Olimpia Milano post Fenerbahce | La grande vittoria è crederci, dopo tutto quello che è successo

Olimpia Milano post Fenerbahce. Tredici successi in ventinove gare, sette nelle ultime otto uscite, due W di distacco dall’ottavo posto

Olimpia Milano post Fenerbahce. Tredici successi in ventinove gare, sette nelle ultime otto uscite, due W di distacco dall’ottavo posto con cinque match ancora da disputare. Missione improba, ma la grande vittoria è crederci. Ancora. Al 22 marzo. Dopo tutto quello che è successo. E tutto quello che sta accadendo ancora. 

In quel di Istanbul la squadra di Ettore Messina gioca la prima gara di un doppio turno priva di Datome e Hall, ma anche di Shields e Pangos, fermatisi nuovamente dopo mesi di attesa. Infruttuosa.

Sono colpi che possono uccidere chiunque, non una squadra che manda sul parquet della Ulker Arena, una delle più leggendarie del basket europeo, valori e attributi. Ovvero l’infrastruttura costruita da Ettore Messina e Christos Stavropoulos nel giro di tre anni.

E’ da questo che si deve partire, ben prima dei risultati. Dai valori condivisi, dall’orgoglio, dal senso di appartenenza ad un’idea comune. Quella che non costruisci solo con il danaro. Ecco perché riteniamo da sempre il solo metro del budget come volgare e parziale. 

Ripensiamo a quando la Gazzetta dello Sport presentò come “amichevole” il match con il Panathinaikos. O alle parole di Georgios Bartzokas in sala stampa “nonostante non abbiano più obiettivi playoff”.

Niente di sbagliato o di ineducato, sia chiaro. Ma si stava dimenticando il valore, i valori, di questa Olimpia. Che è sempre scesa in campo con un solo pensiero: «vincere, il resto si vedrà».

Nessuno ha abbandonato la nave, e allora capita anche di vincere a Istanbul, concedendo 17 rimbalzi offensivi, non trovando soluzioni alle giocate a due di Guduric e Motley, assistendo alle pazze fiammate di Edwards, ma mettendo la museruola a Calathes e Wilbekin.

E farlo dopo essersi presi una pausa parziale in campionato. Contro il Fenerbahce Shabazz Napier è il volto. 26 punti, 4/5 da 2, 5/8 da 3, 3/3 ai liberi. Un fenomeno, che l’Olimpia sa di avere tra le mani, e che blinderà nelle prossime settimane con un nuovo accordo senza fatica alcuna.

Un’occasione che il mercato ha offerto, e che indubbiamente ha cambiato le sorti di questa fase della stagione. Poteva arrivare anche un mese prima, vero, ma il mercato è fatto di tempi, coincidenze: quando Kevin Pangos si infortunò Napier non era sul mercato. Lì Milano era convinta di attendere solo due mesi il rientro del canadese, nel frattempo Shabazz si dichiarava disponibile. Quando i tempi di Pangos si allungarono, Milano affondò il colpo in poche ore. 

Napier, ma Istanbul passa anche per altro. Per i mattoncini che tutti hanno posto come fondamenta dell’impresa. I 19 di un Tlc fino a ieri in crisi. I 29’ di pura sostanza di Tonut. Gli ultimi colpi di Baron. Le giocate difensive nel momento chiave di Hines. E tanto, tanto altro.

Lista infinita. Come i valori.

29 thoughts on “Olimpia Milano post Fenerbahce | La grande vittoria è crederci, dopo tutto quello che è successo

  1. Abbiamo già (ho? già) definito eroiche le parole di Messina sull’acquisizione di Napier.
    Non era necessario dichiararlo pubblicamente, è un’ammissione grave di colpa, un gesto di alto valore morale.

    Sono costretto a riprendere il tema oggi, perché nelle parole riportate sul sito dell’Olimpia oggi, dopo la partita col Fener, Messina secondo me apre un dubbio sulla sua reale comprensione dell’errore fatale di questa stagione, sotto la nobiltà del gesto di offrirsi in pasto ai critici.

    Dice infatti:
    “È ovvio che saremmo stati migliori con lui, ma quando si è fatto male Kevin Pangos ci aspettavamo che stesse fuori un paio di mesi e abbiamo pensato di tenere duro. Poi quando abbiamo avuto notizia che il recupero sarebbe durato più a lungo siamo andati sul mercato. Lui a quel punto era disponibile e l’abbiamo preso. Credo di averlo spiegato già  tante volte”.

    https://www.olimpiamilano.com/coach-messina-ogni-volta-che-qualcosa-ci-colpisce-i-ragazzi-rispon/

    Un’affermazione, sarai d’accordo con me spero, che cerca di circoscrivere l’errore soltanto all’acquisizione ritardata di Napier, forse furbamente, mentre è ormai evidente a tutti, e soprattutto lo era ampiamente già a novembre, e prima dell’infortunio, che l’errore fatale di questa stagione è stato ed è quello di non avere affiancato un play di carisma e consistenza a Pangos fin dall’inizio.
    E non solo a causa della fragilità fisica presumibile, anche se solo presumibile, del giocatore canadese, ma anche per il fatto che Pangos, anche in piena salute, avrebbe avuto bisogno di un sostituto di ruolo all’altezza, che in squadra non c’era e non c’è mai stato fino a Napier, per non dovere giocare minuti eccessivamente lunghi e impegnativi.

