L’Olimpia Milano torna a lavorare in vista del match di domani, ore 16, con Reggio Emilia, all’orizzonte il doppio turno con il Maccabi in casa e la Stella Rossa in trasferta.
Parte della tifoseria, a livello social, invoca calma, e cerca di ripartire da quanto di buono visto ad Oaka. Cerchiamo di fissare tre punti positivi da porre sulla lavagna per il futuro.
L’approccio
L’Olimpia, in Grecia, è partita bene. Lo si era già visto con Fenerbahce ed Efes in casa, non in trasferta a Vitoria. 42 punti nel primo tempo sono un discreto bottino, e se si parla delle 18 palle perse, giustamente, andrebbero segnalati anche i 22 assist. Per intenderci, il rapporto assist/palle perse del Panathinaikos è stato 10/11.
La squadra, a livello offensivo, è andata inevitabilmente dissolvendosi nella ripresa, 30 punti totali, 35 in 25’, pur producendo nel terzo quarto il miglior parziale (8-0) e il più importante vantaggio (+15).
Rispettato il focus posto da Messina sui rimbalzi: 38-38, pur con un Kyle Hines non al massimo per un problema alla mano rimediato nell’allenamento della vigilia.
La squadra si è compattata, ha aggredito la gara, ma è andata alla distanza in difficoltà: questo perchè oggi mancano leader palla in mano. Quello che Paris Lee è stato per i greci. Le “guide” reali sono infatti nel reparto lunghi.
Brandon Davies
5 palle perse, tanti errori evitabili, ma il centro vive un’altra serata in doppia cifra e continua a crescere. Parliamo di un giocatore che, messo a sedere da Ettore Messina, ha reagito mostrando di credere nel progetto che lo riguarda.
Vi è poi un problema, che lo coinvolge suo malgrado. La mancanza di letture dagli esterni costringe spesso l’ex Barcellona a ricevere palla fuori posizione, a cercare l’uno contro uno in palleggio, a lavorare in zone ad alto traffico e non così vicine al ferro.
Questione di timing, ma anche di improvvisazione di chi gestisce il gioco: non si creano vantaggi con continuità, e allora Brandon Davies diventa il porto sicuro in cui rifugiarsi. Ma in EuroLeague, porti sicuri, non ne esistono.
Timothe Luwawu-Cabarrot
Sì, TLC, perchè in fondo al francese è toccato ingiustamente il ruolo di “capro espiatorio” del ko di Oaka. L’errore sul +2, in solitaria, resta grave e decisivo. Poco da dire.
Ma per chi si prende le responsabilità, i processi non dovrebbero mai avere luogo. Ettore Messina si è affidato al francese, nel finale, notando la confusione in cui era precipitato Naz Mitrou-Long, e al tempo stesso con l’intento di attaccare il diretto marcatore, Bacon, a quota 4 falli.
L’esito è stato un fallo di Lee in aiuto molto duro, quel mancato appoggio da sotto con attacco in isolamento proprio su Bacon e sul successivo aiuto, e lo sfondamento nel finale.
Il tutto con 15 punti, 3/4 da 3, 4 rimbalzi e 4 falli subiti. Giusto affidare a lui l’ultimo possesso? Forse dopo quell’errore no, ma TLC è giocatore che si è fatto avanti mentre tutto crollava.
E, in fondo, Hall e Baron si erano aperti nei loro punti di maggiore influenza da fuori per attendere lo scarico. Il disegno poteva avere senso?
Reggio Emilia è allo sbando,non scherziamo…