Olimpia Milano post Panathinaikos | Il gruppo più costoso di sempre a non valere l’EuroLeague

E’ un’Olimpia Milano post Panathinaikos complesso. Oaka svela, ancor di più, la debolezza mentale di questo gruppo

E’ un’Olimpia Milano post Panathinaikos complesso. Oaka svela, ancor di più, la debolezza mentale di questo gruppo. Attuale, ma in fin dei conti ormai quasi generale e definita.

All’8 dicembre il destino europeo di questa squadra, nata per inseguire le Final Four, pare già scritto. Ed è un fallimento. Gli infortuni? Una testimonianza a favore della difesa, non la causa ultima della condanna. 

Ha ragione Ettore Messina, che a domanda risponde, nel considerare gli stop che imperversano da inizio stagione come freni inesorabili alla costruzione di un’identità.

E’ vero. Lo dimostra il finale di Oaka. Non vi è alcuna certezza nel sistema offensivo milanese. Tanto che nell’ultimo minuto tutti i palloni vengono gestiti in isolamento dall’ultimo arrivato, Tim Luwawu-Cabarrot. 

Per certi versi quasi funziona. Prima c’è un fallo di Paris Lee, poi la penetrazione del potenziale +4 che si conclude con un clamoroso errore. Quindi naufraga miseramente, con un evidente fallo offensivo che consegna addirittura al Panathinaikos la potenziale palla della vittoria.

Sono pezze, improvvisazioni, per un gruppo che voleva arrivare in fondo ad EuroLeague, ma che in realtà non vale l’EuroLeague. Il gruppo più costoso di sempre a non valere l’EuroLeague. Questo, almeno, è quello che dicono 12 round, che sono più di un terzo di stagione.

I 30 punti della ripresa dimostrano come Milano sia un libro aperto per gli avversari, un meccanismo semplice che si spegne con il raddoppio sul portatore. E soprattutto una squadra che, priva di Shields, perde leader palla in mano.

Messina ha costruito una squadra colma di portatori, ma oggi nessuno è in grado di prendersi la responsabilità del comando delle operazioni, se non con scelte strampalate, confuse, o scarichi a un Brandon Davies fuori posizione.

Vogliamo ridurre tutto all’assenza di un play, fermo restando che Pangos è infortunato e il mercato non offre altro se non dietro a colossali operazioni economiche? Indubbiamente, l’assenza di un regista “alla Rodriguez” ha privato Milano non solo di lucidità nei momenti chiave, ma anche delle letture del rollante Hines dopo il primo p&r.

Ma quando diciamo “Il gruppo più costoso di sempre a non valere l’EuroLeague” non stiamo ironizzando sugli investimenti del club, o sul lavoro di Ettore Messina, che tuttavia oggi non può che essere messo in discussione al netto delle richieste di dimissioni di un pubblico che brama sempre vittime sacrificali nei momenti negativi, dimenticando quanto di buono sia stato fatto e, sicuramente, quanto di buono verrà fatto ancora in futuro.

Questa squadra è stata costruita da Messina, e Messina ad oggi non ha trovato soluzioni per rendere minimamente presentabile questa squadra in Europa. Ci si doveva, e si deve, attendere qualcosa in più anche da lui. Se, e sottolineiamo se, oggi l’essere Messina non produce nulla su questa squadra, anche Messina deve essere differente da sè stesso. Il “sergente di ferro” potrebbe essere più accondiscendente, e soprattutto Ricci, Alviti e Baldasso non possono mettere insieme meno di 10’ se le “star” non riescono a mettere insieme mezzo gioco offensivo per 20’, prima di perdere la bussola nel finale.

Eppure, il valore complessivo di questa squadra nasce da valori individuali creati dal mercato. Se l’Olimpia deve affidarsi in un finale ad Oaka all’ultimo arrivato, è perchè qualcun altro si nasconde. 

Nella vita e nello sport ci vuole carattere. E il carattere serve nei momenti chiave e nei momenti delicati. Senza quel carattere, non se ne esce. Eppure, se quel valore il mercato lo ha composto, un motivo ci sarà. Una storia ci sarà. Che fine ha fatto quel valore?