    La persistenza dell’errore di Messina, e il sospetto che ancora oggi non l’abbia capito realmente, sta in quella frasetta della dichiarazione riportata qui sopra: “ci aspettavamo che stesse fuori un paio di mesi e abbiamo deciso di tenere duro”.
    Davvero???

    Voglio dire: io che sono soltanto io, l’ho scritto già in prestagione che Mitrou non è un play, non è un costruttore, non genera vantaggi se non per sé, spesso nel farlo tiene troppo ferma la palla – e di certo io non sono un professionista del settore.
    Non posso non immaginare quindi che loro non siano arrivati presto alle stesse conclusioni. E se non subitissimo come me, certamente col passare di ottobre e di novembre, fino all’infortunio di Pangos.

    Non si trattava quindi di “tenere duro” per due mesi (sic), ma di certificare già a fine ottobre, quindi ben prima che Pangos si facesse male, il grave errore di costruzione degli esterni, quindi della squadra, e porvi immediato rimedio, ancora più presto quindi al momento stesso dell’infortunio.

    Non l’hanno fatto e oggi Messina se ne accusa pubblicamente, con onore.
    Ma dietro la nobiltà del suo gesto, rara, diciamolo, a me resta il sospetto che non abbia compreso, o che voglia nascondere, il suo vero errore.
    Perché un conto è dire: ok a posteriori dovevo prendere Napier a dicembre, scusate, mi sono sbagliato; un altro e ben diverso è dire: cazzo abbiamo sbagliato totalmente la costruzione della squadra, anche se Pangos fosse stato sempre in campo. Non ce ne siamo resi conto, ed è per questo che abbiamo sbagliato ancora ritardando l’arrivo di Napier.
    È ben diverso, direi.

    Un sospetto che a questo punto io ho, anche se mi dispiace di doverlo avere, basandomi sui motivi che ho cercato di elencare qui oggi.
    E siccome a un certo livello di potere e di carisma le squadre le fanno gli allenatori, i dirigenti poi le acquisiscono, se sono capaci come sono capaci i nostri, mi sento aperto al discorso sull’allenatore di Milano per il 23/24. Senza pregiudizi, ma aperto.

    1. Scusa Palmasco, Messina dovrebbe dichiarare che Naz è inadeguato e che uno come Napier serviva da settembre? Eddai su, c’è innazitutto un ragazzo (Naz) da tutelare come merita dato che ha sempre messo il massimo impegno e serietà, e c’è uno spogliatoio, di cui Naz fa parte, da difendere e proteggere sempre e comunque.
      Messina sa benissimo che Mitrou Long purtroppo si è rivelato inadeguato, ed il prossimo anno difficilmente sarà a roster se non con ruolo molto minore, ma pretendere che Messina lo affermi pubblicamente nel bel mezzo della stagione è chiedere troppo, non perchè lui non ammetta i propri errori, anzi, ma per i motivi di cui sopra.
      Detto che, in ogni caso, prima di bocciare completamente un giocatore gli si concede del tempo, come accaduto anche con Grant lo scorso anno poi rivelatosi utile a fine stagione, che il mercato è fatto appunto di tempi e coincidenze, che Naz è comunque “troppo brutto per essere vero” perchè il giocatore ammirato a Brescia lo scorso lasciava ben sperare potesse avere un impatto positivo anche in una squadra di EL e che non si può non concedere allo stesso Naz che molte delle sue difficoltà sono sorte con l’infortunio di Pangos con conseguente richiesta al giocatore di cose che, era palese, lui si sforzava di fare ma ciò gli creava confusione e lo snaturava. E che le difficoltà dell’intera squadra non l’hanno aiutato ad uscirne.

      1. NML vuoi che non abbia capito, esplicite parole di Messina o meno, che è totalmente inadeguato non solo al ruolo, ma proprio al progetto disegnato anche su di lui??? Da persona intelligente quale certamente è, avrà da tempo capito la realtà delle cose; quindi nel caso non penso che Messina usi un eccesso di “tatto” nei suoi confronti; così come non penso che egli sia ancora convinto della soluzione iniziale; alla fine sono solo parole e lui non è tenuto a dirci proprio tutta tutta la verità…..

        La prova dei fatti è se verrà proposto a Napier un lauto rinnovo di contratto

    2. I negazionisti a prescindere su Messina vanno a cercare altro che il pelo nell’uovo bensi’ di peggio. Beati i perfetti e gli infallibili che non accettano errori umani da nessuno menche’ meno da messina. Questo pianeta non fa per voi cercatevene un’altra perché qui la perfezione non esiste.
      Comunque mi piacerebbe conoscere il grado di cultura di basket di certi fenomeni dichiarati!!!!

