Pozzecco: Melli si avvicina a Meneghin. L’Olimpia? Il ct non può fare il vice

Gianmarco Pozzecco, ct di Italbasket, si è raccontato al Corriere della Sera. E ha parlato anche di Nicolò Melli e di Olimpia Milano

Gianmarco Pozzecco, ct di Italbasket, si è raccontato al Corriere della Sera. E ha parlato anche di Nicolò Melli e di Olimpia Milano

SU NICOLO’ MELLI

«Nicolò è quello che si avvicina di più a Dino Meneghin, il vincente per antonomasia. Pressione in più? Non so. Anzi, rispondo così: un padre vede suo figlio bello o brutto?».

SUL SUO ADDIO ALL’OLIMPIA MILANO

«Perché non era proponibile che il c.t. azzurro facesse il vice».

19 thoughts on “Pozzecco: Melli si avvicina a Meneghin. L’Olimpia? Il ct non può fare il vice

  1. È vero, anche Pozzecco tende a usare Melli come centro, anche se non è veramente il suo ruolo.
    Intanto però, a differenza della Milano di Messina, non è che la nazionale abbia tanta scelta, in tema di lunghi.
    E poi Melli da centro nella squadra di Pozzecco viene servito a dovere, ed è quasi sempre in doppia cifra.
    Cosa che invece purtroppo non succede nell’Olimpia, permettendo così che nascano assurdi scontenti tra i tifosi.

    Così succede che molti tifosi della nostra squadra snobbano il valore di Melli in quanto “segna poco”.
    Segna poco in una squadra che segna poco, e che non è capace di servire i propri lunghi in area, andrebbe detto.
    In nazionale infatti Melli dimostra di avere tanti punti nelle mani anche da centro, pur essendo naturalmente una delle ali forti migliori d’Europa.

    È vero quindi, secondo me, che potrebbe essere paragonato addirittura a Meneghin, se giocasse in una squadra che sapesse farlo giocare.

    Perché la nazionale di Pozzecco starà vincendo soltanto partite amichevoli, però cavolo pur essendo una squadretta in confronto a tante altre, le partite le sta vincendo proprio contro le grandi, gioca divertendosi e facendo divertire, serve i suoi lunghi, trova il modo di far esprimere ciascuno dei suoi giocatori in quello che sa fare!
    Avercene.

    1. Naturalmente a prescindere critiche contro Messina. Soliti imbecilli

    2. Il consueto delirio negazionista. Melli nelle due stagioni al Bamberg e al Fener ha avuto cifre perfettamente in linea con quelle a Milano. In UNA sola annata (al Brose) è andato in doppia cifra di punti (11) per il resto mai sopra gli 8/9 ppg ma in compenso a Milano prende più rimbalzi che in passato perché negli anni è diventato il miglior lungo difensore d’Europa. Nella vita ognuno si sceglie un ruolo, Melli il suo ce l’ha ben chiaro, come tu hai chiaro il tuo di troll ossessivo compulsivo però potresti prendere esempio da Nick e impegnarti di più, ad esempio consultando le statistiche e mostrando, semel in anno, di sapere di cosa stai parlando. Sembreresti quasi credibile e riusciresti a trollare almeno 1.4 persone in più (su una proiezione di 40 minuti).

      1. A parte gli insulti – che parlano di te ovviamente, e di me per niente – a parte gli insulti che dimostrano la pochezza di argomenti, ho trovato due statistiche interessanti.

        Nella prima si dimostra che Melli segna molto di più in nazionale di quanto non faccia a Milano, sebbene su un campione limitato (qui https://basketball.eurobasket.com/player/Nicolo-Melli/116327).

        Nella seconda, che tocca tutta la sua carriera, si nota molto bene che negli anni all’estero, Bamberg e Fener, segnasse molto di più di quanto non faccia a Milano.
        Significativamente di più (qui https://www.basketball-reference.com/international/players/nicolo-melli-1.html).
        Probabilmente tu hai letto distrattamente qualche statistica che si riferisce agli anni americani, e non l’hai capita. Capita (capita e capita hanno due accenti differenti e dicono due cose diverse 😱).

        Dunque non so di che parli, e mi pare che non lo sappia nemmeno tu stesso.
        Non mi sorprende peraltro.
        A dare fiato alla bocca senza badare ai fatti, sono bravi tutti: tutto quello che resta del tuo fiato è il fiotto d’insulti che ti abita.

        Bastava il nome falso a qualificarti, del resto, la vigliaccheria di nascondersi.

    3. Palmasco, tu sei sprecato qua dentro!
      Vieni da noi!
      Come to Fener!
      Non è male come pensi.
      Abbiamo degli efficaci meccanismi anti-troll.