31 thoughts on “Olimpia Milano post Panathinaikos | Il gruppo più costoso di sempre a non valere l’EuroLeague

  1. C’è da dire che il gruppo al completo non si è mai visto, purtroppo.

    Nella crisi bisogna vedere le cose comunque positive e ripartire da lì. Ieri si è lottato per 40 minuti, si è comandata la partita per 40 minuti, a differenze delle precedenti partite in cui si era sempre costretti ad inseguire. La partita era vinta, senza gli errori finali di Cabarrot staremmo discutendo di una bella vittoria in trasferta ad Atene, purtroppo il ragazzo ha sbagliato prima i liberi e poi un tiro che sicuramente in altra occasione realizzerà al 100% ma questo è il basket.
    I ragazzi ci han dato dentro per 40 minuti, poi nei supplementari non ne avevano più, moralmente prima ancora che fisicamente.
    I 22 assist di squadra sono un dato positivo, e infatti molti sono stati i tiri costruiti bene.
    La percentuale di realizzazione dei tiri da 3 è tornata a livelli consoni.
    Mitrou Long costretto a giocare 35 minuti su 40 ovviamente ad un certo punto va in confusione, ripeto che è inutile giudicarlo quando sta ricoprendo un ruolo all’nterno della squadra che non è quello per cui è stato preso e che non è nelle sue corde. Io apprezzo che ci prova e da il 100%, poi la palla persa banale e il palleggio a volte prolungato sono cose ovvie per il tipo di giocatore che è e per il ruolo che è costretto ora a ricoprire.
    Cabarrot mi sembra un ottimo acquisto, anche in ottica futura una coppia di 3 Shields/Cabarrot è di altissimo livello europeo.

    Mi ha un pò deluso Baron ieri, che alla fine ha rifiutato un paio di tiri che erano stati costruiti per lui, uno anche dopo apposito time-out di Messina; evidentemente dopo l’infortunio gli manca ancora un pò di esplosività nelle gambe e non si sente sicuro al tiro nel finale di partita.

    Personalmente, l’errore che imputo a Messina ieri è quello di non aver schierato nel finale Hines, che anche se a mezzo servizio rimane imprescindibile quando si entra negli ultimi minuti e si è punto a punto. Detto questo, torno al punto di partenza ossia se Cabarrot avesse realizzato un canestro semplice e ben costruito staremmo parlando di un’ottima vittoria in trasferta.

    C’era troppo entusiasmo in noi tifosi ad inizio stagione che adesso mi sembra si sia trasformato in eccessiva negatività, si è passati da un estremo all’altro. Su quelli che continuano a buttare fango addosso alla squadra e soprattutto al coach invece stendo un velo pietoso.

    1. Se se se, caro cap, alla fine è successo quello che si immaginava, ed è l’ineluttabilità di ciò che mi sgomenta

    2. Se uno non conoscesse la classifica e legge il tuo commento non penserebbe mai e poi mai che siamo in fondo alla classifica. Non guasterebbe un pò di obiettività.

  2. Noto che la linea editoriale di oggi è la critica dura. La comprendo, ma personalmente non la condivido. Ieri la partita l’abbia fatta noi, in trasferta a Oaka, non proprio il più semplice dei campi. La partita era vinta. Sarebbe bastato il più semplice degli appoggi a canestro del nostro miglior giocatore fino a quel momento completamente libero (un tiro che non si sbaglia nemmeno al minibasket) e staremmo raccontando del primo colpo di reni, di un passo ancora incerto, ma che segnava l’inversione di tendenza. E invece ora si grida al fallimento, si spara contro tutto e tutti. Sarò un illuso o un inguaribile ottimista, ma io credo sia ancora possibile. La squadra non mi pare morta, mostra segnali di rinascita. Io continuerei a fare quadrato. La striscia delle sconfitte è lunghissima, ma potrebbe diventarla anche quella delle vittorie. Se poi tornassero almeno Tonut (non era pronto al rientro?) e Datome (si può sapere che fine ha fatto?), se recuperassimo Voigtmann e Thomas… Senza parlare dei lungodegenti Pangos (che avrebbe gestito in maniera molto diversa il finale) e Shavon…

    1. Sono d’accordo con CAP e Andrea.
      Se Baskonia era stato buio, ieri e’ stata ottima difesa e attacco corale fino al 35’. Buttare via tutto ora è una cazzata. Ci vuole ancora un po’ di pazienza e spero che così sia vissuta all’interno dello spogliatoio la sconfitta di ieri. Con tutti i difetti emersi nel finale su cuo lavorare.
      Ma buttare via il bambino con l’acqua sporca sarebbe proprio una cazzata.