  2. complimenti a Palmasco, disamina perfetta, squadra costruita male, finalmente si e’ messa un’ottima pezza, ma il timore e’ che rimessosi pangos a fine anno si saluti napier…….leggo dell’interessamento a thompson da parte della virtus, penso che quello che serva alla virtus e’ un centro dominante, poi chiaro che beli, teo e hackett avranno un anno in più, ma con mannion che sta diventando un fortissimo giocatore un pivot e una guardia servirebbero più di thompson.

    1. Se la squadra fosse stata costruita male, altro che pezza ci sarebbe voluta per vincerne 7 su 8 ( con l’ottava che con gli arbitri di ieri sera sarebbe stata una vittoria)

  3. Caro Palmasco, purtroppo, che Messina fosse consapevole, del grave errore, commesso, in fase di costruzione del roster, è dimostrato dal fatto che, nel momento in cui, si è infortunato Pangos, ha affidato la conduzione della squadra, per oltre due mesi, a Baron e Hall, non certo a Naz.

  4. Parliamoci chiaro:
    Io su questo blog ho letto per settimane, fino al primo mese di eurolega che la squadra era da F4 e le aspettative erano anche più alte.
    Andatevi a rileggere i commenti e non fate i furbi, pochissimi avevano dubbi, altro che squadra costruita male. Quindi Palmasco stai attento a quello che scrivi.

    Poi con spirito italico si cambia carro dimenticandosi cosa si scriveva. D’altronde è bastata l’unica partita giocata male da Napier contro Brescia per sentire dire : “è troppo leggero, se pressato va in difficoltà….”. Stesse cose lette su Baron, su Voigtmann, su Hines troppo vecchio che stoppa due volte Motley e su TLC che è un cinema: “non è il sostituto degno di Shields, non deve giocare gli ultimi minuti ma solo fra il 15 ed il 30 minuto, perché non è sceso in campo contro la Virtus, perché viene tenuto in campo nel finale, essere l’unico ad aver tenuto Guduric ed aver perforato la difesa del Fene e però a perso un pallone sanguinoso quindi non doveva essere in campo”

    Siamo seri Palmasco la verità è che i bolliti/perdenti sono la serie di personaggi che vanno e vengono su questo blog. Attento che si fa in fretta a bollire.

    Io so solo che la scommessa di Naz è stata persa e come quando si gioca a Shangai se togli il bastoncino sbagliato viene giù tutto e noi di bastoncini ne abbiamo persi due (Pangos e Shields) e questo ha scombinato tutto e tutto è crollato.

    Si poteva prendere prima Napier? Chi lo sa, cosa ne sai tu dei ragionamenti fatti in società. “Ma le parole dette ci dicono”
    Ma le parole non contano un cazzo ancora di più se sono pubbliche contano meno di un cazzo e non puoi fare ragionamenti su quelle. Mi deludi Palmasco.

    Quindi tutte le tue supposizioni artificiose sono fuffa, come molti teoremi giudiziari che alla prova dei fatti vengono smontati.

    I fatti sono che abbiamo giocato male per due mesi e che la squadra non si è sfaldata ma ha reagito.
    Sarà merito di qualcuno? Di chi è merito? Dimmi tu.
    Oppure bisogna solo e sempre discutere da allenatori di serie C : “ma io avrei fatto diversamente..ie tutto da rifare”.

    Mi spiace questa volta per me hai toppato così come non ha capito come mai Tlc era in campo a 1.36 minuti dalla fine

    1. Il fatto è che non si mette mai in preventivo che ci possano essere difficoltà, che per un motivo e per l’altro la squadra allestita non riesca a performare come ci si aspetti “sulla carta”, che la mente fa tanto e quando la squadra è incappata nelle difficoltà iniziali si vedeva lontano un miglio come i giocatori fossero impauriti, come sbagliassero cose per loro elementari (Hines sembrava invecchiato di 10 anni, Voigtmann non segnava una tripla manco a pagarlo, Hall tirava con percentuali da CSI e via dicendo).
      L’unica soluzione qui proposta, quando le cose vanno male, è il classico “Messina vattene! Voigtmann vattene era meglio tenere Bentil e prima ancora Leday! Hines vecchio e basso non si può giocare l’EL con un centro simile bisognava comprare questo o quello”, insomma il criticare in manioera distruttiva tutto e tutti ed il lanciarsi a capofitto sul mercato (con i soldi degli altri, of course) buttando via tutto e acquistando innanzitutto un nuovo coach e poi vari giocatori.
      Addirittura si è giunti a dare del rincoglionito ad Armani…

    2. @Palmasco. Non avevo ancora letto il tuo secondo intervento, che mi trova più d’accordo. Ma più di tutto credo che dovremmo riconoscere la complessità del sistema che stiamo cercando di “capire”.
      Io credo che la cosa più bella (e che mi rende orgoglioso di questo gruppo) e come la società abbia avuto l’intelligenza di gestire con umiltà e continua rivalutazione la situazione per uscirne “together”.
      Una volta tanto lo slogan è stato sostanza. Quanti esempi ci sono in giro di questa roba?
      Per questo per me la stagione ancora potrebbe essere di vitale importanza per la crescita.