      1. Leggendo le stats non mi sembra ci siano differenze significative. Ma forse sbaglio qualcosa. Io vedo che a parte il primo anno al Bamberg con 11,5 di media, negli altri anni le medie(in EL), non si differenziano così tanto: 8,9 7,3 e 9,3 le medie a Bamberg e Fener, 8 e 7,9 quelle all’Olimpia.

      2. @palmasco l’uomo dei fatti deve vedere bene le statistiche perché al fenerbahce come punti aveva le stesse di milano. Al bamberg potrei dirti che era normale ce le avesse più alte. Ma tanto io ne capisco meno di te.

  2. Comunque il Poz ha dichiarato “si avvicina di più “ non “si avvicina”quindi relativo non assoluto. Melli comunque è’ il nostro 5 titolare con arrivo di Mirotic.

  3. Mi sembra improbabile che Messina lasci fuori contemporaneamente Poythress, Kamagate, Caruso ed Haines (tutti centri, di cui 3 appena acquistati e l’ultimo appena rinnovato) per far giocare Melli da n. 5
    Qualora fosse questa la sua intenzione, vorrebbe poter voler dire solo due cose:
    – l’arrivo di Mirotic era del tutto fuori programma, nemmeno ipotizzato ed è stato preso a prescindere da tutto il resto del mercato fatto in precedenza
    – si intende alternare la batteria di lunghi in modo totale tra campionato ed EL, con Melli e Mirotic che giocheranno solo in coppa, al pari di Hines

    1. Nessuno dei 4 da te citati è a livello di un 5 titolare nelle squadre top di EL. Incluso Hines per motivi anagrafici.

      1. Kamagate è un 5 ed è stato preso perché si vede in lui un potenziale da centro Eurolega. Hines ha ancora 10/15 minuti, Poythress può giocare bene da 5 così come Melli. Nel basket di oggi i centri old school sono meno imprescindibili, ci sono molte squadre che hanno costruito cicli su centri undersized, ovvio che se hai Tavares plasmi la squadra attorno a lui ma la batteria dei lunghi di Milano è la più completa da molti anni a questa parte .

      2. Melli, se è per quello, non è proprio mai stato un 5, fino a pochi mesi fa, a nessun livello.
        Non dico non ne avesse le potenzialità già prima, semplicemente ha disputato tutta la carriera da 4, tranne qualche partita in nazionale.
        E da 4 avrebbe sicuramente giocato anche la prossima stagione, non fosse spuntato Mirotic, altrimenti non si spiegherebbe questa sovrabbondanza di n. 5 nel roster.
        Poi che almeno Poythress non possa fare il 5 titolare in EL è discutibile. Se così non fosse, cosa lo hanno preso a fare?

  4. Per carità può fare il centro titolare. Ho scritto non può essere un centro di livello squadra che deve ambire alle F4. Ergo penso che Melli farà il 5 o falso 5 come il falso 9 nel calcio

    1. Io mi auguro un quintetto Lo, Shields, Mirotic, Melli, Poytress
      E credo che questo sia proprio l’orientamento di Messina.

  5. Bella questa discussione fondata sul nulla. Avrei una domanda, al giorno d’oggi qual’è la differenza tra un 4 e un 5?

    1. Beh, direi che c’è una bella differenza tra come gioca un n. 4 come Voigtmann e un n. 5 come Hines.
      Che poi per Messina siano quasi intercambiabili è un altro discorso.

      1. Guarda Massimo, se mi prendi a confronto Hines e Voigtman nulla da dire, ma se il termine di paragone è Melli credo tutta sta differenza non ci sia, ormai i giocatori completi possono ricoprire tutte le zone del campo, in attacco ed in difesa

      2. Marco, quello che dici tu, infatti, è stato il pensiero di Messina a fine anno, tanto è vero che ha segato Davies, cioè un n. 5 vero.
        La mia perplessità sul fatto che Melli verrà usato da 5 la prossima stagione sta nel fatto che Messina stesso ha appena riempito il roster di n. 5.
        Ma anche Davies lo aveva voluto lui, potresti rispondermi, e avresti pure ragione:D
        Non lo so, vediamo come li impiegherà

      3. Massimo, il mio discorso era più generico, non necessariamente riferito a Milano, anche se l’articolo cita Melli. Il basket è cambiato, e oggi definire ruoli ben precisi è secondo me sbagliato perchè i giocatori fanno tutto, così se una volta i Pivot presidiavano il canestro, adesso, tirano da fuori, difendono a uomo sui piccoli, fanno assist, addirittura portano palla, e allora chi sta sotto canestro? Chiaramente gli altri, poi è chiaro che generalmente il posto del centro lo prende il più grosso.
        Ed allo stesso modo non esiste più unicamente un playmaker, ma una batteria di piccoli che in base alla situazione di gioco si schierano indipendentemente da 1 o da 2, ed allo stesso modo le ali piccole moderne possono giocare all’occorrenza da guardia o da ala forte, e questo non succede esclusivamente a Milano come invece qualcuno sostiente.
        Questo è il mio pensiero

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