      1. Beato te che riesci a vedere il bambino, oltre l’acqua sporca…..seriamente, non vedo prospettive in quello che è diventato un bailamme, un rebus crittografico

  3. Maggi, sottoscrivo al 100% (per quello che può valere). Mi sembra un’analisi corretta ed equilibrata a questo punto.

    Su una cosa mi sentirei di puntualizzare: Messina (che non è né il mio Pastore né tantomeno il Messia né, ho paura, il migliore allenatore dell’universo, ma semplicemente l’allenatore attuale dell’Olimpia) ha costruito questa squadra, Messina deve trovare il bandolo della matassa per portarla fuori dalle secche. Il suo curriculum dice che può farlo, l’onore/onere spetta a lui, anche perché a questo punto non si vede chi potrebbe sostituirlo e dimettersi (come chiede, secondo me irresponsabilmente, qualcuno) sarebbe un atto che lascerebbe squadra e proprietà in grave difficoltà.

    Per dare giudizi completi e definitivi, che dovranno prendere in considerazione tutti e quattro gli anni della gestione presente compresi i lasciti, positivi o negativi che siano, all’eventuale (attenzione: eventuale perché Messina ha se non sbaglio un contratto fino al 2024…) gestione futura, aspetterei senz’altro la fine della stagione. Ci sono ancora i playoff di EL (compromessi, d’accordo, ma ancora non definitivamente), la coppa Italia e la terza stella da conquistare. Alla fine si trarranno le conclusioni…

  4. Si ci sono stati passi in avanti, ma alcuni interrogativi mi fanno pensare.
    1) ieri il Pana sono stati Bacon e Lee che nel secondo tempo ci hanno massacrato. Come è possibile che non abbiamo due difensori in grado di contenere. Questo è grave.
    2) non abbiamo un giocatore che crea vantaggio. Sulla carta Shields e Pangos ma non ci sono.
    3) Senza play è dura tenere per 40 minuti
    4) Baron vedo che continua a parlare con Messina. Non so se sia un bene o un male

    Io comunque continuo a tifare Olimpia e non mi straccio le vesti.
    Diamine un po di understatment

    1. Sempre forza Olimpia!
      Però con questa squadra non si va da nessuna parte, nemmeno in campionato.
      E basta gettare addosso a Messina. Fino a 6 mesi fa era un Dio, adesso non è più capace?? Ma dai su…in campo scendono i giocatori…e ieri ne ho visti fin troppi di errori.
      P.S. ho letto in un post che Melli vale il doppio di Shenghelia—io invece vorrei Shenghelia al posto di Melli e Tavares a dominare l’area, Hines per come gioca ora può benissimo stare in panca…
      Concludo dicendo che cmq si vedono piccoli miglioramenti…coincisi con l’out di Pangos …sarà un caso??

      1. Ok, allora per te possiamo cacciare Pangos, Melli e Hines😂😂…..avanti il prossimo

  5. 4 commenti sensati di fila in questo Forum erano mesi che non si vedevano! Già questo è un fatto positivo.
    La sconfitta di ieri brucia ma ci sono tante cose per poter vedere il bicchiere mezzo pieno: la condotta di gara, la costruzione di tanti buoni tiri (e di conseguenza la buona percentuale da fuori), il numero di assist, i rimbalzi…
    Poi è chiaro, alcuni problemi persistono, però forse una piccola lucina in fondo al tunnel si comincia a vedere.
    Mi piacerebbe sapere se lo staff invece stia sondando l’eventuale ingaggio di un play (ed eventualmente chi), perché fare giocare 35 minuti a partita a NML è pura follia.

  6. Io ancora mi chiedo come Bacon, che era il migliore del Pana per distacco, sia potuto restare in campo 10 minuti con 4 falli senza che nessuno andasse a puntarlo in modo scientifico o comunque in tutti i modi anche maliziosi e di mestiere e financo sporchi per fargli spendere il quinto fallo che l’avrebbe cacciato in panchina per sempre. Più che gli errori finali di Cabarrot, che sembra essere diventato il capro espiatorio della sconfitta anche se non lo merita, è stato Bacon in campo con 4 falli a castigarci.

