Domani, ore 20.05, Maccabi vs Olimpia Milano. Tornano le 5 domande 5 di ROM.
Il ko di Brescia può avere un impatto?
«Non ingigantiamo i peccati. La regular season conta, eccome, perchè è il cammino che porta al risultato. Il successo della Virtus un anno fa ha portato a banalizzare troppo il percorso in funzione dell’arrivo. Quindi non posso dire che perdere non conti nulla. Anzi. Ma bisogna anche guardare la realtà: al primo test italico l’Olimpia ha risposto presente. Ha vinto, con merito. E lo ha fatto anche con Brescia. Più che altro vedo una tendenza, in attacco, poco rassicurante».
Ettore Messina ha parlato di intensità e di intelligenza. Si parla di momenti o di globale difficoltà offensiva?
«Non possiamo dire che Milano, palla in mano, giochi bene. La sua forza è la difesa. Tutti lo sanno, ma pochi vi hanno trovato soluzione. Quindi, anche qui, non voglio ingigantire nulla. Però è un dato di fatto che con Panathinaikos, Real Madrid e Brescia si siano visti una serie di possessi poco edificanti. Momenti di difficoltà dove anche fare un passaggio diventa un’impresa. Ribadisco “momenti”, ma quelli decisivi del match. Serve che i registi prendano per mano la squadra: tocca a Delaney e Rodriguez».
E in che stato di salute vi arriva il Maccabi?
«E’ una stagione altalenante, che resta altalenante, ma che indubbiamente si è un po’ riaccesa con la riapertura della zona playoff. Nelle ultime tre in EuroLeague ha battuto il Baskonia e perso con Stella Rossa e Efes, in campionato domenica ha giocato una delle gare migliori della sua stagione battendo 113-92 il Galil. Ha riposato Nunnally e ne ha segnati 20 Sorkin, 17 Thomas e 16 Williams».
Quali furono le chiavi della gara di andata?
«Fu una formalità, con 20’ di spettacolo. Il Maccabi veniva da una pre-season complessa causa Covid, ma palesò subito la difficile gestione del credo di Ioannis Sfairopoulos. Un maestro della difesa in un roster di grandi solisti. E Devon Hall dimostrò all’Europa cosa sapeva fare».
Olimpia Milano sempre favorita?
«Sulla carta, parlano i numeri. C’è la prima difesa contro la quindicesima: l’Olimpia ne concede 8 in meno, il Maccabi ne segna 4 in più. Milano ne ha vinte 18 e il Maccabi 12. C’è un gruppo unito contro uno che vive di umori, con americani storicamente di non semplice gestione, ovvero Nunnally, Williams e Reynolds. E’ la classica gara che pare partire segnata, ma a Tel Aviv conta l’atmosfera. As usual».
Ara difficile, come quasi tutte. Le difficoltà offensive possono essere un “tarlo” nella testa e lo staff ci deve lavorare q. Speriamo che Shields e Mitoglou diano quelle soluzioni offensive e quei 15 punti che oggi ci mancano
Potrebbe essere che la scorsa settimana, una delle poche stagionali senza partite infrasettimanali, la squadra abbia svolto lavori pesanti in palestra in vista del finale di stagione, trovandosi poi appesantita contro Brescia? Mi è sembrata un’Olimpia troppo moscia per essere vera.
Mi sembra ormai chiaro ormai che la lega di riferimento per Olimpia Milano sia EL, si guardino le facce e l’atteggiamento dei giocatori sul campo da giuoco, per cui, fatta salvo la fase finale dei p.o. LBA, laddove ovviamente la squadra dovrà dare e darà il meglio (che, a quel punto della stagione, non è detto sia il suo meglio) affrontiamo la trasferta di Tel Aviv certi e fiduciosi che i ragazzi e lo staff daranno il meglio, come di consueto, nella competizione continentale