    3. Fatto salvo i troll trolleggianti tutti, se in buona fede, hanno diritto di esprimere idee, le più diverse ed eterogenee, o anche solo pensieri o persino “pensierini”, purché non offendano il comune senso del pudore e tutti sono criticabili, vale anche per noi: alla fine sono solo parole, intelligenti, leggere, avvedute più o meno, piene di acume o prive di acume, è l’agora’ digitale, che non deve diventare gogna per chicchessia

  5. Questa è una stagione in cui errori e sfortuna si inseguono in loop. Vero, al posto di NML sarebbe stato meglio un play più vecchia scuole per dare fiato a Pangos ma è anche vero che lo scorso anno Naz a Brescia faceva impazzire le difese e si sperava che potesse entrare a partita in corso per “fare casino” e alzare ritmo e punteggio. Purtroppo non è andata così e semmai sarebbe giusto chiedersi perché. Thomas era Mr Utilità a Monaco, pochi minuti per dare un paio di colpi ben assestati n spot 3 o 4 e tornare dietro le quinte. Tatticamente ci serviva uno così, però non ha funzionato. Perché ? Idem Voigtmann, giocatore importante ma che solo dopo 5 mesi da segni di vita. Perché? Napier poteva arrivare un mese prima e magari darci 1 W in più decisiva per andare ai PO. Poi si allungano i tempi di recupero di Pangos e salta tutto. Shields salta praticamente la stagione e così pure Datome ma soprattutto per l’italiano si sapeva delle sue fragilità, oltre alla classe indiscutibile: valeva la pena di puntarci così forte?

    1. Ad inzio stagione Naz faceva proprio quello, ossia entrava e “faceva casino”, basta andarsi a rivedere le prime partite di EL dove l’impatto era stato molto buono tanto che Messina aveva affermato “forse abbiamo trovato un buon giocatore da EL”.
      Poi l’infortunio di Pangos, le dificoltà dell’intera squadra (infortunio di Shields, di Baron, Hall che non ne azzeccava mezza) e da lì ha iniziato ad andare in confusione.

  6. Il punto è che non puoi abbinare una scommessa come Naz ad un play (Pangos) che presentava alcune incognite fisiche che poi sono diventate realtà.
    Ora a fine anno sicuramente avremo un giocatore (Naz) da transare.

  7. Lo scrissi nel momento più buio: quanta fretta di mandare via Messina. Ora vorrei dire: quanta fretta di transare giocatori. Mi ripeto: aspettiamo la fine della stagione, vediamo come andrà, tanto si può e si deve ancora fare. Poi la società ha le competenze per capire che cosa fare, e prenderà le decisioni opportune. Molto più opportune di quello che possiamo noi dire su questo blog.
    Forza Olimpia!

  8. Fate bene a rispondermi, e io ringrazio soprattutto quelli che l’hanno fatto in amicizia, sia pure criticamente: ci sta!

    Però non mi avete convinto.
    Purtroppo no.

    Non c’era bisogno che Messina dicesse male di Mitrou, come qualcuno ha ipotizzato che io volessi che lui dicesse. (Non lo voglio affatto, per Mitrou mi dispiace, la mia non è una crociata contro di lui personalmente, anche se è al centro di molte mie critiche – ma per il bene della squadra).
    Del resto quando lo vedrete escluso dal roster nelle finali, quello sarà più eloquente di qualsiasi dichiarazione, perché è chiaro che nella finale di LBA non ci sarà posto per lui.

    L’errore principale infatti, secondo me, non è stato prendere Mitrou: l’errore principale è stato duplice, secondo me: di non affiancare a Pangos da subito un play di livello, un vero play di grande livello e personalità, e nello stesso tempo e quindi di conseguenza, di non avere scelto per la squadra un play di carisma come è stato Rodriguez, e potrebbe essere Napier, se resterà – per quanto ovviamente sia difficile trovarne e Napier al tempo non era disponibile.

    Aleggiava però Campazzo, e per quanto è quasi sicuro che alla fine di quest’anno andrà a Madrid, quindi l’avremmo pagato per cederlo gratis a fine stagione, però quando la nostra stagione era ormai compromessa, perché in EL abbiamo cominciato a perderla ben prima che s’infortunasse Pangos, il costo di Campazzo – ovvero una percentuale modesta, credo, della cifra complessiva spesa per allestire la squadra fallata – in cambio del suo rendimento, secondo me valevano la salvezza che ci sarebbe stata della stagione di EL.

    Perché è chiaro che è Napier, ovvero un fenomeno, e di grande carisma, e non altro, che ha cambiato la squadra e i suoi risultati.
    E se ci fossero dei dubbi, e lo dico per quelli che li avranno per pura antipatia nei miei confronti, ci fossero dei dubbi basta leggere le dichiarazioni che ha fatto dopo il Fener, riportate due entrate dopo questa qui sul blog di cui siamo ospiti.
    Volevo vedere come difendevano, prima di decidere il mio livello di aggressività int attacco – parafrasando le sue parole.
    Carisma e potenza di gioco!