  7. Buongiorno a tutti. Vi invito ad una riflessione che vorrei condividere. La passione per il basket mi porta a vedere partite di altre squadre e non solo di El. La maggior parte delle squadre per questioni di budget e obiettivi assolutamente diversi sceglie allenatori che in genere cercano di adattarsi a ciò che hanno a disposizione come roster. Nel caso dell Olimpia sono convinto sia il contrario: i giocatori devono adattarsi al coach, il quale sembra vivere di convinzioni inattaccabili e non di idee. Ne consegue che il mercato deve essere perfetto altrimenti si vede quel che succede ora. E non mi sembra che Messina abbia sbagliato pochi uomini, non sto a fare il solito elenco. Non sono qui per dire che fare, non è il mio mestiere, ma forse se chi decide lo scout avesse guardato qualche partita del Bayern l’anno scorso e i cazziatoni del Trinca a Thomas…il basket è cambiato, i giocatori universali alla Bodiroga, De Pol etc. oggi non sono adatti
    Onore a squadre come Varese che con gli spiccioli del l’Olimpia mettono su squadre che lottano alla morte con allenatori che fanno di necessita virtù

    1. Pienamente d’accordo con te e ti sei spiegato talmente bene che non ho bisogno di aggiungere nulla. Sei stato esaustivo.

  8. Come si fa a fare 22 assist, tirare da 3 col 42%, prendere altrettanti rimbalzi degli avversari, di cui ben 11 in attacco, e perdere lo stesso?

    Una prima risposta è nelle palle perse, ben 18. Inusuale per l’Olimpia di Messina.

    Un’altra, secondo me, è nella qualità degli assist: 6 di Melli, 4 di Hines, 3 di Davies, che insieme fanno quasi due terzi del totale.
    Dice qualcosa, no? Quando gli assist li fanno i tuoi lunghi.
    E dice qualcosa anche di quella percentuale da 3 “resuscitata”.
    Perché dice di come giochi.

    Ma dice anche che appena gli avversari prendono le misure del giochino, i punti di Milano vanno a calare quarto dopo quarto. Ogni volta.
    Fino ai 5 dell’OT, che fanno uno al minuto e il solito stentato deca sulla proiezione del quarto normale. Come al solito.

    A me sembra quindi che questa squadra, con questi giocatori, non possa giocare così.
    Perché i giocatori sono quelli, hanno quelle caratteristiche che vediamo tutti, e che sicuramente vede anche la panchina, e sono caratteristiche molto buone, ma DEVONO essere incoraggiate e favorite.
    Come insegna Sacchetti, devi giocare con quello che hai, perché se riesci a farlo, ottieni dai giocatori. Il Sacchetti di Sassari e quello della nazionale. E la nazionale di Pozzecco.

    Conseguenze, se no facciamo solo accademia.
    Una sarebbe, a detta di molti, licenziare Messina, prendere Campazzo, ma a questo punto, aggiungerei, tanto vale essere radicali, prendere anche Jokic e magari Durant, tanto per stare sul sicuro, tanto Armani i soldi ce li ha.

    Oppure invece, più seriamente, e con maggiore rispetto per la nostra squadra in grande difficoltà, riconoscere che è necessaria una rivoluzione epocale di mentalità e atteggiamento di allenatore e staff, che parta dai giocatori che abbiamo.

    (Nota accessoria: il Pana è il fondo dell’EL, d’accordo abbiamo perso per un tiro sbagliato assurdo, ma avanti di 15 non dovevamo arrivare a dipendere da un tiro.
    Cabarrot ha lo spirito Olimpia più di tutti, fa di tutto, e la squadra ha avuto una scintilla da lui. Lui ha sbagliato il tiro partita, ma senza di lui non ci sarebbe stata partita).

    Quindi se soffriamo col Pana, senza offesa, forse il discorso play off è troppo lontano per puntarlo davvero.
    Resta l’obiettivo dello scudetto, che a questo punto diventa grande.
    In quest’ottica ha senso, e sarà anzi appassionante per un tifoso come me, accompagnare, seguire e comprendere la rivoluzione epocale che a questo punto è richiesta alla panchina.
    Riorganizzare il gruppo e col tempo, con pazienza, farlo giocare come sa, tanto fino a maggio di tempo ce n’è per fare qualsiasi cosa.
    Lasciarsi ispirare da Sacchetti. Dalle squadre che hanno i giocatori che sbocciano.
    Se non possiamo difendere le punte avversarie, e non possiamo – e ancora dobbiamo incontrare James e Oboko – cerchiamo almeno di fare più punti.
    La materia prima, anche oggi, senza Pangos e Shields, ci sarebbe, ma va scatenata.

