Olimpia Milano post Bayern. Il mondo biancorosso improvvisamente “ci crede”, ma quel che conta è il presente, è il passo di crescita. Le speranze playoff, inutile girarci intorno, sono meno di un lumicino. Milano deve vincere altre quattro gare, nel frattempo Zalgiris e Baskonia devono produrre un record 2-2. Impossibile, o quasi.
Ma a Istanbul andrà in scena una battaglia. Perché la speranza non lascia mai il cuore di chi lotta, e vincente è chi si arrende solo all’inevitabile. E allora testa nuovamente al match con il Bayern, un’autentica mattanza di un gruppo, quello tedesco, probabilmente anche preoccupato dalle condizioni di Ognjen Jaramaz, ricoverato in ospedale per un’appendicite.
Il +25 di inizio gara è una grande dimostrazione di forza, coesione, gioco d’insieme. Poi alla fine la vince Shabazz Napier, come accaduto spesso nelle ultime uscite biancorosse, ma di questi tempi le forze vanno gestite, e certi cali repentini, soprattutto di fronte al martellamento del tiratore Obst, sono naturali.
Della notte del Forum resta quindi l’ennesima grande prestazione di Stefano Tonut, coraggioso palla in mano, pericoloso in transizione, pericolosissimo al tiro, presente in difesa. Un italiano di qualità, che sta confermando quello che tutti pensavano da anni, ovvero il suo potenziale da EuroLeague.
Peccato sia arrivato tardi a Milano ma, appunto, ora è tempo solo di pensare al presente. E come non citare i 15’ di Shavon Shields? 2/5 al tiro, i primi due vincenti, e costante ricerca di un nuovo coraggio in attacco al ferro dopo i tanti, troppi acciacchi delle ultime due stagioni.
Altra ottima notizia è la seconda buona prestazione in fila di Tlc, parso spaesato nell’ultimo mese: 14 punti per lui, 5/8 al tiro, sempre aggressivo in difesa. In tutto questo, anche Deshaun Thomas trova il suo posto, il suo spazio, il suo contributo. E intanto Messina gestisce Melli, 16’, Hines, 15’, Baron, 15’.
L’Olimpia Milano continua a crescere, i sorrisi di Ettore Messina paiono quelli del pericolo scampato. Ma la notte di Istanbul ha un valore differente: è il test definitivo, a prescindere dal risultato finale. Olimpia, se ci sei, è il tempo di dimostrarlo.
Corretto quanto scritto da Maggi.
E’ difficile,faticoso accettare il fatto che le sconfitte con le peggiori squadre del torneo abbiano segnato il nostro destino ma così va la vita.
Resta la consolazione di aver riportato in alto il nostro glorioso nome e di aver ritrovato una strada che pareva completamente smarrita .
Abbiamo realmente dimostrato a tutti cosa avremmo potuto realmente fare con un po’ più di tempo a disposizione ed un briciolo di avversità in meno,fermo restando che siamo noi i primi responsabili di quanto e’ successo.
Il mondo non finirà certo quest’anno e se lo staff tecnico lavorerà oculatamente in fase di mercato la prossima Eurolega ci vedrà nuovamente tra i protagonisti.
Se poi succede l’impossibile e magari portiamo a casa il titolo nazionale meglio ancora.
P.s. non parlo di terza stella perché secondo quel cazzaro di Zanetti 6/7 titoli vinti sul campo non ci spetterebbero è quello che dice questo poveraccio arricchito e’ legge.
😂😂😂 grande DLB … certo che 4 sconfitte in EL con Alba (2) Pana e Asvel fanno scopa con le sconfitte in LBA con Napoli Reggio Emilia e Trento che hanno la stessa motivazione in comune .. squadra piena di infortuni nel settore guardie ali e play o point guard che dir si voglia. Proviamoci sia in LBA che in EL poi a fine anno spero non vi siano rivoluzioni ma pochi e mirati correttivi. Un saluto
Questa storia delle sfighe e degli infortuni va un po’ rivista.
Primo, tutte le squadre hanno infortunie sfighe, ma noi tifosisiamoabituatia notare solo i nostri.
Secondo, abbiamo dimostrato che si può vincere comunque contro chiunque.
Terzo, senza sfighe e infortuni non sarebbe arrivato Napier.
Voigtmann è da tenere. È un giocatore intelligente e il basket è per intelligenti.
Credo sia l’unico in Europa che ti manda a canestro con un palleggio con fucilate da sotto il suo canestro.