    Così come secondo me è legittimo dubitare come ho fatto, della reale comprensione del suo roster da parte di Messina, quando con Bologna per inseguire un’idea che ha funzionato con Pangos e Napier in campo, ovvero il doppio play, ha lasciato in tribuna Cabarrot per Mitrou, pensando di replicare i risultati dell’idea con un componente non adatto – come se fosse il coach e non i giocatori a entrare in campo.
    Cecità che lascia grandissimi dubbi sulla conduzione di questi uomini…

    Il quale Naz, non per prendermela sempre con lui, contro il quale non ho niente di personale, ovviamente non è all’altezza di essere il sostituto di un play di gran classe come Pangos, neanche per il compito di affiancare Napier.
    Messina non deve dire niente sul povero Mitrou, ma neanche deve comportarsi come se non fosse ormai dimostrata la sua impossibilità a eseguire le funzioni che questa squadra richiederebbe da lui.
    E non perché la stagione di Naz a Brescia poteva dare speranze, ma perché a un professionista che sappia guardare e valutare il basket dovrebbe essere chiaro che così come la transizione di Mitrou da Brescia a Milano non ha funzionato, quella di Della Valle a Brescia, che a Milano non è piaciuto al nostro coach, ha avuto invece l’effetto esattamente inverso, con il buon Diego che sembra un super giocatore.
    Perché le necessità e le opportunità di giocare a Brescia o a Milano sono molto diverse.
    Naz e Della Valle fenomeni a Brescia, meno a Milano…

    Cos’altro ho detto, poi?
    Che se pensi di poter giocare senza un 3 che sia capace di attaccare dal palleggio, che sia aggressivo in attacco, che quindi crei spazi e attiri su di sé marcature che altrimenti andrebbero sugli altri, per me vuol dire che non ti è chiaro il tuo peccato originale.
    E lo dimostra la partita recente con Bologna, dove Napier è stato soffocato dalla marcatura soprattutto di Hackett, unmetro e novantotto di difensore dal fisico atletico, e i suoi aiuti, quando a parte lui e Baron, a Milano non c’era nessun altro in grado di attaccare e creare vantaggi – perché anche Tonut, che finalmente sta mostrando il suo valore, può colpire solo dove gli spazi sono stati creati dal buon movimento di palla della squadra – quindi anche il grandissimo Shabazz non ha potuto fare tutto quello che sa fare.

    Non credo di aver detto nulla di scandaloso, quindi, ma di avere messo a fuoco dei punti precisi e circoscritti che in questo momento lasciano molti dubbi sulla valutazione della stagione in corso, qualsiasi siano i risultati che verranno, e per me andrebbe bene prendere solo lo scudetto, a questo punto.

    Avrà dato fastidio la mia apertura sul discorso allenatore per la prossima stagione, immagino.
    Beh gente, i troppi giocatori morti nelle nostre mani, gli errori clamorosi di costruzione soprattutto e di conduzione in conseguenza di quest’anno, la rigidità di certe scelte in campo, la mancanza della creazione in quattro anni di almeno una giovane promessa da fare crescere, mentre al contrario gli italiani bruciati in panchina, insomma tutto questo secondo me apre, o potrebbe aprire un discorso sull’allenatore 23/24, discorso nel quale entrerebbe anche Messina ovviamente, ma davvero vogliamo giocare tutte le nostre carte, il nostro entusiasmo su un allenatore che se i suoi campioni non rendono, non ha alternative da offrire?
    O invece non sia lecito pensare ANCHE ad alternative – senza offendere nessuno?
    Perché sì le sfortune e gli infortuni, ma gente, prima di Napier che è in grado di cambiare una squadra, giocavamo davvero male!

    1. Comunque da un annata storta, e tribolata ti ritrovi con un grande Play per l’ anno prossimo, se fosse arrivato Campazzo non avresti avuto ne uno ne l’ altro, quindi …non tutti i mali vengono per nuocere

    2. Ma Napier è caduto dalla luna o e’ un pacco regalo del 2×3 di Esselunga?
      E TLC arriva nell’uovo di Pasqua?
      Baron l’ha portato la cicogna?
      Tonut e prima Ricci vi sono stati imposti dall’agenzia delle entrate?
      Voitgmann e Davies li ha scelti la comunità europea?

      Io Palmasco non ti capisco. Ti preferivo quando analizzavi molto bene le partite.

      Naz e Della Valle non sono giocatori da Olimpia, una società che deve sempre vincere e dove se sbagli due partite vai al patibolo.
      E poi mettiamoci d’accordo : dobbiamo farli giocare per farli crescere e perdere (tipo Naz) o dobbiamo vincere e pretendere un livello adeguato lasciando in panchina chi non performa( tipo Della Valle). In ogni caso si viene criticati.