    Non voglio più vedere gente in campo che rifiuta il tiro per paura di fare la cosa sbagliata, come nota Maggi qui sopra.
    Sono disposto a vedere settimane di caos, di scelte assurde, di giocatori che fanno una cazzata e restano in campo, perché oggi con questi giocatori, la nuova Olimpia che potrà giocarsi lo scudetto, può nascere solo da quel caos.

    Voglio vedere rinascere Thomas, voglio vedere Baron ricevere per tirare e tirare convinto, voglio vedere Voigtmann non ricevere in punta, non voglio più vedere Hall portar palla, voglio giochini da minibasket tra giocatori di gran classe, e non soldatini con gli occhi vuoti, voglio gente a cui torni la voglia di costruirsi un tiro.

    All’ottava brutta sconfitta di seguito, francamente, le cazziate, le occhiatacce, le sostituzioni punitive di Messina fanno davvero male a vedersi: male per lui. Lo fanno apparire male a chi lo rispetta, lo apprezza, lo stima e gli vuole bene come me.

    Perché in quello che sembra il caos di Sacchetti, invece c’è un metodo e si chiama: rispetto per i giocatori.

    1. Sono d’accordo con palmasco. E’ da tempo che sostengo che ormai il nostro unico possibile (dico possibile perché ora come ora non è affatto scontato) obiettivo è lo scudetto. E allora impostiamo il tutto (preparazione e gioco) in quella direzione tenendo conto dei giocatori che se lo giocheranno tra cui gli Italiani.
      E in quell’ottica: sempre forza Olimpia!

    2. Quindi messina si dovrebbe ispirare a sacchetti…..fai prima a prendere sacchetti.

    3. Interessante, ma secondo me difficilmente praticabile. Come chiedere a Guardiola di giocare come Simeone o Allegri, o viceversa. Non ce l’ha nel sangue, non può trasmetterlo. Non è Pozzecco, né Sacchetti. Qualche passo avanti è stato fatto sia in difesa sia in possesso palla. Continuerà per vedere di farne degli altri nella direzione che ha in mente. Oltre a cercare di migliorare in difesa nell’1vs1 sta lavorando per farli parlare di più. In attacco abbiamo fatto meglio per lunghi tratti, ma abbiamo perso fiducia negli ultimi minuti, quando conta.
      Altro discorso le cazziate e le sostituzioni punitive, anche secondo me eccessive; però, non so se sia solo una mia impressione, in EL in questo senso si sta un po’ trattenendo, cercando di più il confronto, almeno a tratti, certo se due mi fanno 2 falli consecutivi in 20 secondi e un altro perde due palle in modo ingenuo una dopo l’altra…; peggio in LBA dove sa di essere più forte e quindi spinge al massimo; mi sembra quasi una scelta razionale più che una cosa istintiva. Io penso invece che in questo dovrebbe cambiare rotta e in questo senso potrebbe farlo; dare più fiducia, palesarla, un sorriso, invece che occhiatacce e applausi 20 secondi dopo; è lì che si deve un po’ snaturare e potrebbe ottenere un po’ di tranquillità in più nei giocatori. In termini probabilistici penso sia più facile ottenere qualcosa che sia duraturo insistendo sua una linea che conosce ma alleggerendo la tensione durante i match piuttosto che sparigliando tutto.

  9. Sottoscrivo al 100% le parole di Maggi. È l’evidenza dei fatti … ne più ne meno.

    Non è poi la prima volta che le altre squadre trovano uno che ci fa 25-30 punti quando la sua media non è usualmente quella.

    TLC sbaglia un canestro già fatto. La vera domanda è… perché non è salito a schiacciare staccando il canestro???
    Era completamente solo! Sono errori che dimostrano che non sei un top player.
    Hines, che anche secondo me doveva essere in campo negli ultimi minuti, avrebbe schiacciato! Fine delle trasmissioni.

    EL è sempre più dura. Tante squadre hanno alzato il loro livello. Noi l’abbiamo abbassato. Tutto qui.

  10. @Stefano: concordo su quello che scrivi, con riferimento alle caratteristiche “univoche” di Messina. Io credo sia un grande coach ma credo anche che non abbia capacità di modificare il suo “sistema” mentale e di approccio alla squadra ed ai giocatori.

