Bogdan Tanjevic: Il braccino è figlio della troppa paura di perdere

Bogdan Tanjevic analizza per la Gazzetta dello Sport le LBA Finals 2023. E la sua visione è differente d quelle consuete

Bogdan Tanjevic analizza per la Gazzetta dello Sport le LBA Finals 2023. E la sua visione è differente d quelle consuete: «Sta dominando il fattore campo, perciò vedo ancora favorita Milano anche perché la squadra di coach Messina in casa gioca molto meglio che in trasferta».

Non è un problema di gioco: «Il gioco c’è, lo scontro è al livello di alta Eurolega, si vede che entrambe le squadre sono preparate a fronteggiare ogni mossa dell’avversario, ma il braccino è figlio della troppa paura di perdere. Tutti i giocatori in campo sono consapevoli che questo scudetto è l’ultimo titolo utile per salvare la stagione delle rispettive squadre».

13 thoughts on “Bogdan Tanjevic: Il braccino è figlio della troppa paura di perdere

  1. Bogdan Tanjevic uno che ne capisce di basket dice due cose interessanti:
    «Il gioco c’è, lo scontro è al livello di alta Eurolega, si vede che entrambe le squadre sono preparate a fronteggiare ogni mossa dell’avversario”.
    ” Tutti i giocatori in campo sono consapevoli che questo scudetto è l’ultimo titolo utile per SALVARE la stagione delle rispettive squadre».

    Il resto è noia e ignoranza

    1. Capisci che uno che dice che Milano contro Bologna è uno scontro di alta EL quando in realtà stiamo parlando di una squadra (Milano) arrivata dodicesima e l’altra (Bologna) quattordicesima, è una dichiarazione fuori luogo e sopratutto non rispecchia la realtà. Piuttosto secondo me è stato un modo per far capire il fallimento europeo di entrambe le squadre.
      Il resto è la tua conclamata ignoranza.

      1. Bravo, finalmente ti sei reso conto che non capisci un cazzo di basket e sopratutto non conti nulla in questa società.

  2. i campioni non hanno il braccino, ad una certa età i giudizi sono risibili, real o barcellona vincerebbero contro le due italiane messe insieme, altro che alta eurolega, quando hai un play che con un pò di pressione si perde con percentuali da minibasket, calathes, de colo, questi sono campioni.

  3. Il punto non è il perdere, ma come ci arrivi. In tutte queste 4 partite abbiamo sempre balbettato offensivamente con inizi spesso vergognosi, mostrando un gioco approssimativo come se giocassimo insieme da 2 mesi.
    Se Bologna avesse vinto la 2° l’avrebbe pure meritato. Aggiungiamo una caterva di palle perse, la Virtus difende bene, salvo solo le palle mostrate da molti giocatori.
    Poi se hai 1/2 fisicamente sottodimensionati e giochi con un solo centro di ruolo che però non ha tra le sue qualità immense, quella di segnare (gli altri 2 vanno da sempre offensivamente a corrente alternata), la responsabilità di aver costruito un roster, alla prova dei fatti inadeguato, è tutta di Messina.

    1. Mi trovi d’accordo. Un situazione simile a quella di Milano, traslata in NBA (realtà’ che conosco meglio e più’ direttamente di quella europea) sarebbe finita da tempo con una sostituzione del coach anche affidando la squadra al Vice (in contrappasso al punto che leggo “non ci sono head coach di livello disponibili”). Qui in USA l’avrebbero fatto per mandale un segnale forte: ai giocatori (necessita’ di turnaround in campo immediato, no scuse e richiesta di massima energia), al pubblico (che paga biglietti e genera $$$ media, cui si comunica “vi ascoltiamo”) e alla lega in generale per il prossimo coach (siamo in business per risultati immediati e facciamo sul serio, nessuna scusa possibile per chi entra qui in organizzazione). Ma Armani, fortuna di Messina, ha una cultura diversa e forse competenze sportive (energia, interesse) meno focalizzate (l’Olimpia potrebbe essere semplicemente un “giochino” e chiaramente non preoccupazione primaria). Ma posso assicurare al 100% che la panchina di Messina in NBA sarebbe saltata da tempo