      Il capitolo Messina lo vediamo a fine anno. La società saprà scegliere al meglio essendo composta da persone serie come abbiamo visto.
      Ti consiglio di non sprecare energie sull’argomento: si rischia di fare brutte figure.
      Parliamo delle partite che è meglio.

      1. a leggere le castronerie di iellini passa la voglia di frequentare il sito

    3. Caro Palmasco, ho avuto già modo di esprimere la mia opinione riguardante te e la ripeto in questa occasione: mi sembri troppo negativo, vedi negatività ovunque.
      Secondo te in tempi non sospetti era evidente come lo spogliatoio non seguisse il coach, come oramai il coach non avesse più in pugno la squadra, come fosse tutto irrimediabilmente da buttare. Parlavi di segni palesi di ciò, di panchine punitive che umiliavano i giocatori, di urla, insulti e via dicendo.
      Il mondo è pieno di esempi di giocatori un anno facenti parte di una squadra di secondo livello e l’anno successivo protagonisti in una squadra di alto livello, nella stessa Milano abbiamo avuto Hall lo scorso anno protagonista in EL dopo che l’anno precedente giocava in una squadra tedesca di medio livello, ricordo Shields che da Trento passò al baskonia e lì dimostro immediatamente di essere forte a livello di EL, Hines che giocava a Veroli e via dicendo.
      Non vedo perchè Mitrou Long provenendo da Brescia non potesse dimostrare a Milano di essere un buon giocatore di EL, cosa che peraltro aveva lasciato intravedere nelle prime apparizioni prima che iniziassero infortuni a raffica e dificoltà generali, e sinceramente non capisco l’esempio con Della valle il quale ha innanzitutto un fisico improponibile per il livello EL. C’è un giocatre che fa bene nel campioanto italiano e Milano ha tutto il diritto di acquistarlo ritenendolo buono anche per un livello superiore. Vedasi lo stesso Thompson da Brindisi al Baskonia e che adesso tutti vorremmo a Milano, l’avessimo preso direttamente da Brindisi non andava bene?

      Un conto è affermare che probabilmente Mitrou Long non avesse le caratteristiche giuste per incastrarsi all’interno del roster Olimpia, un altro che passare da Brescia a Milano fosse sicuramente sinonimo di insuccesso.

  9. Condivido molto di quanto scritto nei vari commenti.
    Un errore nella costruzione del roster c’è stato, inutile negarlo. Forse si sperava che NML fosse più “plasmabile”. Errore non da poco, ma per il resto la squadra era molto ben costruita (a posteriori certo Messina per primo punterebbe su un play di ruolo invece del 3,5 Thomas). L’errore è stato però clamorosamente amplificato dagli infortuni in rapida successione dei tre “play” NML, Baldasso (e siamo a settembre-ottobre) e Pangos a novembre. Non c’è stato obbiettivamente tempo per costruire una giusta amalgama. Aggiungi sempre in quel periodo gli infortuni a Shields, Baron e mi sembra anche Tonut. Da qui anche l’enorme difficoltà nel costruire un gioco solido e razionale, mi sembra quasi sia stata una conseguenza inevitabile. Tant’è che è stato sufficiente recuperare 1-2 play per tornare a far girare le cose.
    Errore c’è stato quindi nel non affiancare un secondo play di ruolo a Pangos, ma sarebbe stato “contenuto” in assenza della sfilza di infortuni di quest’anno. Per me pesano più quelli che non l’errore di partenza.
    In sostanza condivido molto di quanto dice Palmasco, anche se penso che sia da porre l’accento più sulle vicissitudini dell’annata piuttosto che sull’errata valutazione iniziale.

    E io non metterei in discussione Messina almeno per il prossimo anno. Oltre alla competenza su cui penso non ci sia nemmeno da discutere, mi sembra ancora in grado di mettersi in discussione; la modalità di rapportarsi coi giocatori è cambiata negli ultimi tempi e non credo dipenda dal fatto che si vinca o meno; ovvio che la sua impronta sia quella, non sarà mai un coach stile Pozzecco, ma mi sembra disponibile a cambiare qualcosa. E potrebbe essere così anche sulla gestione dei giocatori. Prendiamo Tonut. A me sembra che il Tonut di oggi sia decisamente migliore di quello arrivato a settembre (intendo quello di Venezia, non quello delle prime apparizioni con noi); rispetto all’anno scorso più bravo nelle scelte, molto più attento e applicato in difesa. Merito in primo luogo proprio del giocatore che, oltre alle qualità tecniche e fisiche, ha dimostrato di avere umiltà, pazienza, disponibilità ad ascoltare. Merito però anche di Messina e più in generale dello staff che l’hanno aiutato a diventare un giocatore europeo. Domanda: senza gli infortuni di Hall, Pangos, e compagnia bella sarebbe comunque sbocciato? Forse sì, anche perché il suo percorso di inserimento è stato ostacolato da un infortunio prima di Natale e dal generale livello di difficoltà della squadra nei mesi scorsi. Forse invece no, perché non avrebbe avuto minuti sufficienti in campo per prendere fiducia. Una risposta certa ovviamente non c’è. Potrà essere però spunto di riflessione in futuro sulla gestione dei giocatori.