    La realtà, secondo me, è che il gruppo costruito, che io ritenevo da final four, non è all’altezza di questa competizione. Forse è soprattutto per un problema di fiducia, di atteggiamento più che per un qualcosa di puramente tecnico (anche se la scarsa atleticita’ e fisicità dei ns piccoli doveva essere evidente già in fase di costruzione della squadra). Punto e basta. Noi siamo questi: poco per l’EL, buoni per le competizioni nostrane. Facciamocene una ragione.

    Messina deve restare? Per me no. Serve una scossa decisa e solo il cambio fi allenatore mi sembra possa darla.

    Forza Olimpia.

    1. Forza olimpia anche nella sventura. Ai miracoli bisogna credere, 4 vittorie dall 8 posto. Difficile ma non impossibile. Forse finora è girato tutto storto. Non è impossibile che si riemerga. Diamo fiducia, coach e giocatori

  11. “Anche Messina deve essere differente da sè stesso. Il “sergente di ferro” potrebbe essere più accondiscendente, e soprattutto Ricci, Alviti e Baldasso non possono mettere insieme meno di 10’ se le “star” non riescono a mettere insieme mezzo gioco offensivo per 20’, prima di perdere la bussola nel finale”. 100% d’accordo su tutto e in particolare sulla frase che ho riportato. Perchè c’è anche un tema “fisico” legato alle troppe energie che si spendono a difendere e che impone di dare piu’ spazio a tutti anche per fare rifiatare tutti. Se vediamo ieri i nostri quarti hanno prodotto 22 20 17 13 e 5 punti nell’overtime. Il Pana 13 20 19 20 28. Se si mettono su un grafico sono opposti e noi in discesa, come tante altre volte in Europa quest’anno. Per cui giusto dare piu’ spazio a tutti, giusto anche mettere dall’inizio tutti e giusto anche non entrare dal minuto uno con la faccia torva e cambiare al primo errore. Non è una guerra ma a volte sembra di si, se lo facciamo tornare un gioco forse la tensione che ci attanaglia un po’ cala.

  12. Ci sono stagioni che nascono con un roster indicato a settembre dagli addetti ai lavori (coach e GM dell’EL) da F4 e che invece non riuscendo a diventare squadra, perde partite in modo pessimo. Siamo partiti 3W 1L con Shields in campo, senza di lui e con tutti gli infortuni seguiti siamo crollati a 3W 9L. Facile l’analisi a volerla vedere, difficile da accettare ma talmente ovvia che stupisce che nessuno la voglia comprendere. Questa squadra non ha avuto tempo per formarsi, è un cantiere continuo, ogni 7 giorni deve fare di necessità virtù causa indisponibilità prolungata di troppi pezzi. Non c’è stato tempo per imparare automatismi, i nuovi non si conoscono e i vecchi stentano a comprendere come giocare con loro. Soluzioni? Lavorare in palestra e recuperare fiducia nel progetto, umiltà e determinazione nell’affrontare i prossimi impegni consci che le vittorie che prenderemo quest’anno saranno il seme che germoglierà nelle prossime stagioni.

    1. Hollywood, solo una precisazione: aldilà del valore e importanza di Shields che, tutti conosciamo, lui, ha potuto giocare solo due partite: al forum, contro Berlino e,a Belgrado, contro il Partizan, Nelle vittorie in Francia e, a Monaco di Baviera, Shields, non c’era.

  13. @Ale = Quoto

    Mi ripeto, 2/3 di questi giocatori sono dei senza palle però , per una volta, vogliamo analizzare, senza essere pro o contro ma analizzando, le colpe di Messina ??

    a) troppa difesa con cambio sistematico, mai zona od altro anche per responsabilizzare i giocatori

    b) troppo poco spazio agli italiani, in Lba ma , data la situazione , anche in EL (Es: NML non è un play, hai Baldasso, Baldasso gioca 25 minuti). Biligha ed Alviti sono stati usati, con fortune alterne, riprovali !!!

    c) rigidità nelle scelte : adesso Voigtmann è sparito (Ve lo ricordate come giocava nel CSKA??? E’ diventato una pippa da un giorno all’altro??) , Davies e Thomas non schierati. C’è bisogno di tutti e tutti giocano e non li mandi in panchina dopo 1/2 tiri sbagliati.

    La penso così

    FORZA OLIMPIA E VINCIAMO IL TRICOLORE

    Saluti

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