro bersaglio
Che dire? Grazie Presidente! Queste dichiarazioni di Umberto Gandini, presidente di LBA, vanno contro gli intenti di Stefano Sardara (che resta il più grande dirigente di basket italiano a opinione di chi scrive), ma anche 100 anni di opinioni condivise, e perdenti.
La tv in chiaro sono i Social, la Rai non può per varie ragioni correre dietro ad un singolo sport, e allora se la paytv garantisce qualità, ben venga. Paghiamo per questo sport, che è il più bello del mondo, e non rompiamo le palle.
Umberto Gandini è avanti mille anni rispetto ad altri colleghi di questo meraviglioso sport, e allora abbandoni gli ultimi freni, che sono il piede pesante di chi vive di antichi concetti slegati dal quotidiano e dalla passione per il gioco, e non dimentichi più quotidiani locali e siti specializzati in occasione di conferenze stampa in streaming.
Quei quotidiani locali, quei siti internet, sono coloro che raccontano LBA ogni giorno. Ogni santo giorno. E non per trafiletti, prigioni figlie di esigenze di stampa nazionale che non ci permettiamo di contestare.
PS. Certo, se come portali vogliamo essere ammessi al consesso, utile uscire dal bar e vestirci di professionalità. Alla “famosa” conferenza in streaming c’erano signori giornalisti: disegnarli come “amici” di Gandini, ridurli a “tifosi” di Milan e Roma, svilisce tutta la categoria, e rende pattumiera il nostro lavoro. Rispetto. Per avere rispetto.
Per molti ma non per tutti
Se qualcuno conosce la NBA e’ solo grazie alla telecronaca di Dan Peterson in chiaro sui canali Mediaset tanti anni fa. Nessuno sarebbe andato a cercarla a pagamento. Idem per altri sport. Poi ha avuto la sua espansione e quando si è creata “fame” di NBA è stato possibile portarla a pagamento. Oggi non vedo quella fame di basket LBA che possa giustificare il passaggio a pagamento e basta. Il prodotto va rilanciato dalla base, poi vediamo se sarà pronto per la sola paytv che in effetti da altri introiti e spazi.
Difficile dare un’opinione. Per prima cosa mi permetto di segnalare chectra i social, facebbok e’ quello utilizzato meno dai giovani. Fatta questa puntualizzazione concordo con che ha scritto che la nba per noi… diversamente giovani si identifica con le colorite telecronache del “nano ghiacciato” ma forse questo e’ il passato. Ora i soldi li mettono le tv, piu’ ancora degli sponsor. Perche’ non pensare a un basket a pagamento? Che poi (in genere) significa anche qualita’ del prodotto: vogliamo parlare di certe telecronache rai?
La nba su sky mi sembra gestita bene. Mamoli e Tranquillo, con i due ex giocatori a supporto, mi sembrano sul pezzo, scrupolosi. Spesso sviscerano il basket anche per quello che succede fuori dai campi. Insomma: io quattro euro li spenderei per un buon prodotto. Poi se vogliamo lasciare una gara a settimana anche sulla rai…