  10. Come spesso, tra noi tifosi sembra ridursi tutto a: Messina sì, Messina no.
    Ormai è assodato che arriverà almeno sino a fine stagione (e temo anche oltre), quindi direi che serenamente potremmo rimandare tutti i discorsi a fine stagione.
    Aggiungo solo che, secondo me:
    -la squadra sembrava cosyruita bene per raggiungere i playoff di EL e lottare per la terza stella
    -gli infortuni ci hanno un po’ condizionato, ma fa oarte dei giochi ed è un oroblema comune a tutti
    -qualche “scommessa” (leggere NML) è proponibile. Poi si possono vincere ma anche perdere.
    -Thomas non credo possa reputarsi una scommessa
    -la stagione è svoltata un po’ quando il coach ha cambiato atteggiamento ed il gruppo si è unito un po’
    -Napier è stato elemento importante, per la svolta.

  11. Ero tra coloro che avevano pronosticato un percorso di altissimo livello in Eurolega,malauguratamente la messa a punto di un motore forse troppo complesso ha necessitato di un tempo ben superiore a quello che concede una competizione continentale dai ritmi serratissimi.
    Non condivido assolutamente il pensiero di coloro che definiscono mal costruito questo roster i cui veri problemi a mio avviso vanno ben oltre il ritardato arrivo di Shabazz o le lungodegenze di Shavon o Kevin.
    Credo che un esempio sintetizzi bene il mio pensiero:squadre con livello tecnico nettamente sbilanciato tra 2/3 big ed il resto della squadra possono spesso portare a casa le partite con le sole performances di chi mette regolarmente a referto un ventello con gli altri che si spartiscono le briciole.
    La nostra formazione ,senza star conclamate,richiedeva al contrario un corale e concreto contributo da parte di tutti ( o quasi) gli atleti,cosa in teoria magari facile da realizzare ma un po’ meno nella pratica soprattutto quando gran parte di coloro che dovrebbero contribuire questo risultato erano nuovi arrivati nel nostro team.
    Quello che si vede ultimamente e’ un sempre maggior numero di giocatori positivamente coinvolti nel gioco ( ex Stefano) per arrivare a quel numero minimo di 6/7 a partita che ci dovrebbe permettere di portare a casa con una certa frequenza la vittoria.
    Pure un validissimo tecnico come Messina ha fatto fatica senza dubbio a mettere in quadro una molteplicità di elementi che hanno spesso funzionato ad intermittenza non solo tra una partita e l’altra ma pure all’interno della stessa gara,questo e’ stato banalmente il problema che ci ha creato maggiori difficoltà.
    Ora che i musicisti suonano in sintonia si vede qualcosa di ben diverso anche grazie agli assoli di un solista comunque sempre utile.

    1. @DLB et al.

      Ora che con Napier abbiamo visto cosa sia, e cosa possa essere un giocatore dominante, secondo me possiamo dire serenamente che dopo il Chacho e prima di Shabazz in squadra non ce n’erano.
      Dominante: pericolosissimo, a tratti immarcabile, che migliora la squadra nel suo complesso e singolarmente chi è in campo con lui. Trasmette fiducia.
      (Es: con lui in squadra Milano ritrova di colpo le percentuali da 3 – sue, di Ricci soprattutto, di Voigtmann, perfino di Tonut…).

      Mi dirai, mi direte che quando la squadra è stata fatta, di dominanti sul mercato non ce n’erano, e Pangos era quanto di più vicino. Mi piace molto, il canadese.
      Pangos è quanto di più vicino a un giocatore dominante, ma non lo è veramente: la dirigenza avrebbe dovuto impegnarsi di più a trovarne uno.
      Soprattutto in questa lega di esterni dominanti.
      E comunque, lo ripeto, per questioni banalissime di minutaggio, accanto a Pangos andava preso un altro play più che affidabile, quasi eccelso, un De Colo, un Calathes, niente di meno.
      (Proprio per la conclamata complessità dei giochi d’attacco di Messina, serve gente in campo che ci capisce di basket e di playmaking. Prova ne siano i 67 punti di media che facevamo in stagione, quando c’erano solo portatori di palla).
      Questo per me è il peccato originale dal quale poi a cascata seguono gli altri.

      Dici: Messina ha fatto fatica ad assemblarli, per questioni d’infortuni e di inserti da accorpare troppo acerbi rispetto all’esperienza della squadra.
      In parte è vero, ma molto più vero è, secondo me, che la gran parte degli inserti, e in generale della squadra, è stata costretta a giocare fuori ruolo.

