Si avvicina l’inizio della nuova stagione e, come nostra consuetudine, analizziamo ogni giocatore del roster dell’Olimpia Milano per il 2021-22. Uno al giorno per accompagnarvi in questo mese di agosto, prima di arrivare al raduno ed alle prime amichevoli. Partiamo da quello che è ormai un veterano del gruppo, cioè Riccardo Moraschini, al terzo anno con la maglia biancorossa.
Olimpia Milano roster | Cosa può dare Riccardo Moraschini
Duttilità – Le prime due stagioni all’Olimpia hanno confermato la possibilità per ‘Morasca’ di giocare in più ruoli. In vari quintetti, a seconda dei compagni con cui è in campo, degli avversari e dei momenti delle partite. Permettendo così a Messina di avere diverse soluzioni.
Esperienza – Ormai alla terza annata in maglia biancorossa e con Ettore Messina, conosce a perfezione l’ambiente e quello che il tecnico vuole da lui. Diventando anche un uomo spogliatoio importante per i compagni, visto che solo Tarczewski è a Milano da più tempo di lui.
Fisico – Ha le giuste qualità atletiche per poter reggere il confronto non solo in campionato, ma anche in Eurolega. Anche se, come analizzeremo più tardi, un po’ troppo a sprazzi. Ma con quel fisico ha mostrato di poterci stare in entrambe le competizioni.
Olimpia Milano roster | Le criticità per Riccardo Moraschini
Continuità – Ha mostrato, nei due anni precedenti, di poter essere un giocatore da rotazione di ottimo livello sia in campionato che in Eurolega, però senza avere continuità nel corso della stagione. Questo sarà uno dei passi avanti a cui è chiamato in questa annata 2021/22.
Minuti – Lo scorso anno ha sofferto parecchio quando è stato impiegato meno, di rientro dai problemi fisici, dopo un ottimo inizio di stagione. Anche in questa stagione posto e minuti non saranno garantiti, dovrà essere bravo a conquistarli ed a non abbattersi se ci saranno periodi con poco spazio.
In questi due anni si è quasi sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato. Con Messina i comprimari il campo se lo devono sempre conquistare e se qualcuno crede che il quintetto gli spetti per diritto divino è meglio che resti dov’è.
Rincominciamo con queste analisi trite e ritrite: di Moraschini ormai sappiamo pregi e difetti laddove i secondi prevalgono sui primi e tra i primi il migliore risiede nell’essere italiano, il che fa un poco “minimo sindacale”
Nel caso di Moraschini non so se la duttilità sia più un pregio o più un limite visto il suo rendimento in questi due anni…