  4. Bologna il suo in EL lo ha fatto. È stata in corsa per i play-off più a lungo di noi ed è crollata alla fine quando era ovvio che non li avrebbe raggiunti. Il nostro recupero e’ stato solo un’illusione grazie a due mesi di calendario favorevole poi appena arrivate partite decisive sciolti come neve al sole. Un po’ come gara 5, 3 quarti di lercio ultimo quarto gran recupero e supplementari sconfitti. Cosa vuole dire: che non ci siamo con la consapevolezza e non siamo sereni. Nei momenti topici abbiamo il braccino. E soprattutto la squadra è gestita che far peggio è impossibile. Chiunque abbia visto una partita di basket in tv farebbe meglio del pastore.
    Quindi i giocatori di Bologna sono sicuramente più sereni.
    Noi abbiamo una chance se rientra Davies causa infortunio di Hines (sperando in una sua condizione decente, ma non sarebbe colpa sua ma del pastore che l’ha gestito in maniera vergognosa) poi Pangos al posto di Baron con lancio di Tonut (anche qui stesso discorso di Davies).
    Altra chance viene dal fattore Forum che domani sarà stracolmo.
    Ps1
    Come sempre ha ragione STE è uno scontro di bassa Eurolega. La matematica non è un opinione. Alta Eurolega e’ la finale del campionato spagnolo forse il grande Tanjevic si è confuso.
    PS2 a pensare che una volta c’era lui sulla nostra panchina ed ora il pastore mi viene da piangere

    1. Si anche io mi ricordo la grande Milano targata Stefanel di Boscia: avevamo giocatori del calibro di F. Gentile, Bodiroga, Fucka, De Pol, Blackman e Portaluppi che sotto la sua guida sapiente hanno reso alla grandissima.
      Il pastore a malapena è capace a gestire i suoi pretoriani e sopratutto sotto la sua guida nessun giocatore che non fosse già un campione affermato è esploso, l’unico è stato Hall ma siccome voleva fare en plein ha pensato bene di schierarlo play snaturando il suo gioco è ora lo stesso giocatore non sa se è un play, se è una guardia o se è un ala piccola.

    2. Perdonami Doc, il calendario, non c’entra. In Eurolega, ( molto più semplicemente )esiste un ‘Olimpia Milano, prima e, dopo Shabazz: prima dell’arrivo di Napier, 21 turni e, ultimo posto, con sole 6W, all’attivo. Con Napier in squadra, 9W, negli ultimi 13 turni. Battendo, al forum, Baskonia, Olympiacos, Partizan e Barcellona e, vincendo a Valencia, Istanbul e, giocando alla pari, a Madrid.

      1. Caro Dario dimentichi le due sconfitte che furono determinanti per il mancato accesso ai play-off: le due sconfitte consecutive in trasferta contro Efes e Maccabi che vennero prima della vittoria inutile e ininfluente contro il Barcellona da te citato.
        Anche se per onestà intellettuale bisogna ammettere che il nostro cammino europeo era già terminato molto tempo prima che arrivasse Napier.

      2. Caro Ste, no, non dimentico nulla. Istanbul e Tel Aviv, sono due campi, dove ci può stare, di perdere. Il disastro sportivo, si era già compiuto in precedenza. Prima del suo arrivo. Napier, ha reso semplicemente, più onorevole, la conclusione della nostra stagione, nella massima competizione continentale.

  5. Se utilizzato coerentemente, e assumendo condizioni “mentali” intatte (motivazione, rapporto solido e di “fiducia” con il coach, integrazione in schemi a approcci tecnici alla serie), un Davies integro e competitivo e’ chiaro sarebbe assolutamente un asset contro la fisicità bolognese, oltre che dare profondità e spessore nel pitturato, riposo a Melli, e ribilanciamento ai rimbalzi (rimbalzi dove chi prevale, vince la partita sin qui). Ma abbiamo be tre livelli di “SE” qui da considerare….E’ possibile (benché’ non possa provarlo dal di fuori) che: 1. Davies abbia ormai gettato la spugna mentalmente dopo essere stato rimosso, demoted e “allontanato” proprio nel clou della stagione, 2. Messina non voglia adattare l’architettura di squadra per far spazio ad un suo rientro, perché non previsto e non congeniale (richiedendo altri adattamenti on the fly), 3. Ci sia una frattura di fiducia fra coach e giocatore ormai insanabile (Davies e’ spesso apparso fuori flow e indolente rispetto agli anni passati dove giocava altrove), che spiegherebbe le scelte tecniche…..un affare “Thomas” ripetuto pari pari in pratica. Nel tal caso, un rientro dettato da disperazione si spegnerebbe al primo errore salvo casi di una prestazione sopra le righe dal momento in cui Brandon mette piede in campo (difficile da prevedere visto il lungo periodo di assenza)….la pazienza di Messina sembra essere inesistente, cercando immediato payoff e non disposto a dare spazi per consentire l’entrata in ritmo a chi e’ fuori dalla cerchia dei 6 (includo Hall al gruppo degli starters). mai dire mai, ma gli odds di cavarci fuori qualcosa da Davies a questo punto sono bassi a mio avviso

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