      Non solo è difficile abituarcisi, se non sei un fenomeno, ma certe richieste sono state eccessive, come quella a Thomas da 3, che ha bruciato un giocatore sempre molto utile finché non è piombato da noi.
      Come Hall e Baron a portare palla, anche se il primo non è un inserto, che ha finito per tagliare il rendimento offensivo dei due, snaturandoli, affaticandoli, perdendoli – Baron andava ad exploit occasionali, conditi da battibecchi con la panchina, lo ricordiamo bene.
      Lacuna, questa dei portatori di palla, che viene diretta dal peccato originale.
      La scelta dei giocatori sembra sia stata molto basata su questo concetto di multifunzionalità, come ha dichiarato lo stesso Messina, ma oggi possiamo già dire che se l’idea magari può essere buona per giocatori fenomeno, da noi ha dimostrato, al contrario, di essere stata strecciata troppo – allungata troppo, e non ha funzionato.
      Anzi è stata negativa in tanto in quanto ci ha fatto perdere giocatori.
      Ed è una fortuna che Voigtmann in qualche modo si stia riciclando adesso nel ruolo di 5, che non era il suo, ma certo il nostro tedesco non è lo stesso di quello della sua nazionale.

      Lo spazio per Tonut, e della sua splendida primavera, è venuto dal caso, dagli incidenti, dalla sfortuna degli altri – come ho già illustrato altrove in questo blog, secondo il mio punto di vista.
      Questo Tonut però evidentemente c’era già fin dall’inizio. Ma non è stato visto, e francamente se credo che in condizioni normali non sarebbe mai stato visto, penso che sia difficile obiettarmi

      Non commento le partite, Iellini, perché il peso dell’odio che avevo suscitato a un certo punto è diventato eccessivo, insieme al pagliaccio pluriespulso, s’era riunita una schiera di delinquenti: non mi divertivo più. E Fab ha scritto a un certo punto, al mio primo commento di ritorno: ora arrivano anche gli altri.
      E io gli ho creduto. E non ne avevo voglia.
      Così mi limito a creare i presupposti per giudicare la stagione, che essendo un terreno di consenso misto, non mi espone ad atteggiamenti insultanti gratuiti, e soprattutto non invita nel blog delinquenti riuniti, che lo vorrebbero soffocare.

      Tutto qui.

      1. Che questo Tonut ci fosse fin dall’inizio è semplicemente un tuo punto di vista, a meno che non fossi presente tutti i giorni alla secondaria del Forum e lo vedessi far faville negli allenamenti. Tonut ha bisogno di essere al top fisicamente per sentirsi sicuro di ciò che fa e per performare, cosa che ad inizio stagione non era (poi ci si è emsso pure un infortunio) ed ha avuto bisgono di tempo per trovare la forma fisica migliore. Ad inzio anno quando provava ad andare al ferro veniva puntualmente respinto con perdite, attualmente invece non lo fermano.
        Come vedi, risalta sempre la tua negatività: invece di apprezzare il lavoro fatto dallo staff su Tonut, facendolo crescere nel corso della stagione (la prima della sua carriera in una squadra di EL, con tutto quello che ciò comporta) tanto da diventare impattante anche in EL, preferisci affermare che lui gioca grazie agli infortuni degli altri altrimenti non avrebbe mai giocato (cosa ovviamente indimostrabile), oppure ad inzio stagione c’era lo stesso Tonut (dove?) ma non veniva visto. 😉

        Non è una fortuna che Voigtmann si stia riciclando da 5 (anche se in realtà è più Melli il 5 e lui il 4), è un lavoro fatto dallo staff che ha portato a giocare con Melli + Voigtmann, c’è del lavoro dietro, proficuo.

        Thomas doveva essere la ciliegina sulla torta, venendo meno la torta il mancato utilizzo di Thomas è l’ultimissimo dei problemi. Giocatore che ogni anno cambia squadra, oltretutto. Ma giocatore che assolutamente non è perso, basti vedere come è entrato in campo l’altro giorno contro il Fener, dando immediatamente un buon apporto, cosa che un giocatore “bruciato” non farebbe mai.

      2. Ti ricordi che abbiamo nelle nostre file Shields? A proposito di dominanti

  12. Detto con profondo senso di amicizia, perciò non t’arrabia’

    A Palma’ ho come l’impressione che tu stia arrampicandosi sui vetri come quelli che si innamorano così tanto delle proprie idee e che non sanno più come abbandonare quando si rivelano inesatte.

  13. Un piccolo inciso: a chi dice che NBA è un circo che prende a pretesto il basket per fare business, ricordo che Napier, adesso lodato giustamente come genio, uomo da solo in grado di cambiare il destino tecnico di una squadra (la nostra squadra); ebbene ricordo che il Napier ha giocato in quella lega moltissime partite ed era a noi sostanzialmente sconosciuto; insomma là, oltreoceano, era una dei tanti……poi c’è anche il circo, ma, soprattutto c’è la qualità, inarrivabile qualità di chi il basket l’ha inventato

Comments are closed.

Next Post

Fenerbahce-Olimpia Milano, gli highlights di Olimpia Milano TV

Olimpia Milano vince alla Ulker Arena e prosegue la sua folle rincorsa. Rivediamo gli highlights del successo contro il Fenerbahce
Fenerbahce Olimpia Milano highlights

Iscriviti

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: