La Visione del Guazz – Chacho Night. Perché Rodriguez è come Maradona

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E’ la Chacho Night. Tutti in piedi. Tutti in piedi perché, impossibile negarlo e inutile nasconderlo, Rodriguez a Milano è stato come Maradona a Napoli. “Ho visto Maradona”, cantavano quei tifosi: un’apparizione celeste, un messia sulla Terra, il demiurgo di un progetto. Al netto di cosa quel Napoli ha vinto o non vinto. E per molti, Rodriguez, ha rappresentato quella stessa sensazione. Al netto di cosa Milano ha vinto o non ha vinto. Un Dio latino della pallacanestro sceso tra il popolo che da 30 anni non vedeva un playmaker così. E che in tre anni ha fatto perdere la testa a tutti quanti per quel palleggio funambolico, quelle visioni paradisiache, quelle grandinate di triple, quel sorriso accattivante e quel vamos che accendeva il palazzo come il cielo sopra Pechino durante il Capodanno cinese.

E il suo addio, altrettanto inutile ometterlo, ha lasciato un vuoto che finora nessuno è riuscito a riempire. Nello spogliatoio. In campo. Ma bada bene a disperare: la stagione è lunga, la chimica arriverà, e Kevin Pangos (su cui il POBO è stato pungolato dal sottoscritto in conferenza, non senza sguardi alzati al cielo) ha tutte le qualità umane e tecniche per arrivare a quel livello. Lo sostengono tutti, lo firmo io con il sangue. Tempo al tempo, servono solo pazienza e serenità da parte di tutti.

E il tempo dice che stasera saremo pronti ad applaudire il Chacho tutti insieme. I flirt e gli imboscamenti vanno e vengono, i grandi amori restano (senza necessariamente fare giri immensi). Avversari per una sera, innamorati per sempre.

10 thoughts on “La Visione del Guazz – Chacho Night. Perché Rodriguez è come Maradona

  1. Bel Contributo. È vero. Non ci saranno giri immensi alla Galliani per Chacho e per Milano, quei giri immensi che legano Chacho e Madrid, che è casa sua. Ma a noi resterà nel cuore come un amore di quelli che capitano una volta nella vita. E Milano resterà comunque casa del Chacho perché sa che ogni volta che verrà in visita sarà accolto col cuore in mano. Stasera sarà bellissimo rivederlo al Forum, fiero avversario, con tanto rispetto reciproco.

    Pangos farà bene. Nell’utlimo anno ha giocato poco per vari motivi, si è pure infortunato a inizio stagione, ma la stoffa è quella del campione. Non potrà mai essere come Chacho, ma potrà essere come Pangos ha già dimostrato di essere. Un playmaker di qualità, come a Milano, negli ultimi 30 anni, ne abbiamo visto soltanto uno. Pangos ha bisogno di tempo e il ritorno dei due play infortunati Naz e Baldasso, allenterà la pressione su di lui, dandogli modo di rifiatare.

  2. Non me la sento proprio di paragonarlo a Maradona – anche se ovviamente capisco il senso di quello che dici.
    L’affetto che abbiamo per il Chacho lo sento ben diverso da quello che hanno i napoletani per Maradona, perché il Chacho è una persona ben diversa da lui, in campo e fuori dal campo.
    Una persona serena, nonostante il talento esuberante, un mago le cui magie non sono trucchi, ma giochi, mentre Maradona è ricorso ed è famoso anche per qualche trucco, dentro e fuori dal campo.

    Alla fine no, non mi piace che il Chacho sia accostato a Maradona, per dirla tutta.
    Sorry.

    1. Direi due persone diametralmente opposta.
      Sotto tutti gli aspetti sia in campo che fuori.
      Anche a me l’accostamento non piace molto.

    2. Ci sono due fattori su due che non concordano: Rodriguez non è Maradona anche iconicamente e noi, con tutto il rispetto, non siamo napoletani😉😉

      1. Aggiungo, con tutto il rispetto per il Chacho, con cui, ammetto, abbiamo avuto una relazione amorosa e con il quale ci siamo lasciati da amici veri, se penso al link Playmaker-Olimpia Milano, il mio pensiero va a chi si è legato a noi, in quello che è stato un vero e proprio matrimonio sportivo e qualcosa di più: Mike D’Antoni, che per Milano non è stato Maradona, ma appunto……D’Antoni

  3. Questa sera, per il Chacho, sarà un’emozione unica, irripetibile. 12.000 persone, gli renderanno il doveroso tributo. Da brividi.

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