Olimpia Milano post Virtus | Giorni di inutili polemiche. I giocatori ci hanno ricordato quel che conta

Olimpia Milano post Virtus è una favola. Perché fuori dal campo c’è chi si lamenta per orari, e in campo c’è chi ci ricorda quel che conta

Olimpia Milano post Virtus è una favola. Anzi, è la realtà. Perché mentre fuori dal campo c’è chi si lamenta per calendari garantiti, e numero di effettivi a disposizione, c’è chi va in campo e ci ricorda che quel che conta è il gioco. Per i professoroni con la lezione sempre in tasca ci sono le cattedre, sempre che qualcuno si sieda ancora ai banchi di fronte.

Ovviamente, non siamo qui a fare i difensori del basket a ogni costo, capiamo chi si è ritrovato tagliato fuori per un orario infelice in un giorno infelice. Ma andare oltre le polemiche gratuite questo sì, come se sospendere tutto avesse un senso più logico del provare ad andare avanti, con otto o nove giocatori a disposizione in roster da milioni di euro l’anno (con quei numeri di giocatori le Pesaro e le Varese ci fanno quasi una stagione).

Ma chi incassa, ha anche un amore per le cose concrete del basket che ci lascia senza fiato. E il match di ieri ci ha lasciato senza fiato. Anche se lo avevamo anticipato, conoscendo i “nostri polli”, da ambo le parti: dopo tanti giorni di stop, si va in campo e lo si divora, se si è sempre e solo fatto quello. 

E allora, signori, noi ci prendiamo tutto. Anzi, noi citiamo Radio Freccia. Noi crediamo nei 20 punti di Jerian Grant e nel terzo quarto fatato del Chacho. Crediamo nei 34 del Beli e nel suo: «pensavi di andare a casa?» mormorato a un tifoso milanese a bordo campo. 

Crediamo in Devon Hall, che prima non la chiude dopo la bomba del pareggio e poi se la carica in spalla, con cinque punti e una rubata. Crediamo in Messina e Scariolo, che non infuocano la vigilia, ma iniziano a urlare di tutto dopo 2’’ di gioco. 

Crediamo in Armani e Zanetti, che ci hanno dato tutto questo, ma non crediamo in chi cerca di ridurre tutto ad una rimessa invertita, colpevolmente, negli ultimi secondi di gara, come se la gara fosse stata condotta senza macchia dalla palla a due sino a quell’episodio.

Infine crediamo in Milos Teodosic, che non trema con il pubblico contro, e in Nicolò Melli, che prima o poi inizierà a trovare il canestro e non si fermerà più. Perché perdente è colui che non ci ha mai provato, e non ha continuato a provarci sino allo sfinimento.

Quindi c’è il gioco. Ettore Messina, che attribuisce tutto il merito allo staff (riconosciamo qualcosa della Sassari del Poz), e parte con i tre lunghi e Melli in ala piccola. La Virtus aveva più esterni, la Virtus che con gli esterni è riuscita a produrre solo nel finale con Belinelli, oltre che con qualche magata inevitabile di Teodosic.

In quel ruolo il coach delle 400 vittorie aveva testato con successo in passato Ricci, ora addirittura il capitano di Italbasket, chiudendo la facile strada al p&r. Capolavoro. 

Rischia di rovinare tutto il fattore psicologico, almeno nel finale. Perché il coach biancorosso parla di inevitabile calo di lucidità, ma noi ci ritroviamo anche una paura che risale alla finale scudetto dello scorso anno. Un dolore vicino, ma così potente, da pervadere tutto, coinvolgendo anche chi un anno fa non c’era.

Belinelli e la tripla in apertura di overtime di Kyle Weems, diciamocelo, potevano costituire una buca troppo profonda per i biancorossi. Che al contrario ne sono usciti, facendo quel che sanno fare meglio: difendendo. 

E’ stato un derby d’Italia scremato ma dai colori vivissimi. L’Olimpia Milano non si è tolta la scimmia dalle spalle. Ma ora la guarda negli occhi.

3 thoughts on “Olimpia Milano post Virtus | Giorni di inutili polemiche. I giocatori ci hanno ricordato quel che conta

  1. Maggi, credi pure in tutto ciò che vuoi, ma non si creda che la partita di ieri possa essere probante per quanto possa accadere in futuro, questo no; è stata divertente, certo, ma l’allegria con la quale, difese permettendo, fioccavano le triple su ambo i lati, ci fanno capire che, quella di ieri, non è stato certo l’anticipo di ciò che potrà succedere in una gara in-out…….e cmq ieri la Virtus è riuscita a tornare in partita da un punto che sembrava oltre quello di non ritorno, non proprio un bel segnale per noi

    Ps: su Melli, che quando troverà il canestro, non si fermerà più, non ci credi neanche tu

  2. Alessandro sottoscrivo ogni parola. Fab non fare sempre il bastian-cuntrari, sono sicuro che ieri ti sei gasato , poi è vero che è una partita, ma l’abbiamo vinta. Pensa i commenti sul blog se avessimo perso

  3. Infatti la nostra amata Olimpia è data per final4ista dai gm di eurolega.

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