Cambiarlo significherebbe dover aspettare sino a febbraio che il sostituto assimili il gioco di Messina.
Ancora?
Duole dirlo, dopo che ieri sera ho avuto un mancamento quando ha schiacciato sul ferro ma credo vada aperto senza indugio il dossier Hines: lasciarlo andare magari no ma ridurre di molto la sua “indispensabilità” e quindi pensare al suo sostituto fin da subito. Cosa non facile perchè non si deve sostituire un “prodotto” di serie ma una fine realizzazione artigianale di pregio. Visto che la sua copia non sarà reperibile con facilità, il “lungo dinamico e feroce” potrebbe essere l’identikit.
Sugli stranieri penso sicuri partenti Thomas e NML. Il primo non lo sostituirei e mi terrei da parte visto + tesseramento, per il secondo opterei per una bella iniezione di gioventù.
Secondo me fonte di pensieri (da entrambe le parti) potrebbe essere Hall che più di altri ha patito il giocare fuori ruolo.
Incrociare le dita per Pangos: lui + Napier sarebbe una bella accoppiata ma c’è da sperare che non si stia decomponendo.
Il resto della truppa straniera secondo me è OK per il prossimo anno.
Secondo me però la partita più complessa è quella degli italiani. Punti fissi Melli, Tonut, Ricci, gli altri sono a vario titolo in discussione per logorio, mancato inserimento, ragnatele cresciute addosso.
Interessanti spunti dal post del signor Loris su alcuni dei quali mi permetto di inserirmi per dire la mia:
A)HINES: atleta ed uomo esemplare ma il tempo scorre inevitabilmente pure per lui.Non avendo un budget infinito come altri club le disponibilità per arrivare a giocatori adeguati al nostro rango dovrànno necessariamente prevedere sostituzioni e tagli di ingaggi.
Io sarei ovviamente per la sua permanenza a condizioni economiche sostenibili per entrambi sgravandolo però di responsabilità di primissimo piano (che non può più sostenere)soprattutto in Eurolega.
Se da uomo intelligente quale e’accettera una eventuale offerta al ribasso del club meglio per tutti,dentro e soprattutto fuori dal rettangolo di gioco.
B) NUOVO LUNGO:difficile,se non impossibile,arrivare ad un elemento dominante in area attualmente in Eurolega o certamente di questo livello.L’unico che mi verrebbe in mente e’ Milutinov che sta facendo beate vacanze al Cska.Il problema e’ che su di lui sono sotto pesantemente le due greche ed una Virtus che avrebbe già messo sul piatto una prima offerta di 1.500.000 euro perciò una situazione assai complicata soprattutto per un atleta “ injury prone” come lui.
Qui occorrerà una validissima attività di scouting nella quale di recente sono stati bravissimi sia il Partizan,che ha creduto in un Lessort che in passato aveva cambiato duemila casacche,come pure il Fener,che ha investito forte su un big di Eurocup ( Motley)che si e’ rivelato poi un top di Eurolega.
Il problema e’ che lunghi come Kaba o Kamagate,attualmente in evidenza in Eurocup,non mi pare abbiano i numeri per tenere posizioni di primo piano nei top club europei perciò la ricerca di un alter ego al buon Kyle sarà tutt’ altro che una passeggiata.
C) NUCLEO ITALIANI :ok il grande Nick,Pippo e Stefano.
Ni:Paul ,Tom ( soprattutto se non arrivasse uno come Spissu),Davide
No:Gigi,con il massimo rispetto e’ troppo logorato per sostenere certi ritmi
Pure qui le cose non sono semplici per cronica penuria di papabili.
Milano e’ una piazza durissima ed essere grandi a Brescia o Tortona non significa esserlo in automatico ad un livello superiore.
Budget permettendo dovremmo puntare tutto su Darius ed italianizzarlo,il problema pure qui e’ che un giocatore del genere a solleticato gli appetiti di altre big e non sarà facile avvicinarlo.
In ultimo vorrei segnalare il nome di Bortolani,cosa pensa di lui il nostro staff,lo si ritiene idoneo per il grande salto o farà la fine di Moretti?
Nel dossier Hall va anche inserito il fatto che Tonut è un giocatore di EL, ma ci sono tante variabili, compresa la salute di Datome.
Hines comunque garantirà qualità anche l’anno prossimo (ruolo alla Reyes per intenderci), e credo proprio che il suo sostituto naturale per intelligenza, sapienza difensiva e carisma sia Melli, che con l’avanzare degli anni diventerà sempre più un 5.
Di mercato si pensa più avanti però